martedì,Ottobre 8 2024

Condanna Falcomatà, Italia Viva: «Pieno sostegno a lui»

Il gruppo consiliare esprime fiducia al sindaco e agli altri amministratori sospesi e rilancia sulla necessità di riformare le norme sull'abuso d'ufficio e la Legge Severino

Condanna Falcomatà, Italia Viva: «Pieno sostegno a lui»

«Piena fiducia e forte sostegno al sindaco Giuseppe Falcomatà ed alla sua prima squadra di governo, eletti democraticamente e sospesi giudiziariamente». E’ quanto afferma il gruppo consiliare di Italia viva. «Una pronuncia – affermano – su un reato che, da ogni parte, si vuole abrogare ed ancor più abnorme per gli effetti che comporta sulla comunità cittadina, a causa di una legge iniqua e profondamente sbagliata qual è la Severino».

«Nata per assecondare gli istinti forcaioli della piazza ed oggi contestata persino da quanti, all’epoca, gonfiavano col vento dell’antipolitica le vele della propria proposta politica – continuano i consiglieri di Idv – la norma che porta il nome dell’ex Guardasigilli del governo Monti si conferma un chiaro ed evidente colpo al principio della presunzione di non colpevolezza, oltre che un torto profondo alla volontà popolare».

«Di fronte a processi di questo tipo – aggiungono – bisogna avere un approccio laico, mettendo da parte istinti reconditi e casacche di politiche. La democrazia è oppure non è. Non possono esistere né sfumature né vie di mezzo. Non arretreremo di un passo rispetto alla convinzione che ci spinge a credere nella buona fede e nell’onestà di una classe dirigente che ha assunto l’onore, la forza ed il coraggio di ricostruire da zero un Ente derelitto, al verde e inabissato nelle paludi delle infiltrazioni mafiose».

«La questione va affrontata con coscienza, serietà e rispetto per tutti», proseguono dai banchi di Idv affermando: «Serve alzare il livello del dibattito. Assistere, adesso, all’avanzata dei “purissimi”, di quelli che pensano basti un passaggio in lavanderia per togliere anche lo sporco più ostinato od ai sermoni in carta patinata, non aggiunge nulla alla soluzione di un problema che indebolisce, seriamente, l’azione della pubblica amministrazione ed avalla la sindrome da “paura della firma”».

«Se la città, ma più in generale il Paese – concludono – vuole fare uno scatto in avanti, deve necessariamente porsi la questione, al netto degli odi e delle convenienze di partito. Per questo, mai come ora, bisogna stringersi intorno al sindaco Giuseppe Falcomatà ed a quanti sono stati raggiunti dalla condanna, sposando appieno quella che è un’autentica battaglia di civiltà e giustizia».

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