giovedì,Aprile 18 2024

Polistena, Tripodi: «Dietro l’opposizione un’accozzaglia che vorrebbe mettere le mani sulla città»

Il sindaco affonda un altro colpo all’indirizzo del suo “nemico” Francesco Pisano, accusandolo di fare «inciuci»

Polistena, Tripodi: «Dietro l’opposizione un’accozzaglia che vorrebbe mettere le mani sulla città»

Non si placa la “guerra” in atto tra il sindaco di Polistena Michele Tripodi e il capogruppo di opposizione Francesco Pisano. Dopo il botta e risposta di ieri, ecco che puntuale arriva un nuovo affondo del primo cittadino, il quale sostiene che il gruppo di opposizione farebbe «inciuci», con determinate persone interessate a mettere le mani sulla città. Non fa nomi il sindaco, ma potrebbe riferirsi agli ex sindaci Giovanni Laruffa e Marco Policaro, all’ex senatore pentastellato Giuseppe Auddino e al cugino Michelangelo Tripodi.

«Domenica mattina è andata in scena l’ennesima provocazione dei nostri oppositori – afferma Tripodi – che dopo aver denunciato almeno 50 volte il sottoscritto a tutti gli organismi possibili, apostrofano come “intimidazione alla democrazia” la mia denuncia alla Procura che ho sporto per tutelarmi dalle continue diffamazioni di questi pseudo esponenti politici, che di politico non hanno niente. Hanno trasformato la dialettica politica in una vera e propria campagna di odio e persecuzione e ora cosa vorrebbero fare? Passere per vittime. E no. Non ci stiamo.

Come tutti ho il diritto di difendermi nelle giuste sedi – sottolinea il sindaco – cosa che certuni vorrebbero pure ostacolare e impedire. Qui la politica non c’entra nulla più, i contenuti lasciano il tempo che trovano e stamattina sono venuti finalmente a galla tutti i volti che stanno dietro quel gruppo di opposizione, compreso qualche narratore compiacente a oscurare completamente il mio operato limpido, onesto e cristallino, reso da molti anni al servizio del popolo di Polistena con coerenza e risultati sotto gli occhi di tutti».

Tripodi sostiene che «si tratta di un’accozzaglia trasversale che vorrebbe mettere le mani sulla città, con referenze politiche pasticciate che comprendono tutto l’arco costituzionale, dalla destra postfascista ai piddini della prima e dell’ultima ora, ai grillini trombati. Con loro anche tanti ex. Ex sindaci, ex consiglieri, persino ex comunisti che si riparano dietro il buon nome di grandi uomini, solo per raggiungere l’unico interesse comune, abbattere il nemico giurato, ovvero il sottoscritto. Il bello è che fino a qualche tempo fa costoro erano tutti l’uno contro l’altro, si ingiuriavano e si apostrofavano a vicenda, ma domenica mattina, come se nulla fosse stavano tutti seduti, allineati in fila. Altro che inciucio, molto peggio.

La riapparizione dell’accozzaglia – l’avrebbe chiamata così il compagno Girolamo Tripodi – la cui effigie ancora una volta è stata ingiustamente maltrattata ieri mattina in un volantino dai contenuti inqualificabili, lasciato al calpestio per le strade di Polistena. L’accozzaglia si ripropone con le stesse forme aggressive e modalità attraverso cui, a cavallo degli anni 2000, si cercò di destabilizzare il voto democratico amministrativo a Polistena e l’allora sindaco comunista non allineato al sistema. È tutto più chiaro ora».

Per il primo cittadino, «la situazione presenta tante analogie. Nell’ottobre 2021 il popolo di Polistena ha infatti legittimamente eletto il sottoscritto, unico sindaco comunista e non allineato, con un largo consenso, quasi 3.000 voti, il 52,4% dei consensi, con quasi 1.000 voti di scarto sul gruppo “Polistena futura”. Ora, la democrazia è bella perché chi perde accetta la sconfitta, chi vince amministra legittimamente. Questo concetto banale e immediato evidentemente non è nelle corde di chi vuole ottenere le cose con la forza, con l’arroganza dei comportamenti, con la violenza delle parole, con l’insulto e altri metodi non convenzionalmente riconosciuti dalla politica.

Ma il popolo di Polistena è una comunità intelligente e come ha già capito nell’ottobre 2021 eleggendo il suo sindaco, respingerà ancora una volta l’accozzaglia qualunquista e pericolosa che vuole sovvertire, con il terrorismo politico spacciato per democrazia, la volontà popolare. Noi siamo qui a respingere ogni tentativo teso a sovvertire le regole della democrazia con l’unico alleato di sempre: il popolo. Ogni comunità ha le proprie istituzioni democratiche scelte liberamente che hanno il dovere e il diritto di lavorare nell’interesse della gente».

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