mercoledì,Aprile 23 2025

Latitante calabrese arrestato, Piantedosi: «Lo Stato va avanti con determinazione»

Il ministro dell'Interno dopo il blitz di stamane: «Sinergie tra forze dell'ordine». Il plauso di Wanda Ferro

Latitante calabrese arrestato, Piantedosi: «Lo Stato va avanti con determinazione»

«Incessante l’attività delle Forze dell’ordine, impegnate silenziosamente giorno dopo giorno, in Italia e all’estero, in un lavoro continuo a presidio della sicurezza dei cittadini». Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, commenta la notizia della cattura del latitante di ‘ndrangheta Edgardo Greco, condannato all’ergastolo e irreperibile dal 2006, arrestato dalla polizia francese grazie agli elementi emersi da indagini realizzate dall’Arma dei Carabinieri e condivise fra i partner di altri paesi grazie al progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta). «Grande soddisfazione per questa rilevante operazione realizzata anche grazie alle importanti sinergie sviluppate nell’ambito di una rete di cooperazione internazionale fra le forze di polizia. Proseguono gli arresti di pericolosi latitanti -ha sottolineato il titolare del Viminale – a dimostrazione che la forte azione di contrasto dello Stato contro ogni forma di criminalità organizzata non subisce mai battute d’arresto, e procederà sempre determinata».

Per il sottosegretario Wanda Ferro «La cattura in Francia del latitante di ‘ndrangheta Edgardo Greco, ricercato da 17 anni e su cui pendeva un mandato d’arresto europeo emesso dalla Procura generale di Catanzaro, è il frutto dell’importante attività di cooperazione internazionale tra gli investigatori italiani e quelli di altri paesi che partecipano al progetto I-Can. Rivolgo le mie congratulazioni – aggiunge Ferro – ai carabinieri di Cosenza che hanno condotto le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, e che hanno operato insieme al personale delle unità catturandi italiana e francese e dell’unità I-Can dello Scip del Ministero dell’Interno. Greco, considerato affiliato alla ‘ndrina Perna-Pranno di Cosenza e condannato all’ergastolo per il duplice omicidio dei fratelli Bartolomeo, avvenuto nel gennaio del 1991, lavorava in un ristorante come cuoco. La determinazione con cui le forze dell’ordine e la magistratura sono riuscite a pervenire alla cattura del pericoloso latitante – sostiene ancora Ferro – dimostra che lo Stato è impegnato con tutte le sue forze nel contrasto alla criminalità organizzata».

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