mercoledì,Aprile 24 2024

Politiche 2022, Tucci (M5S): «Porto di Gioia Tauro ed ex lsu/lpu al centro dell’agenda politica»

Il deputato uscente ha elencato quelli che saranno i suoi propositi in caso di rielezione alla Camera

Politiche 2022, Tucci (M5S): «Porto di Gioia Tauro ed ex lsu/lpu al centro dell’agenda politica»

Forte dell’affermazione ottenuta nel 2018, il deputato del Movimento 5 stelle Riccardo Tucci, si rimette in gioco provando a mantenere lo scranno conquistato 4 anni e mezzo fa, alle imminenti elezioni del prossimo 25 settembre per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, presentandosi nel Collegio uninominale Vibo Valentia – Piana di Gioia Tauro.

Tucci, in caso di elezione, quale sarà il suo impegno per il territorio?

«I primissimi impegni riguardano tre cose sulla quali stavo già lavorando: la prima è quella di riconoscere, ai lavoratori socialmente utili, i contributi degli anni di servizio prestati ai fini pensionistici; la seconda è l’ampliamento del porto di Vibo Marina: la terza è la prosecuzione del lavoro già intrapreso con il collega Auddino sul miglioramento del porto di Gioia Tauro. Tra l’altro, porto che abbiamo ampiamente ripreso evitandogli il fallimento grazie alle azioni messe in campo proprio dal mio collega con delle operazioni fatte ad hoc insieme al ministro Toninelli prima e poi al viceministro Cancelleri, reintegrando 400 lavoratori che avevano di fatto perso il posto di lavoro e permettendo al porto di Gioia Tauro di rientrare fra i primi porti europei per il fatturato. Questi sono i tre impegni immediati e poi tante altre battaglie che verranno».

Per quanto riguarda la Piana di Gioia Tauro, cosa si può fare per risollevare le sorti di questo territorio?

«Oltre a focalizzarci sul porto di Gioia Tauro, che è l’attrattore principale, bisogna pensare ai tanti ex Lsu/Lpu che prestano la loro opera in questo territorio. Per anni abbiamo avuto passerelle di ministri, vice ministri, presidenti del Consiglio e così via, ma niente si è fatto fino a quando non è arrivato il senatore Auddino, col quale ho ampiamente collaborato nella risoluzione delle questioni del porto.
E proprio nella Piana di Gioia Tauro, c’è un’ampia concentrazione di lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità e proprio quei lavoratori, sono stati di fatto in nero per lo Stato per ben 26 anni, una vera e propria carriera lavorativa. Con il collega Auddino, col quale abbiamo sempre lavorato in tandem, abbiamo presentato ben 7 emendamenti in 4 anni e mezzo, facendo in modo che questi lavoratori ottenessero finalmente un posto di lavoro a tempo indeterminato, concludendo l’opera con il monte ore. Manca ora l’ultimo tassello che è quello del riconoscimento dei contributi ai fini pensionistici. Intanto, centinaia di famiglie possono vivere in modo sereno».

In caso di mancata rielezione, continuerà a fare politica?

«Assolutamente sì, dal momento che faccio politica da quando avevo 9 anni e ho sempre fatto politica. Mio padre mi portò alla prima riunione di partito a 9 anni e quindi la politica fa parte delle mie passioni di vita, la faccio da tantissimi anni e continuerò a farlo. Ma cerchiamo di scartarla l’ipotesi della mancata elezione».

Sperava di far parte del “listino bloccato” di Giuseppe Conte?

«No, in realtà no. Certo, non mi sarebbe dispiaciuto ma non l’ho mai tenuto nemmeno in considerazione come ipotesi, perché sapevo quali erano le logiche per far parte di quel listino».

Il movimento ha deciso di candidarla nonostante Lei sia imputato per frode fiscale. Questo è il segno di un cambiamento del Movimento 5 stelle da partito giustizialista a partito dove continua invece a valere la presunzione di innocenza?

«Non c’è in realtà nessun cambiamento perché il Codice etico del Movimento 5 stelle nonché lo Statuto dello stesso Movimento prevede, salvo per reati gravi, quali mafia, terrorismo o affini, l’incandidabilità in caso di condanna di primo grado con dolo. Questa è una regola che hanno votato i nostri iscritti per giunta, nel lontano 2017, quindi non è stato fatto niente di strano o niente di più o di meno, rispetto a quello che le nostre regole prevedono già.
Tra le altre cose, nel mio caso specifico, avendo la possibilità di una risoluzione del caso – e il presidente Conte è a conoscenza di tutto – ci sono i tempi tecnici che tutti conoscono e di cui non sto a parlarne perché si tratta di questioni legali che non posso raccontare, ma la risoluzione è a portata di mano. Ci vuole solo il tempo affinché il processo faccia il suo corso. Per esempio, un altro nostro candidato è Chiara Appendino, l’ex sindaco di Torino, che è stata condannata in primo grado in un processo, ma non c’era il dolo e quindi di conseguenza è risultata candidabile. Quindi non c’è niente di strano nella mia candidatura, perché è tutto scritto, basta leggere il Codice etico, lo Statuto e il Regolamento per le candidature che sono tutti collegati tra di loro».

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