sabato,Aprile 20 2024

Comune di Reggio, Milia piccona la maggioranza: «Situazione precaria, invieremo dossier al ministro Piantedosi»

Il capogruppo di Fi in consiglio sul momento politico travagliato dell’amministrazione e sui prossimi passi dell’opposizione

Comune di Reggio, Milia piccona la maggioranza: «Situazione precaria, invieremo dossier al ministro Piantedosi»

Tra nuova sospensione, malumori, l’amministrazione comunale vive un momento non semplice. Sui prossimi passi dell’opposizione e sul futuro politico di Reggio fa il punto al Reggino Federico Milia, capogruppo di Forza Italia.

Siete rassegnati al fatto che non si tornerà al voto prima di tre anni?

«Assolutamente no. La situazione è precaria e va sempre peggio. Lo dimostra l’ultima interdizione che ha ricevuto il sindaco sospeso Falcomatà che, una volta rientrato, non potrà fare nomine per 90 giorni. Sono tegole continue che cadono sull’amministrazione. È doveroso da parte di Governo e Prefettura attenzionare la situazione politica instabile. Stiamo lavorando ad altri tipi di attività».

A cosa si riferisce?

«Stiamo preparando un dossier da sottoporre al ministro dell’Interno».

Quali caratteristiche dovrebbe avere il prossimo candidato a sindaco di Reggio?

«Sicuramente dovrà essere un candidato che rispecchi la città, le imposizioni dall’alto non sono più sostenibili. Serve un candidato che emerga dal tessuto cittadino, sia politico, sia civile e che abbia il supporto dei partiti. Una battaglia senza il supporto dei partiti sarebbe difficile da vincere”».

Caratteristiche che potrebbe incarnare Francesco Cannizzaro?

«Sicuramente le incarna, ma ritengo che attualmente stia svolgendo un lavoro importantissimo per la città da deputato».

Potrebbe essere donna il prossimo sindaco?

«Le candidature più che al femminile o al maschile devono incarnare un soggetto con le caratteristiche di cui sopra».

Qual è la strategia del centrodestra, tacciato di essere poca cosa come opposizione in consiglio?

«Si tratta di voci messe in giro da chi, soprattutto nel centrodestra, non è stato eletto. È l’unico modo per avere visibilità ed è un modo che utilizza il centrosinistra per legittimare le proprie azioni e spostare l’attenzione. Non so cosa potremmo fare di più di quello che facciamo: approfondire ogni atto in commissione, fare esposti al prefetto, denunciare all’ex ministro dell’Interno Lamorgese, siamo stati in piazza a protestare. Certo la soluzione non sta nelle nostre dimissioni per fare entrare i primi non eletti».

Bene l’uscita del Comune dal piano di riequilibrio, ma essere un Ente strutturalmente deficitario non migliora molto la cosa.

«Ancora non si è risolto nulla. I risultati si potrebbero vedere in primavera con il bilancio di previsione. Al momento stiamo parlando di dati non ufficiali. Certo è che sarebbe positivo se si alleggerissero il ricalcolo dei mutui e la pressione fiscale, con la possibilità di fare assunzioni».

Mentre a Messina son partiti i concorsi al comune, a Reggio si dovrà aspettare mesi.

«La questione dei concorsi a Reggio è molto opaca. Si sta cercando di velocizzare tantissimo, in virtù della situazione politica labile, lo sviluppo dei bandi di concorso, per poter espletare le prove senza sapere quando si potranno assumere i potenziali dipendenti. Sembra che non sia importante assumere il personale, ma svolgere i concorsi, come è quando lo stabilisce la maggioranza».

Con gettoni di presenza così elevati di dimissioni non se ne parla proprio…

«Non si tratta di gettoni di presenza. Coi miei colleghi di gruppo abbiamo tutti altre attività. Non siamo lì per 500 euro in più o in meno. È offensivo il concetto di risolvere il ruolo di consigliere comunale al gettone di presenza. È comunque una legge nazionale che prescinde dalla nostra volontà, nemmeno lo sapevamo quando ci siamo candidati».

Tra i record negativi c’è quello dell’assegnazione degli alloggi, Reggio fanalino di coda in Europa per le politiche abitative.

«Per gli alloggi come per i beni sequestrati c’è un grande caos che finora nessuno è riuscito a riordinare. Si va a tentoni e con scarsa programmazione».

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