giovedì,Aprile 25 2024

Sale da gioco, Mancuso soddisfatto della legge: «Contemperati tutti gli interessi in campo»

Il presidente del Consiglio regionale definisce la legge di disciplina del gioco legale «organica, equa e necessaria»

Sale da gioco, Mancuso soddisfatto della legge: «Contemperati tutti gli interessi in campo»

Si è concluso con un brindisi augurale l’atteso e lungo pomeriggio del Consiglio regionale, celebrato ieri a Reggio Calabria. A Palazzo Campanella i riflettori erano tutti rivolti alla legge 107, la proposta approvata a maggioranza dal centrodestra che modifica la disciplina delle sale da gioco nella nostra regione.

La legge che ha alzato un polverone nella politica e nella società civile per settimane, è arrivata in aula corretta in alcune sue parti da un emendamento firmato da Giuseppe Gelardi e in extremis da Giuseppe Graziano e Michele Comito. Ma ad incaricarsi di illustrare la proposta del centrodestra è lo stesso presidente del Consiglio Filippo Mancuso che alla fine ha parlato di legge organica equa e necessaria per la quale è stato trovato il giusto equilibrio che contempera tutti gli interessi in campo.

In sostanza le sale da gioco non potranno sorgere a meno di 300 metri dai luoghi sensibili (come le scuole) nei comuni con popolazione al di sotto dei 5mila abitanti e a meno di 500 metri nei comuni con più di 5mila residenti. Ma La prescrizione non sarà retroattiva e varrà per le concessioni rilasciate dopo il 3 maggio 2018. Cambiano rispetto al testo originale anche gli orari: le sale gioco infatti rimarranno aperte per 13 ore rispetto alle 15 previste in precedenza e rimarranno chiuse dalle 24 alle 9 del mattino e dalle 12:30 alle 14:30.

Le modifiche però non hanno accontentato le opposizioni, mostratesi sempre più agguerrite. Amalia Bruni, Ernesto Alecci, Raffaele Mammoliti, Davide Tavernise e Mimmo Bevacqua hanno rimproverato alla maggioranza di aver perso una buona occasione per proteggere i calabresi dalle patologie che si sviluppano a causa del gioco, chiamando in causa anche il presidente Occhiuto. Proprio quest’ultimo ha chiuso il dibattito rendendo merito all’azione delle opposizioni ed elogiando la sua maggioranza fatta di galantuomini, «noi accettiamo i suggerimenti ma non le lezioni da chi – ha detto il presidente – ha governato per tanti anni la Regione e l’ha lasciata come l’aveva trovata».

Ma nella seduta di ieri il centrodestra ha portato a casa anche la prudente manovra finanziaria di fine anno che vale quasi 6 miliardi e che per quasi il 70% è assorbita dalla sanità. Anche in questo caso le opposizioni hanno contestato un Bilancio ingessato che non sembra proporre alcuna novità rispetto al passato.

La maggioranza però ha numeri e compattezza ritrovata da contrapporre in aula e il documento passa a maggioranza. Tanto basta al centrodestra per concedersi un brindisi augurale con il presidente Occhiuto nell’ufficio di un soddisfatto Mancuso tra sorrisi, foto e auguri di rito.   

Mancuso: «Legge organica, equa e necessaria»

«Con l’approvazione del testo di legge che regolamenta il gioco d’azzardo, in linea con la legislazione nazionale e le normative delle altre Regioni e interrompendo la deplorevole prassi delle proroghe, abbiamo consegnato alla Calabria una legge organica, equa e necessaria».

Lo ha detto a margine della seduta del Consiglio regionale di ieri, il presidente dell’Assemblea Filippo Mancuso che ha inteso ringraziare, «per il prezioso contributo fornito», tutti i soggetti che, avendo voce in capitolo, sono stati auditi nella Prima Commissione Affari Istituzionali coordinata dalla presidente Luciana De Francesco.

«Voglio ringraziare, altresì, mons. Fortunato Marrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova e presidente della Conferenza Episcopale Calabria per la disponibilità al confronto – ha aggiunto Mancuso -. Possiamo sostenere, a conclusione di un iter alquanto travagliato e sul presupposto che la salute, la libertà delle persone e la lotta alle dipendenze sono una sfida per tutta la comunità e non hanno colore politico, che è stato trovato il giusto equilibrio su una normativa che contempera tutti gli interessi in campo».

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