giovedì,Marzo 28 2024

Cannizzaro, obiettivo Comune: «In campo per riportare Reggio alla normalità»

Il deputato traccia il suo programma per la città e avverte: «Serve una classe dirigente all’altezza della sfida»

Cannizzaro, obiettivo Comune: «In campo per riportare Reggio alla normalità»

«Al di là dei rigidi steccati dei vari settori, la mia priorità, mi ripeto, è sempre la stessa: dare a Reggio ed alla Calabria il mio apporto. Come? Con azioni politiche, attività parlamentari, interlocuzioni ministeriali, tessendo rapporti, facendo pressing su tecnici, funzionari e dirigenti; tutto ciò per portare a casa risultati positivi per il territorio che rappresento ed in cui vivo. Ripristinare la normalità – che oggi non esiste più – e dare nuova brillantezza a Reggio Calabria, questo è l’obiettivo».

Francesco Cannizzaro, come quasi tutti i parlamentari che dopo l’accredito di mercoledì hanno fatto il loro ingresso al Parlamento proprio ieri, sui suoi social ha salutato il giorno del suo secondo debutto a Montecitorio, utilizzando lo slogan che gli è più caro: «Inizia così la XIX legislatura della Repubblica italiana, la mia seconda da deputato. Sempre, con la testa e con il cuore, per Reggio e la Calabria». Rieletto nel collegio uninominale 05 di Reggio Calabria, Cannizzaro, che tra gli azzurri è anche Responsabile nazionale per il Sud, chiusa la parentesi delle politiche si è rituffato nelle atmosfere elettorali puntando un altro obiettivo: il Comune di Reggio Calabria.

Chiaro che nel frattempo, anche grazie ai risultati sempre generosi che la Calabria consegna a Forza Italia, segua con legittima aspirazione la distribuzione degli incarichi del costituendo Governo Meloni, senza però dirlo ad alta voce. Lavorare per Reggio e per la Calabria rimane il suo obiettivo dichiarato, considerato che le priorità di ieri sono le stesse di oggi per una Regione che deve migliorare le sue performance praticamente in tutti gli ambiti. E sulle prossime mosse per la conquista di Palazzo San Giorgio… non è ancora tempo di identikit.

Com’è stato il “primo giorno di scuola”? Come descrivere questo ritorno in Parlamento?

«Guardi, proprio poche ore fa ho affidato ad un breve post sulle mie pagine social il momento del ritorno a Montecitorio. Come ho scritto lì, in una caotica e uggiosa giornata romana, il pensiero non può non andare al sole della Calabria ed al mare dello Stretto, perché il mio sentire è sempre con la testa e con il cuore per Reggio e la Calabria. Ma mi consola il fatto che sia una giornata di maltempo anche in punta di Stivale (risata fragorosa – ndr). Battute a parte, è sempre un’emozione fortissima varcare la soglia dell’enorme portone di Montecitorio, a cui si aggiunge il peso della responsabilità, stavolta doppia, verso chi in quest’Aula mi ha riportato: la gente di Reggio e Provincia. Un pensiero inevitabilmente va anche alla famiglia, agli amici che più mi sostengono e mi hanno sostenuto, ai collaboratori che mi supportano e sopportano ogni giorno».

Cannizzaro, Lei non si ferma mai. Neanche il tempo di festeggiare la rielezione che si è cimentato in una nuova avventura lanciando la sfida al Pd e alle forze che governano la città di Reggio con toni forti e decisi insieme al Presidente Occhiuto. Ci dobbiamo aspettare una campagna elettorale permanente e infuocata?

«Non è questione di campagna elettorale. È semplicemente che Reggio Calabria ha bisogno di una classe dirigente e politica all’altezza, che non è quella attuale. Ma le cose non cambiano da sole, dobbiamo batterci per cambiarle. Lo dobbiamo, e lo devono fare tutti i reggini che hanno veramente a cuore le sorti della città e della provincia. Non è una questione di centrodestra contro sinistra o di Forza Italia contro Pd. Le battaglie, o le sfide, come le ha chiamate lei, non devono essere personalizzate. Io mi batto in maniera permanente ed infuocata – usando le sue stesse parole – per migliorare le condizioni di vivibilità del mio territorio, che ad oggi sono praticamente sotto lo zero».

Forza Italia in Calabria ha raddoppiato la media nazionale, ma non è più il primo partito, visto l’exploit del M5S, come nel 2018. E comunque rimane dietro Fratelli d’Italia. Per un partito moderato come Forza Italia qual è il segnale che viene dal territorio?

«Non è il primo partito nella matematica, ma è come se lo fosse, per merito. Poiché la Calabria è la prima regione d’Italia a registrare una percentuale bulgara per Forza Italia, raddoppiando addirittura il dato nazionale, segnale importante questo anche sul piano nazionale e sintomo che in Calabria c’è un voto di credibilità associato a Forza Italia, figlio e frutto di un consenso che arriva grazie alla buona azione di governo messa in campo dalla classe dirigente di partito. E il risultato assume valore ancora maggiore se lo paragoniamo con tutte le altre regioni, nella maggior parte delle quali è andato anche sotto la metà del dato nazionale. Per quanto concerne gli altri, beh, Fratelli d’Italia è stato trainante per tutta la coalizione e viaggia col vento in poppa, come ci si aspettava sin dall’avvio della campagna elettorale; i cinque stelle sono un fenomeno che regge anche e soprattutto per il reddito di cittadinanza, che ovviamente ha influito non poco sul voto. Ma in ogni caso, noi guardiamo in casa nostra, e siamo soddisfattissimi».

