Volano stracci nell’opposizione regionale, Afflitto: «Lo Schiavo mi odia»
Il consigliere cinquestelle, presidente della Commissione Vigilanza, replica alle accuse del vice dimissionario, che ridimensiona l’accaduto: «Non odio nessuno, è solo dialettica politica»
Sono passate da poco le 19:30 quando Francesco Afflitto, consigliere regionale del Movimento 5 stelle e presidente della Commissione di vigilanza chiede al parola al presidente dell’Assemblea Filippo Mancuso. Il punto all’ordine del giorno in discussione è quello relativo alla disciplina dei Marina resort, proposta originariamente dal consigliere Antonio Lo Schiavo del gruppo de Magistris Presidente, ma poi condivisa da tutti i gruppi consiliari nei lavori della Sesta Commissione guidata da Katia Gentile (FI) .
Ma Afflitto approfitta del tempo a sua disposizione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, trasformando l’intervento in una sorta di invettiva polemica nei confronti del gruppo guidato in Consiglio da Ferdinando Laghi e segnatamente di Lo Schiavo dimessosi polemicamente dal ruolo di vice presidente della Commissione di vigilanza dopo che Afflitto aveva votato favorevolmente la legge istitutiva della Multiutility rifiuti e risorse idriche voluta fortemente dal presidente Roberto Occhiuto.
Afflitto è partito proprio dalle parole espresse da Lo Schiavo in quella occasione per replicare anche in maniera forte al consigliere di deMa, Una frase in particolare – «oggi, tutto serve tranne che un’opposizione che va col cappello in mano a rivendicare i ruoli di co-governo, di corresponsabilità» – aveva detto proprio a LaC il consigliere Lo Schiavo – diventa fondamentale per Afflitto per una sorta di riabilitazione politica all’interno dell’opposizione. Per questo ricorda la sera del 23 dicembre, data in cui si decisero con la votazione in aula, le presidenze delle Commissioni: «Certamente in quella serata non sono andato io dalla maggioranza col cappello in mano perchè io i 9 voti li ho avuti dal centrosinistra. Chi invece è andato col cappello in mano dentro il cappello ha trovato solo 5 voti. Non voglio dilungarmi ma ci tenevo a rispondere a quegli attacchi insensati e posso dire che per me in quella frase è tangibile l’odio verso la mia persona».
Lo Schiavo chiede la parola per fatto personale: «Il consigliere Afflitto non interviene molto, ma quando interviene ho difficoltà a seguire un filo logico in quello che dice. Detto questo, la politica è una cosa l’odio personale un’altra. Non c’è nessun odio personale, c’è un rispetto per il consigliere che rappresenta i suoi elettori. È normale dialettica politica e finisce qua. Però vorrei tranquillizzarlo io difficilmente odio le persone e tantomeno lui. Odio è una parola brutta. C’è una posizione politica su cui inevitabilmente si rischia di fare confusione».