giovedì,Aprile 25 2024

Bagnara, bene confiscato alla ‘ndrangheta ospiterà 17 donne vittima di violenza – VIDEO

Un bene consgnato da oltre 20 e la volontà dell'assessore Silvana Ruggiero di restituire la struttura strappata alla mafia ai cittadini come simbolo di legalità

Bagnara, bene confiscato alla ‘ndrangheta ospiterà 17 donne vittima di violenza – VIDEO

A Bagnara il primo centro di accoglienza per le donne vittime di violenza è pronto a vedere la luce. La struttura che ospiterà 17 tra donne e bambini è pronta per essere restituita alla cittadinanza dopo essere stata confiscata alla mafia. Dopo oltre 20 dalla consegna del bene al comune di Bagnara, l’assessore Silvana Ruggero ha recuperato un importante finanziamento per restituire il bene alla collettività.

L’iniziativa è stata voluta fortemente dall’assessore Ruggiero che ha dato l’input per la partecipazione dell’ente al “Pon Legalità 2014/2020” del Ministero dell’Interno. Il comune di Bagnara  si è aggiudicato un finanziamento di un milione di euro e si è posizionato al quinto posto di una graduatoria che ha visto accolti solo dodici progetti in tutta la regione Calabria. Negli anni scorsi l’ente ha dovuto fare i conti sia con il dissesto finanziario che con lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Ed è per questo che l’istituzione del centro antiviolenza- il primo nell’hinterland reggino- è un messaggio di riscatto per l’intera comunità. «Questo centro ha una duplice valenza – ci ha spiegato l’assessore Ruggiero – oltre di fine sociale a cui è destinata ovvero alle donne vittime di violenza, rappresenta un riscatto per il nostro comune considerato che è stato sciolto per eventi mafiosi. Bagnara non è mafia, Bagnara non è malaffare. Bagnara è terra di accoglienza e di rispetto per gli altri e in questo caso rappresenterà un aiuto per chi soffre»

Un finanziamento importante per un primato non solo reggino considerando che in tutta la regione non esistono strutture di questa portata. «Questo risultato che vedrà a breve la posa della prima pietra, ha visto un iter durato tre anni – ha dichiarato la Ruggiero – io mi sono subito impegnata o ho pensato alle donne che non avevano questo tipo di struttura nella regione Calabria ma anche alla valenza morale per la nostra terra tacciata di essere mafiosa. Per me come dare un sigillo di legalità».

E la posa della prima pietra è già prevista per consegnare alla città una struttura inmmensa strappata alle mani della criminalità organizzata: «I lavori saranno avviati già i primi di giugno e proprio per quell’occasione saranno presenti il Prefetto e tutte le forze dell’ordine ancora una volta per dimostrare che lo Stato c’è, che esistono amministratori onesti che trasformano il male in bene».

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