martedì,Aprile 16 2024

Condanna Falcomatà, Patto per il cambiamento: «L’amministrazione deve proseguire»

Il movimento cittadino: «Minasi e Cannizzaro contraddicono il loro stesso Governo»

Condanna Falcomatà, Patto per il cambiamento: «L’amministrazione deve proseguire»

«L’Amministrazione comunale deve proseguire. Il mandato dei cittadini è chiaro e non sarà una condanna ingiusta e una sospensione ancora più iniqua a invertire le sorti della democrazia. La destra si rassegni e la smetta con queste sgrammaticate acrobazie politiche. Le uscite di Cannizzaro e Minasi evidenziano tutti i limiti culturali della peggiore dirigenza che la destra reggina abbia mai conosciuto. Come possono in maniera così palese e schizofrenica smentire le parole pronunciate poche ore prima da un sottosegretario del Governo che loro stessi dovrebbero rappresentare». Così i rappresentanti del movimento politico Patto per il cambiamento, guidato dal suo presidente Antonio Sapone.

«Una contraddizione in termini inaccettabile e vergognosa – continuano – figlia questa si di un giustizialismo a corrente alternata. Se il problema è il processo Miramare allora Minasi e Cannizzaro loro dovrebbero semplicemente rifarsi alla posizione del loro Esecutivo, che anche con l’autorevolissima voce del Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha affermato non più di qualche giorno fa, pubblicamente e a gran voce, che il suo primo atto sarà quello di convocare i sindaci e abolire l’abuso d’ufficio, criticando aspramente anche l’impianto a parer nostro incostituzionale ed iniquo della legge Severino. Se invece il problema è la città, come acrobaticamente affermano i due esponenti, allora la destra dovrebbe doppiamente tacere, per i danni incalcolabili che ha prodotto al tempo del sacco di Reggio che i reggini hanno pagato con lacrime e sangue in questi anni e che stanno ancora purtroppo dispiegando i loro effetti nelle difficoltà evidenziate dall’amministrazione nella gestione dei servizi.

Siamo sinceramente stupiti dalle posizioni espresse dai due parlamentari di Lega e Fratelli d’Italia – proseguono – come possono due autorevoli esponenti della destra di Governo, contraddire in maniera cosi netta le posizioni espresse dai loro partiti e dagli stessi membri dell’Esecutivo. E’ evidente che si tratta di polemica spicciola, di posizioni probabilmente stimolate dalla pancia di pochi accoliti, nella speranza di ottenere qualche strapuntino di potere o, ipotesi da far tremare le vene ai polsi, riportare i delinquenti, quelli veri, quelli smascherati da un decennio di indagini su accordi criminali e ruberie varie ed assortite, nelle stanze di Palazzo San Giorgio.

I reggini ricordano bene la pagina buia nella quale la destra cittadina ha relegato la città con la sua gestione a dir poco dissennata. Lo ricordano soprattutto quando prendono in mano una cartella esattoriale che dovrebbe riportare, lo andiamo dicendo da tempo, una voce specifica che indichi il ripiano del pesantissimo disavanzo prodotto dalle ruberie di quegli anni. E se in questi anni Reggio ha rialzato la testa e oggi comincia ad apparire una città normale, nonostante debiti pesantissimi e strumenti organizzativi e gestionali ridotti allo zero, lo si deve esclusivamente allo sforzo sovrumano compiuto da Falcomatà e dalla sua squadra di governo, cui va la nostra piena solidarietà e vicinanza.

Per fare giusto un esempio e restare alla storia del Miramare che è sintomatica, vogliamo ricordare ai reggini che nel 2015, ai tempi del tentativo di riapertura a costo zero per l’Amministrazione e per la collettività, la struttura risultava chiusa da lungo tempo, mentre a pochi metri da lì il Comune, pagava affitti milionari per organizzare tornei di poker a Villa Zerbi, che le indagini successive hanno attenzionato per le partecipazioni scomode di chiaro e netto stampo criminale. Se questo semplice esempio, ma se ne potrebbero fare tanti altri, è sintomatico di come la città sia cambiata in questi anni, anche la destra non dovrebbe avere nessuna difficoltà ad affermare che l’Amministrazione comunale debba proseguire la sua azione di ricostruzione, che saranno poi gli elettori a giudicare a scadenza naturale di mandato, così come hanno fatto già due anni fa, premiando in maniera chiara e netta la squadra di governo guidata da Falcomatà e dagli altri amministratori oggi purtroppo ingiustamente sospesi».

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