venerdì,Aprile 19 2024

Consiglio Regionale, il centrodestra ritira la proposta “moltiplica-poltrone”

La riunione dei capigruppo convocata dal presidente Mancuso si è chiusa con una soluzione di compromesso che disinnesca la mina sulla quale rischiava di saltare la maggioranza

Consiglio Regionale, il centrodestra ritira la proposta “moltiplica-poltrone”

Alla fine la mina che rischiava di lacerare la maggioranza è stata disinnescata con una soluzione di compromesso: la proposta di legge per rendere incompatibile il ruolo di assessore con quello di consigliere regionale e aprire così nuovi margini di manovra politica in giunta e in assemblea, è stata ritirata dall’ordine del giorno del Consiglio in programma oggi.

Lo ha deciso la riunione di maggioranza convocata dal Filippo Mancuso (Lega), in vista proprio del Consiglio regionale in programma questo pomeriggio. Che la situazione fosse tesa e il governatore Roberto Occhiuto cercasse una exit-strategy che consentisse di evitare lo scontro in maggioranza (la Lega non ha mai sottoscritto la proposta di legge) lo si era capito già questa mattina, con la capogruppo del Carroccio, Simona Loizzoche ha deciso di non partecipare alla seduta odierna proprio per evitare di votare contro la legge voluta dal resto della maggioranza.

L’intervento in aula di Mancuso

Una tempesta (politica) perfetta che ora sembra allontanarsi all’orizzonte, anche se la questione non è affatto chiusa, perché il testo dovrà ora passare in Commissione prima di riapprodare nuovamente in aula per il voto finale. Ma la vicenda sembra aver perso il carattere dell’urgenza. Almeno a sentire lo stesso presidente Mancuso, che all’inizio dei lavori del Consiglio ha informato l’Assemblea dell’esito della riunione di maggiorana, parlando di un rinvio di «alcuni mesi». Dopo aver rimarcato che la stessa norma è stata «tranquillamente» adottata in altre Regioni, «poggia su solide basi costituzionali e statutarie» e «non comporta alcun aggravio di spesa», si è comunque deciso di rimandare la questione a momenti migliori. «Pur essendo la proposta condivisa all’unanimità da tutta la maggioranza, proprio per affrontare, con maggiore serenità e in una logica di sistema le problematiche istituzionali – ha aggiunto il presidente Mancuso – si è convenuto, nel corso di una riunione del centrodestra, di riproporre nei prossimi mesi alle Commissioni competenti e all’Aula, l’iniziativa legislativa».

Il commento del gruppo Dem

«Il ritiro della proposta di legge che avrebbe voluto istituire la figura del consigliere supplente, era inevitabile. Lo avevamo immediatamente suggerito alla maggioranza di centrodestra, ammonendo sia sull’aumento dei costi che sui profili di opportunità politica e di costituzionalità per come è stato evidenziato in questi giorni da vari esperti della materia».

A sostenerlo è il gruppo del Pd in Consiglio regionale. «La spaccatura del centrodestra sul tema, che ha portato ad una discussione accesa fra i partiti che sostengono il governo Occhiuto – aggiungono i consiglieri regionali del Pd – non è un buon viatico per il futuro della Regione e ha fatto capire chiaramente che dietro questa proposta non vi era alcun obiettivo di miglioramento della macchina legislativa, ma soltanto la necessità di avere qualche poltrona in più, utile agli equilibri di maggioranza».

Il commento del M5S

«La maggioranza di centrodestra regionale si è spaccata. Questo è il primo dato che traspare dal consiglio regionale di oggi. La proposta di legge “Moltiplica poltrone”, prevedente l’introduzione del consigliere supplente con relativi costi, non è riuscita ad arrivare in aula. Rinviata ai prossimi mesi, nei fatti è stata affossata definitivamente nell’insolita riunione fiume di maggioranza, che ha anticipato il consiglio», è quanto afferma in una nota il capogruppo del M5S in consiglio regionale Davide Tavernise.

«E’ vergognoso – prosegue Tavernise – anche solo che si sia pensato di proporre una legge di tal fatta in un momento storico così difficile per i calabresi. Proprio oggi i lavoratori del consorzio di bonifica dello jonio cosentino hanno protestato sotto la sede del consiglio regionale rivendicando i 7 mesi di stipendio che non hanno ricevuto, mentre la risposta di questa maggioranza voleva essere l’approvazione di una legge che pensa a moltiplicare costi e poltrone. I problemi della Calabria sono ben altri che risolvere qualche problema della casta aumentando gli sprechi. Oggi non ha vinto il M5S, che ha fortemente avversato questa proposta di legge, ma i calabresi», conclude Davide Tavernise.

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