mercoledì,Aprile 24 2024

Reggio, Bonaccini chiude in città la corsa alle Primarie Pd: «Si decide il partito del futuro»

Nella sede di via Filippini presentati i candidati a supporto della mozione. Il segretario regionale Irto: «Oggi il partito calabrese è credibile». E Zito lancia già la prossima sfida: «Lavoriamo per le regionali»

Reggio, Bonaccini chiude in città la corsa alle Primarie Pd: «Si decide il partito del futuro»

Siamo ormai alle battute finali del cammino congressuale del Partito Democratico che ha visto impegnati migliaia di militanti in tutto il paese e quindi anche nella nostra provincia. A Reggio saranno 50 le sedi, tra gazebo e sedi di circolo, dove poter esprimere il voto delle Primarie che domenica individueranno il segretario nazionale del Partito Democratico e la composizione della nuova assemblea nazionale.

«Un momento davvero importante, un’organizzazione anche notevole sul territorio», ripete Giuseppe Marino, delegato della mozione Bonaccini per il territorio metropolitano, che questa mattina nella sede di via Filippini ha presentato i candidati nella lista a supporto del presidente dell’Emilia Romagna che domani chiuderà in città la sua campagna nazionale per le Primarie.

«Il punto decisivo e determinante – dice Marino tratteggiando i punti salienti della mozione – è la volontà di riorganizzare il partito. Riorganizzarlo nei territori, con i circoli che devono essere dei poli di prossimità aperti al territorio, alle associazioni, alla società civile, alle attività economiche». Ma forse più importante per lui è la formazione politica: «Riaprire le scuole di formazione politica nel Partito Democratico è un elemento che ci ha fortemente motivati, perché alla luce della nostra esperienza, la mancanza di formazione politica, l’inesperienza è un elemento che ha probabilmente determinato anche la crisi della politica e dei partiti, insieme alla disaffezione soprattutto dei giovani»,

Nella sede del Pd a dargli manforte, nella presentazione dei candidati Vittorio Zito, Simona De Marzo, Fortunato Pedà e Martina Tripodo, ci sono tra gli altri anche il segretario regionale Nicola Irto, il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà, il presidente del Consiglio Comunale Enzo Marra, e gli assessori Rocco Albanese e Lucia Nucera, insieme alla segretaria cittadina Valeria Bonforte.

Irto: «Il Pd è ripartito ed è credibile»

«Ho partecipato alle visite che hanno fatto Schlein e De Micheli nella città di Reggio, perché siamo un partito a prescindere da chi votiamo. Io ho dichiarato il mio voto nel momento in cui si erano insediati gli organi di garanzia, dando la mia preferenza al candidato Bonaccini che domani chiuderà la campagna elettorale nazionale a Reggio Calabria, e questo, è già un elemento di grande cambiamento rispetto al passato perché se quattro anni fa al Congresso Nazionale in Calabria, non in Belgio, ma in Calabria, nessun candidato premier se non uno per sbaglio, si fece vedere, come se la Calabria non avesse diritto di tribuna, in questa tornata tutti i candidati al primo turno sono venuti».

Il segretario regionale del Partito democratico Nicola Irto lo ha detto più volte nel corso di questa campagna elettorale per le Primarie. E lo ha ripetuto anche questa mattina a Reggio, nel corso della conferenza stampa organizzata dai rappresentanti della mozione che si rifà al presidente dell’Emilia Romagna. Il partito calabrese, superato il commissariamento che ha acuito gli scontri tra fazioni, è ripartito. E la scelta di Bonaccini di chiudere a Reggio la campagna delle primarie, è per questo «un segnale importante per tutta la comunità democratica calabrese, a prescindere da chi si volta. E’ importante perché si è acquisita una credibilità forte, con un partito che si sta riorganizzando. Abbiamo fatto i congressi a tutti i livelli, siamo ripartiti, c’è tantissimo lavoro ancora da fare e noi auspichiamo che questo Congresso nazionale ci aiuti anche per continuare, per rafforzare, il percorso che dal basso stiamo facendo. Perché non è tutto da buttare».

