giovedì,Aprile 25 2024

Gioiosa Jonica, dal Pd una petizione per salvare il Teatro

I dem della cittadina della Locride si appellano al sindaco, immaginando anche di trasformare l’immobile in un centro aggregativo. Poi, l’appello per un Consiglio comunale aperto

Gioiosa Jonica, dal Pd una petizione per salvare il Teatro

«Il settore della cultura non può prescindere da un interessamento pubblico, rappresentando uno di quei settori nevralgici per la crescita di un’intera comunità». A sostenerlo è il circolo del Partito democratico di Gioiosa Jonica che attraverso una petizione popolare chiede che il Comune della cittadina locridea intraprenda ogni iniziativa necessaria per acquistare l’immobile in cui ha sede il Teatro, anche attraverso l’accesso a finanziamenti pubblici, al fine di destinarlo, dopo adeguata ristrutturazione, a un centro aggregativo pubblico, funzionale alla rappresentazione di opere teatrali e spettacoli musicali.

I dem di Gioiosa, poi chiedono che venga convocato anche un Consiglio comunale aperto per consentire ai cittadini, alle associazioni, alle forze politiche e ai loro rappresentanti istituzionali, di farsi parte attiva nell’elaborazione di proposte, oltre che per tenere alta l’attenzione, anche fuori dai confini di Gioiosa Ionica, su un tema che interessa un intero territorio.

La vicenda di quello che ha tutte le caratteristiche di un triste epilogo per il Teatro che affaccia su piazza Vittorio Veneto con i suoi circa 500 posti tra galleria e platea, ha quindi smosso i dem che hanno pensato di appellarsi al sindaco Salvatore Fuda e al civico consesso.

Nel testo della petizione il Partito democratico ricorda che inaugurato negli anni ’60 come sala cinematografica, il teatro di Gioiosa Ionica «è uno dei luoghi iconici del nostro paese».

«L’edificio sorge in pieno centro cittadino e – si legge nel documento – ospita il murales “Quarto stato dell’antimafia”, commissionato dalla Cgil di Milano in occasione della grande manifestazione popolare anti ‘ndrangheta in onore di Rocco Gatto. Grazie a una programmazione ampia e di qualità, oggetto anche di alcuni importanti finanziamenti regionali, per anni si è ritagliato il ruolo di unico (o quasi) palcoscenico teatrale della Locride».

Chiuso al pubblico da prima dell’emergenza pandemica, il teatro Gioiosa, a seguito dello scadere del trentennale contratto di locazione, è oggi oggetto di una controversia legale tra i proprietari dell’edificio e i gestori, a causa della quale lo stesso è stato completamente svuotato all’interno e rischia di diventare uno dei tanti magazzini commerciali presenti sul territorio.

«La Locride, territorio pieno di ricchezze storiche e artistiche, merita di essere valorizzata dal punto di vista culturale, tanto da ambire a essere indicata come capitale italiana della cultura 2025. Rinunciare a un importante centro culturale e aggregativo significa, da un lato, spogliare un territorio difficile di uno strumento indispensabile per la crescita collettiva; dall’altro, privare l’intera comunità di significative ricadute economiche e commerciali».

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