Giorgia Meloni è nel pieno delle trattative per il suo governo. A cosa aspira Forza Italia, e quale apporto può dare all’esecutivo?

«Giorgia Meloni, inevitabilmente, dovrà tenere conto della qualità anche della classe dirigente di Forza Italia che, grazie alla leadership di Silvio Berlusconi, oggi si conferma centrale nel futuro governo e negli equilibri della maggioranza parlamentare, per storia, valori e rapporti che può vantare con l’Europa».

Quante speranze ci sono che un calabrese entri nell’esecutivo? Si sente in corsa per qualche incarico?

«Non è momento di pensare ad incarichi o cose simili. Le trattative le fanno i leader. A me personalmente interessa il mio territorio e le risposte da dare alla mia gente, da deputato, a prescindere da incarichi e ruoli di partito».

A proposito di risposte, da anni ormai le emergenze della Calabria sono sempre le stesse. Sanità, infrastrutture, trasporti: da dove si deve ripartire, considerando anche l’uniformità del colore tra governo regionale e nazionale, che avete spesso ostentato?

«In realtà abbiamo bisogno di ripartire da tutto. È difficile darsi una priorità fra questi settori, tutti strategici. La Sanità è senza dubbio il pallino, ma non certo l’unico, di Roberto Occhiuto, tant’è che ha voluto fortemente avocare a sé l’incarico di commissario. E di fatto sulla sanità stiamo già dando prova di un netto cambio di passo con lo straordinario lavoro di rivoluzione messo in atto proprio dal Presidente della Regione, con scelte forti, coraggiose, dimostrando grande capacità. L’azione di Occhiuto va supportata, ovviamente, anche attraverso norme e misure nazionali che possono arrivare – per esempio – dall’attività parlamentare. È un comparto molto delicato, su cui nessuno ci ha mai messo mai veramente testa. E ci vuole tempo, parecchio. Vale lo stesso per le infrastrutture e i trasporti, temi strettamente interconnessi. Qualche risposta importante già l’abbiamo data e la stiamo dando con gli importanti emendamenti su aeroporto e porto di Reggio, con i tanti progetti approvati per le strade di provincia. Abbiamo tante idee da portare avanti per Città e Area metropolitana. E tutto sarà agevolato, stavolta, dall’avere un governo amico e in linea sul piano politico con la Regione».

In queste settimane sono stati annunciati importanti finanziamento e misure per gli scali aeroportuali calabresi. All’Aeroporto di Reggio, in perenne attesa di decollare, andranno 60 milioni comprensivi del suo emendamento. I suoi detrattori hanno parlato però di fondi riciclati…

«Mi creda se dico che dopo le ottime notizie di queste ultime settimane ed in particolare quelle di ieri, di tutto ho voglia tranne che di polemiche. Sono felicissimo e spero lo siano tutti i reggini. Anche i miei famosi detrattori. Giorno dopo giorno mi sento sempre più orgoglioso del percorso che stiamo portando avanti perché l’aeroporto di Reggio è stata la mia prima battaglia parlamentare ed è stato il primo traguardo raggiunto, tramite quell’emendamento da 25 milioni diventato più famoso per le cose che hanno inventato sul suo conto che non per i fatti che ne ha comportato e comporterà nell’imminente futuro. Potrei togliermi tanti sassolini dalle scarpe… ma non importa, questo è il momento di gioire e basta. Anzi, è il momento di gioire e vigilare. Io per primo, che sono stato e continuo a stare col fiato sul collo di tutti gli attuatori affinché il “Tito Minniti” diventi uno dei migliori aeroporti d’Italia e, strategicamente, del Mediterraneo».

Chiudiamo come abbiamo aperto, sulla città di Reggio. Secondo i più informati il prossimo candidato sindaco, su cui sembra che lei abbia messo ormai il sigillo di Forza Italia, sarà una donna. Conferma?

«Io non ho messo nessun sigillo. Ho semplicemente acceso una miccia, quella dei cittadini, con l’intento di alimentare la speranza non ancora perduta di una delle città più belle d’Italia, che però, per incapacità gestionali e politiche, si trova negli ultimi posti di tutte le classifiche nazionali. Voglio quindi contribuire, insieme a tutti i partiti della coalizione di centrodestra, ai movimenti politici alleati, ai movimenti civici amici ed a tutte le forze a noi affini, a creare una bellissima compagine che possa presto guidare il Comune e quindi la Città metropolitana, per far risorgere Reggio Calabria. Nel frattempo, possiamo occuparci dei problemi reggini per quanto di nostra competenza; ma occorre che si torni quanto prima al voto per poterlo fare in maniera totale. Il primo passo è quindi l’impegno mio e di tutte le componenti che ho citato prima di formare una squadra pronta a guidare il risorgimento reggino, dando la migliore classe dirigente possibile. Chiaramente i risultati delle politiche ci fanno ben sperare, perché i cittadini hanno scelto noi per cambiare le cose».

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