martedì,Aprile 23 2024

Consiglio Comunale Reggio, verso la seconda convocazione per salvare la faccia… e la maggioranza

Pasticcio senza fine sul Rendiconto. Consigliere costretti al tour de force: alle 11 in Commissione e alle 15 in aula per il Pef. Il j’accuse di Marcianò: «Sciatti ed irresponsabili. Io non ci sarò»

Consiglio Comunale Reggio, verso la seconda convocazione per salvare la faccia… e la maggioranza

«Io non ci sarò». L’annuncio che ha il sapore di un j’accuse in piena regola è di Angela Marcianò che nonostante “la buona volontà” di venire incontro a Palazzo San Giorgio, in grandissima difficoltà rispetto all’approvazione del Rendiconto di gestione 2021, ne ha le tasche piene di rinvii e di quella definisce «incallita irresponsabilità» dell’amministrazione comunale.

L’ultima “notizia” in ordine di tempo, anticipata anche su questo giornale, è il richiamo della Prefettura rispetto al Piano economico finanziario collegato alla complicata vita contabile di palazzo di città. Come prevedibile, dopo il seppur parziale passaggio positivo in Commissione Bilancio, ci si è affrettati a convocare il Consiglio comunale – in seduta straordinaria ed urgente alle 15 di lunedì, e alle 11 di martedì in seconda convocazione – per disbrigare la pratica Pef, rispettando comunque il dettato del Regolamento. Se la seduta è ordinaria occorrono cinque giorni tra la convocazione e la seduta, ma se straordinaria, come in questo caso, ne servono almeno tre, contando eventualmente anche le domeniche e i festivi. Atteso che la convocazione è stata comunicata oggi (domenica) il termine dei tre giorni non è rispettato. Ma la seduta oltre che straordinaria è anche urgente e allora il termine si riduce a 24 ore.

Il presidente Enzo Marra per questo, in accordo con la maggioranza, sembrerebbe propendere per far svolgere il Consiglio comunale in seduta di seconda convocazione.

La scelta gli consentirebbe di ovviare a due possibili problemi che si potrebbero presentare domani in prima convocazione. Uno di ordine, diciamo procedurale, e l’altro di ordine politico. Anche se l’uno non esclude l’altro. D’altra parte sono ormai note le vicende che hanno contrassegnato queste ultime settimane, come sono noti i ritardi causati in Commissione Bilancio anche dalla maggioranza che, con alcuni, ha abbandonato i lavori al momento del voto. Un segnale politico recapitato al sindaco e al resto della maggioranza da quei consiglieri che poi hanno parlato di impegni urgenti. Come se il ritardo accumulato dall’amministrazione che sostengono per la redazione del Consuntivo, non rappresenti un “impegno importante” da onorare, per rispetto dell’istituzione che rappresentano e degli elettori che li hanno messi in quel luogo.

Per questo è lecito pensare che al di là delle indicazioni regolamentari (tre giorni tra convocazione e seduta) vi sia una certa cautela politica, per mettere al riparo la validità dell’importante seduta. Infatti se in prima convocazione la seduta è valida con almeno 17 consiglieri – e quindi non basterebbe la diserzione delle opposizioni – in seconda convocazione il limite fissato dal regolamento per la validità si abbassa a 11 consiglieri. Numero che garantisce la maggioranza da improvvisi mal di pancia che potrebbero manifestarsi proprio in occasione del Consiglio comunale.

«Sciatteria amministrativa»   

Ma l’Amministrazione ha fatto di più, perché non bastava convocare in fretta e furia l’Assemblea. I ritardi dei giorni scorsi hanno creato una sorta di “ingorgo istituzionale”. Certo, il termine è improprio rispetto al suo reale significato, ma può ben rappresentare l’accavallarsi delle scadenze non rispettate dall’amministrazione rispetto al lavoro non concluso nelle Commissioni e il termine perentorio fornito dalla Prefettura per l’approvazione di Pef e Rendiconto.

Così lunedì bisognerà passare in fretta e furia anche dalla Commissione Bilancio per l’ultimo “si” al documento contabile.

«Chiedere ai consiglieri comunali di presentarsi alla commissione bilancio domani mattina e al Consiglio comunale domani pomeriggio (convocato oggi alle ore 11 di domenica per lunedì) in fretta e furia, altrimenti – incalza Marcianò – arriva un’altra sciagura e non si può approvare neppure il bilancio: è un’offesa alla città»

«Non mi abituerò mai alla sciatteria e alla sprovvedutezza amministrativa perché è stata la causa della nostra “certificata” deficitarietà. La città di Reggio Calabria è sull’orlo del precipizio ed ancora la maggioranza agisce come una classe di ragazzini ripetenti che “tenta di non perdere l’anno”, presentandosi con l’ennesimo argomento a piacere, per giunta all’ultima ora dell’ultimo giorno di scuola».

«Non ci sarò»

Le parole della Marcianò insomma, sembrano rispecchiare il comune sentire delle opposizioni, ma l’imperativo che vuole perseguire la leader di Impegno e identità è chiaro: «Basta scorciatoie che si ritorcono contro i nostri concittadini. Per far migliorare le cose si deve studiare, lavorare per tempo ed arrivare pronti alle scadenze importanti».

L’ex candidata a sindaco si dice anche «disponile a collaborare, a dare una mano», ma occorre programmare obiettivi e controllare i risultati raggiunti. Ma questa volta non sembra in vena di fare sconti a nessuno: «Io non vi agevolerò nel mentre cercate di porre rimedio alla vostra incallita irresponsabilità perché gli effetti devastanti stanno affossando Reggio. Io non ci sarò».

top