Palazzetto dello sport di Polistena, il sindaco ad Auddino: «Fotografia debitamente orientata»

«L’unica cosa di cui deve vergognarsi il signor Auddino è di aver fatto il senatore per cinque anni senza aver portato un centesimo alla città di Polistena». Non le manda a dire e risponde per le rime il sindaco di Polistena Michele Tripodi, alle accuse mossegli ieri dall’ex senatore del Movimento 5 stelle Giuseppe Auddino, che puntava il dito contro l’Amministrazione comunale circa il palazzetto dello sport.

«Ci dispiace per lui che dall’alto di un’importante carica istituzionale sia ritornato a dilettarsi nel suo hobby preferito: la fotografia – incalza il primo cittadino -. Ridursi a fotografare l’erba un po’ più alta al palazzetto dello sport, struttura assolutamente funzionante che da ospitalità a tantissime realtà sportive di Polistena e della Piana, è davvero mortificante per sè e per chi legge. Come in ogni parco o area urbana di Polistena lo sfalcio dell’erba avviene periodicamente e a rotazione. E questo Auddino lo sa bene. Non si può ignorare che Polistena sia un paese pulito con parchi e giardini pubblici ben curati. La rappresentazione che dunque ne fa il fotografo Auddino è cosa assolutamente falsa e tendenziosa».

Il sindaco Tripodi accusa poi Auddino di non essere «neutrale. Ricordiamo – afferma – che alle ultime elezioni comunali l’ex senatore è stato tra i promotori e sostenitori dell’accozzaglia denominata “Polistena futura” che ci attacca ogni giorno sul piano personale e con falsità di ogni genere. Non ci meravigliamo dunque della sua caduta di stile che restituisce Auddino alla sua dimensione corretta, ovvero di esponente politico locale che si diletta in una “fotografia” debitamente orientata. Il nostro augurio per il suo futuro è che possa fotografare anche le cose belle (che sono tantissime e prevalenti) di Polistena».

Con un non troppo velato sarcasmo, il sindaco conclude dicendo che «ciò lo aiuterà a smaltire al più presto “la trombatura” elettorale patita, perché a parlare ancora non è “lui ex”, ma la delusione di chi ancora non ha digerito di esser rimasto fuori dal Parlamento. Ma se tant’è ci saranno valide ragioni».