giovedì,Aprile 25 2024

Gioco d’azzardo, Bruni: «È passata una legge ignobile»

La consigliera regionale del Gruppo misto: «Favorisce le lobby, sono indignata e amareggiata»

Gioco d’azzardo, Bruni: «È passata una legge ignobile»

«Sono indignata e amareggiata per l’approvazione in Consiglio regionale della legge sul gioco d’azzardo, la Pdl 107. La maggioranza di centrodestra sostiene che si tratta della migliore legge che poteva essere approvata ed invece per me è peggiore della precedente. Non hanno tenuto in nessun conto delle proteste di associazioni, istituzioni e della Chiesa. Questa maggioranza ha fatto così il suo regalo di Natale ai calabresi, rendendoli meno sicuri e più esposti al rischio di una patologia subdola come la ludopatia ed andando in controtendenza non solo rispetto al resto delle regioni italiane, ma anche allo stesso Centrodestra nazionale»

Lo scrive in un comunicato, la consigliera regionale Amalia Bruni, capogruppo del Gruppo Misto. «Uno dei punti fondamentali di questa legge – afferma – è il distanziometro che diverse regioni (ad oggi l’Emilia-Romagna e il Piemonte fino al 2021) e province autonome come Trento, hanno applicato anche alle licenze in essere al momento dell’approvazione della legge e non si è verificato alcun effetto espulsivo, ma solo un calo delle giocate complessive che è l’obiettivo che una legge di contrasto al gioco patologico dovrebbe avere. La maggioranza sembra ignorare che l’attuale offerta di gioco, che crea dipendenza e viene sfruttata dalla ‘ndrangheta per fare affari, in questo modo resterà inalterata.

Le sale da gioco e gli esercizi commerciali che ospitano slot davanti a scuole, ospedali ed altri luoghi sensibili saranno a portata di mano per soggetti fragili e aggredibili dall’azzardo. I sostenitori della Pdl 107 hanno affermato che l’applicazione del distanziometro “retroattivo” causerebbe: una scomparsa del gioco legale e un crollo occupazionale, ma non è stato portato a sostegno di questa tesi alcun dato indipendente e riscontrabile e non è stata effettuata alcuna mappatura del territorio che ci confermi quello che vogliono farci credere.

In assenza di dati e fatti riscontrabili, come può una maggioranza politica prendere una decisione sulla pelle dei cittadini calabresi? La legge è passata a colpi di maggioranza, ma con una serie di storture procedurali incredibili che i cittadini devono conoscere.

Hanno approvato la legge solo in Prima Commissione impedendone la discussione nella Commissione Sanità, di cui io sono Vicepresidente, piegando norme e diritto pur di far passare questo sconcio. Sono passati sopra a tutto per raggiungere il loro scopo, anche sui loro colleghi.

Il trattamento riservato all’onorevole Loizzo è inqualificabile solo perché con onestà aveva ricordato a tutti la verità dei fatti ritirando per prima la sua firma dalla Pdl e facendo presente alla sua coalizione che la sua posizione seguiva la linea del governo Meloni.

Il Centrodestra ha fatto un danno enorme alla comunità calabrese e se questa legge è migliore della sua prima versione si deve esclusivamente al fatto che opposizione, collettività e Chiesa si sono rivoltate, ma la versione più giusta resta quella della 9/2018 che imponeva le distanze a tutti. Distanze ed il tempo di apertura dei locali restano gli strumenti più idonei a dissuadere dal giocare in maniera patologica.

La maggioranza – conclude Amalia Bruni – avrebbe dovuto avere il coraggio di cambiare il titolo della legge in modo che tutti sapessero dove si stesse andando. I cittadini sapranno riconoscere le cose buone da quelle negative e al momento giusto se ne ricorderanno».

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