venerdì,Aprile 19 2024

Polistena, polemiche per il nome del palazzo comunale. Il Pci attacca gli “sciacalli”

Il Pc risponde alle accuse mosse all’Amministrazione comunale: «Campagna di odio reiterata con esposti-farsa»

Polistena, polemiche per il nome del palazzo comunale. Il Pci attacca gli “sciacalli”

La mancata intitolazione del palazzo municipale a Girolamo Tripodi – storico sindaco della città – ha gettato ancora una volta nel vortice delle polemiche l’amministrazione comunale di Polistena e il suo sindaco Michele Tripodi. Tutto è partito dalla mozione presentata dal gruppo di minoranza “Polistena futura”, guidato dal capogruppo Francesco Pisano, di intitolare appunto, il palazzo municipale al senatore Mommo Tripodi. Proposta però non accolta in consiglio comunale, e quindi di fatto mai discussa, dal momento che, secondo quanto spiegato dal presidente del Consiglio, «ai sensi del Regolamento, la toponomastica non è materia di Consiglio ma è di competenza esclusiva della Giunta».

Le accuse della Fondazione Girolamo Tripodi

La decisione dell’amministrazione comunale non è certamente andata giù al gruppo di opposizione e men che meno alla fondazione Girolamo Tripodi, che si è scagliata contro il sindaco accusandolo di «oltraggiare» la memoria del senatore.

La fondazione ha sottolineato che la mozione del gruppo “Polistena futura”, «con un atto arbitrario, arrogante e prevaricatorio è stata ritenuta “inammissibile” e non è stata neanche posta al vaglio e alla decisione del consiglio comunale. Un atteggiamento anti-democratico e di svilimento di un’istituzione pubblica che, tra l’altro, necessita l’intervento del prefetto di Reggio Calabria e del Ministro degli Interni».

La risposta del Pci

Alle varie accuse che sono piovute in questi giorni sull’Amministrazione comunale, ha risposto il Pci di Polistena, il partito del primo cittadino. «Ormai è certo – ha esordito -. L’opposizione di Polistena è amorfa e prende ordini da altre soggettività che nulla hanno a che fare con la storia, il presente, il futuro di Polistena e soprattutto a cui non importa nulla, risiedendo altrove, della nostra città. Qualche giorno fa l’influenza “cinquefrondese” dell’opposizione è emersa con la vicenda seguita alla provoca(mo)zione presentata per il testimone di giustizia Masciari, che bene hanno fatto il sindaco e la maggioranza a chiarire.

Ora è l’influenza “reggina” a turbare le ossessioni (già abbastanza numerose) del gruppo di opposizione, che proprio in occasione dell’ultimo Consiglio comunale, presentava un’altra provoca(mo)zione imbeccata dai sostenitori, stavolta più lontani, i reggini. E non si tratta di influenze “stagionali”». Secondo il Pci, «c’è un disegno perverso di natura sovracomunale a cui concorrono molteplici portatori di “interessi”, che punta a destabilizzare il popolo di Polistena e che si serve di un’opposizione fantoccio per portare avanti insulsi propositi.

Se vogliamo parlare di bassezze, parliamo solo della campagna di odio reiterata a ripetizione con esposti-farsa da parte di tutti i nostri oppositori locali e forestieri, che ha portato a svilire e quasi ad anestetizzare la portata di grandi figure come Girolamo Tripodi, al quale rimarremo sempre legati e per il quale è stata impedita qualunque tipo di commemorazione e intitolazione.


È questo il punto più basso – continua il Partito comunista – che alcuni non hanno nemmeno valutato nelle sue conseguenze irreparabili per Polistena e per la figura di un compagno come Girolamo Tripodi che non meriterebbe, viceversa di essere celebrato e persino nominato, da quegli sciacalli che in vita lo hanno sempre colpito e combattuto alla stessa maniera con cui oggi combattono, in modo indegno, il compagno Michele Tripodi.

Noi comunisti andiamo avanti nel solco di un pensiero coerente e di una tradizione politica alla quale non abbiamo mai rinunciato e portati avanti con i fatti dal sindaco, dall’amministrazione comunale, e dall’intero gruppo di maggioranza».

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