Consiglio dei ministri, Meloni su caro bollette: «Risorse per oltre 30 miliardi fino al 2023»
Il premier, dopo l'approvazione della nota di aggiornamento al Def, in conferenza stampa coi ministri Giorgetti, Piantedosi e Picchetto Fratin

Dopo il Consiglio dei ministri di ieri, che ha approvato la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, in diretta la conferenza stampa della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, coi ministri Giancarlo Giorgetti, Matteo Piantedosi e Gilberto Pichetto Fratin.
Il cdm ha approvato la nota di aggiornamento al Def. Nella Nadef il governo inserisce le nuove stime economico-finanziarie formulate sulla base dei maggiori dati a disposizione e di un quadro macro certamente più chiaro.
Il premier ha anticipato per la prossima settimana 9,5 miliardi per il caro energia. E ancora risorse per oltre 30 miliardi fino al 2023. Terzo trimestre favorevole, 0,5% in più. Da gennaio fino a duemila metri cubi di gas a prezzi calmierati per le aziende energivore.
«L’obiettivo della Nadef è mitigare effetti caro energia su famiglie e imprese», ha detto il ministro dell’Economia Giorgetti, che parla di 23 miliardi contro il caro-energia nel 2023.
Covid
Per quanto riguarda le misure per il Covid-19, confermato l’obbligo di indossare le mascherine in tutte le strutture ospedaliere e nelle residenze per anziani (Rsa). Per tutelare le persone più fragili dovranno indossarle i medici, gli infermieri e i visitatori.
Previsto l’anticipo della fine dell’obbligo di vaccino per i sanitari: lo stop all’obbligo vaccinale anti Covid per medici e professioni sanitarie scatta il 1° novembre.
Rave
Il Consiglio dei ministri ha stabilito che per chi organizza rave party e occupa abusivamente edifici o terreni, è prevista una pena fino a 6 anni di carcere, anziché i 2 attuali. Sono previste anche multe da 1.000 a 10.000 euro e si procederà d’ufficio “se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica”. In caso di condanna, inoltre, “è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione”.