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Elezioni Politiche 2023, l’annuncio di Conia: «Con De Magistris per un Fronte civico popolare»

Il sindaco di Cinquefrondi, nonché vicepresidente di Dema, al lavoro per la nascita di un “movimento” che sarà «estraneo e contrapposto alle dinamiche del Governo attuale»

Elezioni Politiche 2023, l’annuncio di Conia: «Con De Magistris per un Fronte civico popolare»

Un Fronte popolare composto «da tutti coloro che non sono allineati a questo Governo», è il progetto cui sta lavorando Michele Conia, su input di Luigi De Magistris, in vista delle elezioni politiche del 2023, e che dopo mesi di incontri preparatori e iniziative vedrà finalmente la luce tra qualche giorno, con la presentazione ufficiale che si terrà sabato 9 luglio a Roma.
Intervistato da Ilreggino.it, il sindaco di Cinquefrondi, nonché vicepresidente nazionale di DemA, ha annunciato questa novità politica, raccontando che si tratta di un progetto che vede quale “frontman” proprio De Magistris e che è molto simile per intenti e scopi alla Nuova unione popolare ecologista e sociale che ha lanciato Mélenchon in Francia. «Entriamo nello scenario politico mettendo dei punti fondamentali che al momento sono esclusi – ha affermato Conia – primo fra tutti la pace, ma anche il salario minimo o i diritti dei lavoratori che sembrano scomparsi, con lo scopo di andare a rompere questo sistema di monopolio che si è creato con il governo Draghi».

Lo scopo

A detta di Conia si tratterà principalmente di un «fronte civico popolare», ma che potrebbe schiacciare l’occhio anche a qualche partito, col quale per sua stessa ammissione «si sta già ragionando», quali Potere al popolo o Rifondazione comunista. «Il punto di partenza è il fronte popolare – ha chiarito il vicepresidente di DemA -. È un po’ come il laboratorio che abbiamo presentato alle scorse regionali, ma va ben oltre. Poi se ci sono partiti che vogliono confluire sposando le nostre idee ben vengano». Conia ha raccontato di essere in prima linea nella creazione di questo movimento, inserendosi come «uno che sta credendo e spingendo molto in questo progetto. Penso che in Italia sia arrivato il momento di creare qualcosa di serio e alternativo a quello che c’è, anche alla luce della grossa delusione che ha lasciato il Movimento 5 stelle, partito come movimento che doveva scardinare tutto e che alla fine si è amalgamato al sistema».

«Non escludo una mia candidatura in Parlamento»

Circa il suo futuro, alla domanda specifica riguardante una sua eventuale candidatura per entrare in Parlamento, il sindaco di Cinquefrondi ha sottolineato che «ancora di candidature non si è parlato perché si sta ragionando sul processo di costruzione, però non lo escludo. Se ci saranno le condizioni, lo spazio e la necessità e verrà chiesto il mio contributo, sarò disposto a darlo. Sono dell’idea che non si può stare solo a guardare dalla finestra, ma ci sono momenti in cui bisogna scendere in campo in prima persona se si crede in qualcosa.
Intanto la carica di parlamentare è compatibile con quella di sindaco e quindi Cinquefrondi ne trarrebbe solo vantaggio da una mia eventuale elezione alla carica di parlamentare. Ma intanto, la di là se sarò candidato o meno, l’intento di questo progetto è quello di portare la nostra esperienza e la nostra idea di amministrazione della cosa pubblica, partendo dal civismo e dalle reti popolari, anche a livello nazionale».

Gli obiettivi

Conia ha detto poi di aver già incassato ampi consensi da parte di sindaci, consiglieri comunali e anche regionali, presentandosi come un’alternativa valida ai vari movimenti politici. «Siamo l’unico fronte pacifista in modo concreto – ha sottolineato – perché siamo assolutamente contrari al fatto che l’Italia abbia mandato delle armi in Ucraina. Riteniamo che i conflitti vadano risolti con la diplomazia e non con le armi, mentre tutte le altre forze politiche hanno appoggiato questa scelta. Abbiamo intenzione poi di batterci per il salario minimo, non essendo più ammissibile che ad oggi molte persone percepiscono uno stipendio così basso che non riescono nemmeno a pagarsi le bollette. Bisogna livellare i salari, stabilirne uno minimo e permettere così a tutti i lavoratori di avere una certa dignità».

Un altro tema importante al centro di questo progetto, sono le politiche ambientali, «altro pilastro che ormai tutti hanno abbandonato. Ormai – ha affermato Conia – si parla solo di inceneritori e discariche e nessuno fa più menzione ai cicli alternativi di riutilizzo dei rifiuti. Due anni sembravamo pronti a fare la rivoluzione green in Italia e poi all’improvviso tutto è scomparso. C’è poi la lotta concreta all’autonomia differenziata che sta già provocando un ulteriore danno al sud. Le tematiche su cui intendiamo puntare sono tante, e sono le stesse che nel corso del tempo abbiamo già affrontato, anche separatamente. L’unico passo da fare ora è quello di portarle avanti in Parlamento».

Il continuum con la Città metropolitana

Per quanto riguarda il suo ruolo in Città metropolitana, che lo vede adesso anche affidatario di alcune importanti deleghe, Conia ha precisato che sarà «tutto in continuità. Pur avendo avuto delle deleghe ora, ho sempre ribadito la mia autonomia e la mia appartenenza a un determinato tipo di ragionamento. Io credo fortemente nelle politiche di civismo e popolari e dal momento che non mi convince più questo modo di fare politica, sono dell’idea che uniti – cittadini, sindaci, amministrazioni, associazioni e movimenti – dobbiamo essere in grado dal basso di cambiare le cose. Dobbiamo diventare protagonisti del nostro futuro».

I prossimi impegni

Conia ha anticipato che «subito dopo il 9 promuoveremo una serie di iniziative in tutte le regioni d’Italia. Per quanto riguarda invece le mie prossime iniziative politiche, sulla scia delle deleghe che mi sono state affidate alla Città metropolitana, organizzerò subito dopo l’estate delle assemblee provinciali, coinvolgendo le varie associazioni che si occupano di accoglienza, di beni confiscati e di sociale, con lo scopo di creare una rete che non c’è mai stata nella provincia reggina.
L’obiettivo è appunto fare rete tra tutte le soggettività attive, che sono tante e spesso vengono isolate, non vengono coinvolte o non collaborano tra loro, per avviare una serie di politiche attive anche nella provincia di Reggio. Continuerò poi la mia battaglia ambientale, visto il disastro che si vuole proporre nella Piana circa l’inceneritore e quella sulla sanità, perché ritengo vergognoso che ancora una volta stanno lentamente smantellando i nostri ospedali, privandoci del diritto vero alla sanità. In tutto questo continuerò con forza anche a fare il sindaco in questi ultimi 3 anni che restano. Stiamo ottenendo tantissimi bandi Pnrr e ora si tratta di avviarli e continuare».

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