giovedì,Aprile 18 2024

“Reggio è morta”, il corteo popolare sarà il 3 dicembre

Per l'occasione nasce il “Comitato salviamo Reggio”. La manifestazione partirà alle 17 da piazza De Nava

“Reggio è morta”, il corteo popolare sarà il 3 dicembre

Il corteo popolare “Reggio è morta. Salviamo Reggio” si svolgerà il prossimo sabato 3 dicembre alle 17, con partenza da piazza De Nava per arrivare a palazzo San Giorgio.

Lo spostamento non è stato fatto al 4 dicembre perchè sarebbe stato contemporaneo alla processione del quadro della Madonna della Consolazione, slittato la scorsa domenica, sempre per il maltempo.

E adesso spunta anche una pagina Facebook, al momento con follower che si contano sulle dita delle mani, che lungi dal funereo titolo “Reggio è morta” si chiama “Comitato salviamo Reggio”.

Dunque un’organizzazione dietro la spontaneità di raccogliere i cittadini scontenti per il degrado, le tasse, come recita il manifesto che annuncia il corto. Una manifestazione che non nasce sotto i migliori auspici: la giornata scelta per l’evento era sabato 26 novembre, ma l’allerta meteo di 24 ore ha cambiato le carte in tavola. A poco meno di un’ora dall’inizio fissato, forse per evitare un flop, si è deciso di rimandare.

Dilettanti allo sbaraglio

Un rinvio che ha fortemente scontentato qualcuno. In primis, e ne ha dato testimonianza su Facebook, Nicola Malaspina, già consigliere comunale di ReggioAttiva. L’unico ad essersi dimesso a dicembre dello scorso anno, quando gli altri colleghi di palazzo si sono solo limitati ad andare dal notaio. «Tralasciamo l’incomprensibile capitolo anonimato, ciò che però non si può tralasciare è l’inaudita mancanza di rispetto per chi ha deciso di “metterci la faccia” anche sotto la pioggia.

Se si convoca una manifestazione, non ci si può ricordare, a pochi minuti dell’inizio della stessa, peraltro sapendo da giorni che il meteo non sarà favorevole, di annullarla. Per quanto la causa della manifestazione possa essere sacrosanta, per quel che mi riguarda, questa è l’ultima volta che prendo parte ad una manifestazione non solo “anonima”, ma organizzata da “dilettanti allo sbaraglio”».

Serie le accuse da parte dell’ex consigliere. Altri, come nel caso, delle manifestazioni organizzate dal “Comitato pro Aeroporto dello Stretto” ricordano che «Quando i cittadini sono fortemente motivati, non c’è pioggia che tenga per farli desistere da scendere in piazza». Qualcun altro ironicamente ricorda «Manifestazione rinviata per pioggia, perciò nel 1970 si doveva sospendere la rivolta per Reggio Capoluogo per il caldo, 14 luglio».

Il 3 dicembre

Tutto è rimandato a sabato. «Non ne possiamo, Reggio è morta. Carenza idrica, strade dissestate, rifiuti e degrado ovunque, servizi inesistenti, tasse alle stelle» come si legge nello slogan del manifesto. La città non è nuova alla nascita di movimenti popolari. Dopo l’affaire Castorina ci ricordiamo già la creazione del Comitato “Reggio non si broglia”. La scintilla stavolta è stata la condanna del sindaco Falcomatà per il caso Miramare anche in appello. La parola ora va ai cittadini.

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