giovedì,Aprile 25 2024

Comune di Reggio, l’assessore Calabrò: «Non abbiamo aumentato il disavanzo»

Audizione nelle commissioni Bilancio e Vigilanza. Ma c’è la delibera per coprire i posti vacanti dal prossimo dicembre

Comune di Reggio, l’assessore Calabrò: «Non abbiamo aumentato il disavanzo»

«L’amministrazione non ha aumentato il disavanzo e non si è indebitata ulteriormente. Tutto è negli atti». Così ha parlato l’assessore alle Finanze Irene Calabrò, nel corso delle commissioni Bilancio e Controllo vigilanza, convocate congiuntamente stamattina. Sul piatto il tema di queste settimane il rendiconto di gestione già scaduti. Prevista l’audizione di Calabrò e il dirigente Francesco Consiglio.
Una mattinata lunga che è cominciata prima delle 10 con la convocazione di una riunione per chiarimenti, voluta dal sindaco Paolo Brunetti. Riunione che ha fatto traslare la partenza della seduta di commissioni congiunte.


Le modifiche al regolamento degli uffici

Con un rendiconto che dichiara ente strutturalmente deficitario si arriva all’automatica decadenza (al 31 dicembre) di tutti i dirigenti assunti ai sensi dell’articolo 110 del Tuel. È forse per questo che la Giunta con delibera del 16 maggio scorso (la n° 83) ha provveduto a modificare il Regolamento degli uffici e dei servizi, specificatamente all’art. 36, “al fine di meglio dettagliare le modalità operative per garantire la massima trasparenza e i principi di concorsualità, assicurando adeguata pubblicità della selezione nonchè modalità di svolgimento che garantiscano l’imparzialità e assicurino economicità e celerità di espletamento”.

Ufficialmente è una “necessità, alla luce degli ultimi interventi giurisprudenziali intervenuti in materia“, ma la tempistica forse lascia intravedere qualcosa in più. Certo, c’è l’urgenza di dotarsi di personalità tecniche esperte per dar fondo ai progetti relativi al Pnrr, ma del resto al conclusivo comma 15 si legge: “Nel caso in cui l’Ente dichiari il dissesto o risulti in situazione strutturalmente deficitaria, i contratti di lavoro a tempo determinato di cui al presente articolo s’intendono risolti di diritto”.

La conferma si può cogliere dalle parole dell’assessore Calabrò. «Questo non vuol dire che l’amministrazione non possa rivedere le norme – chiarisce – c’è un l’allarmismo relativo ai concorsi. E invece la Corte dei Conti dice che le amministrazioni devono dotarsi di personale in pianta stabile che possa garantire regolarità dell’attività legislativa». E qui la delibera di cui sopra ha dato già le risposta.

Parametri di deficitarietà

A illustrare il rendiconto (proposta di delibera n.23 depositata in atti alla segreteria generale con tutti gli allegati) l’assessore Calabrò. «L’amministrazione è in piano di riequilibrio fino al 31 dicembre prossimo. Nel corso degli anni il Comune ha la deficitarietà strutturale. Il Comune non è risultato deficitario solo nel 2020. Quest’anno torniamo ad essere deficitari pur mantenendo l’equilibrio di bilancio. È un problema che riguarda tutti i Comuni che hanno ricevuto contributi che vanno iscritti nel titolo IV e questo fa sforare il parametro. Gli altri due paramenti sono relativi ai debiti fuori bilancio.

Nessun allarmismo – ribadisce poi – rispetto invece allo stato di salute dei conti che nulla a che vedere con la strutturale deficitariertà. In questi mesi abbiamo assistito a questo paradosso che è stato portato all’attenzione del ministero che ha preso atto. Si pensava che l’intervento arrivasse prima del rendiconto e che invece sarà approvata a giugno ed entrerà in vigore successivamente».

I numeri positivi

La disamina dell’assessore alle Finanze parte dai dati positivi: «Dalla relazione di gestione, il primo dato è il ripiano del disavanzo di amministrazione, una fotografia che fa il rendiconto, sintesi contabile dell’attività dei settori. Rispettata la quota di disavanzo da ripianare: al 31 dicembre 2020 il risultato era di 339 milioni, il risale 31 dicembre 2021 erano 267 milioni cioè il rendiconto attesta un ripiano piano a 69 milioni, arriviamo addirittura fino a 72 milioni, oltre il risultato atteso. Il percorso viene chiarito in uno schema con l’evoluzione del disavanzo. In queste settimane si sono commentati atti, facendo valutazioni di carattere non tecnico, quando si afferma che l’amministrazione ha peggiorato il disavanzo e aumento il debito esponendosi a nuovi effetti negativi. La tabella porta dati incontrovertibili.

Piano con un disavanzo di 110 milioni con i commissari, nel biennio della gestione scende a 87 milioni, tra 2014 e 2015 quando però vengono introdotte delle norme per fare il riaccertamento straordinario facendo emergere il disavanzo tecnico di 143 milioni che si somma a quello ordinario per arrivare 206 milioni nel 2015. Fino al 2018 il disavanzo presenta decremento fino al 2019 in cui si è affrontata la problematica tecnico legislativa perché il disavanzo è di 399 milioni (un balzo dovuto alla contabilizzazione dei fondi di anticipazione di liquidità). In due anni sono stati recuperati 230 milioni di disavanzo. Ricordate la differenza tra il debito che è coperto e il disavanzo no, è tutto ciò che si spende al di fuori della copertura.

Risultato degli equilibri di bilancio: l’equilibro di bilancio è pari a 750mila euro e prevede accantonamenti che tutelano l’amministrazione da eventuali rischi. Il dato positivo che sottolineo è che al 31 dicembre 2021 il fondo cassa del conto dell’amministrazione registra un positivo di 73 milioni di euro, rispetto al 2020 che era di 21. L’amministrazione non ha fatto uso di anticipazioni di tesoreria. Al dato dei 34 milioni del 2021 si arriva da un dato del 2018 con le spese correnti di 150 milioni».

Una serie di dubbi sono stati posti dalla consigliera Angela Marcianò a cui puntualmente arrivano le risposte del dirigente Consiglio.  «Avevamo 90 milioni di debito con la Regione Calabria – afferma il capogruppo Pd, Giuseppe Sera che riferendosi al commento del dirigente sul Sole24ore –  Reggio fa scuola su come uscire dalle paludi del bilancio e siamo stati ascoltati quando abbiamo scritto alcuni emendamenti della Finanziaria del 2018, abbiamo sottoscritto delle soluzioni dopo la sentenza della Corte costituzionale. Se questo non è impegno per la città nonostante le criticità notorie. Solo i pazzi potevano candidarsi. Sarà un bilancio di prospettiva di un’amministrazione che sta cercando di rivedere l’alba». Le votazioni finali hanno riguardato la calendarizzazione delle prossime sedute.

A fine seduta non si vota

Dopo tutto questo parlare i lavori si concludono con un nulla di fatto perchè non viene presa in considerazione la richiesta dell’opposizione di audire tutti i dirigenti prima di decidere. Si va ai voti e non ci sono più i numeri per votare, molti esponenti di maggioranza (sic!) non sono più in aula ed alla richiesta di verifica del numero legale del consigliere De Biasi i consiglieri presenti non sono sufficienti. Si trona in aula per la seconda (accesa) discussione, domani.

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