giovedì,Aprile 25 2024

Lungomare di Reggio, ecco come rinasce l’area del tempietto – FOTO

Il sindaco ff Brunetti: «Avremo i 4 chilometri più belli d'Italia. La città non è morta: in poche centinaia di metri ci sono tre cantieri»

Lungomare di Reggio, ecco come rinasce l’area del tempietto – FOTO

«A chi dice che Reggio è morta rispondo che in poche centinaia di metri ci sono tre cantieri: ex tempietto, ponte del Calopinace e parco lineare». Così Paolo Brunetti, sindaco facente funzioni di Reggio. È vero, per svariati motivi ci sono opere ferme, ma altre vanno avanti. L’attenzione è rivolta soprattutto al lungomare, al lido, alla zona in cui prima c’era il tempietto e al parco lineare. Tutta la linea del waterfront che, con il lungomare anche a Gallico e Catona, potrà essere completata.

Area tempietto

Partiamo coi lavori dove c’era il tempietto (fondi dei Patti del Sud), demolito qualche giorno fa, «È ancora in fase iniziale – afferma Brunetti – un parco in cui ci sarà un riferimento architettonico al vecchio tempietto ma in forma meno invasiva. Sarà una piazza di dodicimila metri, affacciata sullo Stretto e vedrà percorsi salute, aree dog frendly, ampio spazio fruibile con giostrine, panchine e la pista ciclabile spostata in riva al mare».

 

Ponte sul Calopinace

Si tratta di un primo intervento che, collegato al ponte sul Calopinace, dove ieri son finiti i lavori per la sesta palificazione e ora si comincerà a realizzare la platea in cui saranno appoggiate le travi. «Il difficile è stato fatto – aggiunge Brunetti – se si considera che le palificazioni andavano giù per oltre 18 metri, era un lavoro complesso».

Parco lineare sud

Facendo qualche passo avanti, passiamo al parco Lineare Sud. Brunetti chiarisce «Qualche giorno fa abbiamo fatto un sopralluogo, insieme all’assessore Rocco Albanese, e una riunione sul posto con la ditta che sta proseguendo col completamento fino dove c’era l’ex capannina. Contiamo in tempi brevi di cambiare il nome al lungomare di Reggio e chiamarlo “I quattro chilometri più belli d’Italia”».

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