giovedì,Aprile 25 2024

Reggio, Tresoldi raddoppia: via libera all’istallazione al Monastero della Visitazione

La giunta comunale ha approvato il secondo progetto artistico previsto dal contratto originario. Lo scultore lavorerà per impreziosire con 14 colonne il secondo polo museale reggino

Reggio, Tresoldi raddoppia: via libera all’istallazione al Monastero della Visitazione

Tresoldi raddoppia. Lo scenografo e scultore italiano, diventato celebre per le sue gigantesche installazioni in spazi aperti, e noto a queste latitudini per “Opera” l’istallazione sita sul Lungomare Falcomatà nata “per celebrare la relazione contemplativa tra il luogo e l’essere umano attraverso il linguaggio architettonico classico e la trasparenza della Materia Assente, espressa tramite la rete metallica”, sarà il protagonista indiscusso del progetto artistico che andrà ad impreziosire i lavori di ristrutturazione del Monastero della visitazione.

Opera… doppia

Come si ricorderà la giunta comunale a luglio 2020 aveva affidato i lavori di “Opera” alla Società Appaltatrice Sub Divo S.r.l., che gestisce i diritti e gli interessi dall’artista italiano Edoardo Tresoldi, per un importo complessivo pari a 950 mila euro a valere sui finanziamenti del “Patto per lo sviluppo della città metropolitana di Reggio Calabria”.

Un’istallazione che, come spesso avviene, era stata accompagnata nel corso della sua realizzazione dai mugugni di una parte della popolazione, che contestava al sindaco Giuseppe Falcomatà l’impegno della somma che sfiora il milione di euro, perché neanche dirlo “c’erano cose più importanti da fare in città”. Una polemica – ammettiamolo, per certi versi sterile – che si trascinò a lungo (argomentata sulla modalità di realizzazione, sul posizionamento, sulla struttura a gabbia delle colonne) ma che sconfessò i detrattori dell’arte pubblica con il lusinghiero risultato ottenuto dalla città che nella speciale classifica di Living Corriere sulle migliori opere di arte pubblica in Italia, che posizionò Reggio al ventesimo posto proprio grazie ad “Opera”.

In pochi sanno, o ricordano, che nel contratto stipulato da Palazo San Giorgio oltre alle 46 colonne istallate sul Lungomare, Tresoldi dovrà realizzare un’ulteriore opera, costituita da 14 colonne, da concepire a livello creativo e installare secondo una differente composizione artistica dell’artista, all’interno dei locali del secondo polo museale comunale, appunto il “Monastero della Visitazione”.

Lo stesso Tresoldi aveva individuato, dopo apposito sopralluogo, il sito ideale nell’area di pertinenza del Monastero, chiamato “Corte”, ma la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e Provincia di Vibo Valentia negò l’autorizzazione perché interferiva con i concomitanti lavori di ristrutturazione del polo museale. Tresoldi così ripiegò sul “Chiostro”, non rientrante nell’area di cantiere.

Ora la giunta comunale, con delibera n° 114 dello scorso 17 giugno, ha approvato il progetto artistico, sottolineando che non comporta oneri aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal contratto originario.

Il progetto

L’intervento – si legge nella relazione progettuale – consta di un’opera articolata e distribuita all’interno di un cortile scoperto dell’edificio storico ed è composta da 14 colonne realizzate con rete metallica, secondo un progetto artistico proposto e realizzato dall’artista di fama internazionale Edoardo Tresoldi. Le colonne, dall’altezza uguale ma con basamenti differenziati, sono disposte in pianta in un perimetro rettangolare a formare due semi rettangoli che si fronteggiano.

L’intervento mira a recuperare il cortile interno principale del Monastero mediante l’installazione in wire mesh dell’artista Tresoldi nonché dotare gli spazi di percorsi interni, che si formano con l’installazione delle colonne, di sistemi integrati di illuminazione autonoma che illuminano dal basso le colonne da installarsi. Le colonne saranno ancorate ad un massetto sottile di regolarizzazione del piano di appoggio in calcestruzzo mediante sistemi meccanici di fissaggio e con staffe metalliche con effetto “morsa” sulla rete. Il luogo è riparato dalle azioni dinamiche del vento e non si prevedono applicazioni di carichi o altri elementi decorativi sulle installazioni.

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