«Sono facili le critiche» per il segretario regionale, che ricorda anche come nella sconfitta la città di Reggio abbia fatto registrare percentuali importanti – «a livello dell’Emilia Romagna» – che per lui rappresentano un messaggio importante: «C’è un partito che nonostante il trend nazionale che non ci ha visto vincere, comunque nella città di Reggio c’è un partito che si è organizzato, che si è mosso, che ha fatto iniziativa politica, che si è preso anche le critiche per le cose che non vanno, e ce ne sono tantissime, ma che però sta in mezzo alle persone».

Falcomnatà: «Mozione Bonaccini dà valore ai territori»

Un invito alla partecipazione, è venuto anche da Giuseppe Falcomatà, che ha sottolineato come in questa campagna congressuale si è dimostrato che il Partito Democratico è una comunità che in una fase congressuale si confronta ma dal giorno dopo del congresso torna a lavorare in maniera unitaria».

Per il sindaco sospeso, il Partito Democratico continua ad essere «l’unico vero e serio partito rimasto nel nostro paese, non a trazione leaderistica. L’unico partito che non ha all’interno del suo simbolo il riferimento al leader, e l’unico partito che ancora oggi nonostante tutte le difficoltà generali, di allontanamento, di disaffezione dalla politica, riesce ad avere una organizzazione territoriale, una rete di iscritti, di militanti, di simpatizzanti, che al momento congressuale danno la loro disponibilità». Falcomatà sottolinea quindi la grande macchina organizzativa delle primarie, possibile grazie al “volontariato” dei suoi iscritti e non.

«Siamo convinti che la mozione di Stefano Bonaccini dia chiaramente valore ai territori, e a quella base che purtroppo in questi anni è stata trasformata. Una base fatta di militanti, nei circoli. Insomma di chi ha rappresentato il partito a livello istituzionale e ha rappresentato anche l’unico confronto partitico quando i livelli di partito non c’erano, e mi riferisco naturalmente ai sindaci, gli amministratori locali, agli assessori, ai consiglieri regionali, ai senatori e deputati che hanno portato avanti in questi anni di difficoltà organizzativa la proposta del Partito Democratico».

Tutto questo, per Falcomatà, oggi deve essere tradotto in un nuovo protagonismo anche all’interno del nuovo corso del Pd. Infine, il sindaco sospeso, parla di scelte ampiamente condivise sui candidati: «Non troverete riferimenti a questo o quel politico, ma solo alla natura del candidato e al territorio dove operano e naturalmente a quelle fasce di società a cui questo Partito democratico deve e vuole tornare a parlare».

Zito: «Si decide cosa sarà il Pd nei prossimi dieci anni»

Vittorio Zito, sindaco di Roccella è il capolista dei bonacciniani reggini. Per lui c’è una grande voglia di partecipare anche perché il Pd «è l’unico partito che dà la possibilità alle persone di esprimersi. Ogni volta si dice che ci sarà poca partecipazione, si parla di flop, e ora c’è anche questa questione del tempo. Poi i numeri dicono che la partecipazione alle primarie è un momento democratico che nessun altro partito mette in campo».

«Come tutti sanno – dice Zito ringraziando per la candidatura – la mia esperienza politica è stata sempre molto vicina al Pd, ma è la prima volta che ci partecipo attivamente, e credo che queste primarie abbiano alcune caratteristiche diverse: innanzitutto sono contendibili e questo è in ogni caso un bene perché comunque sono primarie vere e da tempo non c’erano, ma poi secondo me definiranno finalmente una linea politica».

D’altra parte per lui non è in discussione solo chi fa il segretario, ma anche cosa sarà il Pd nei prossimi dieci anni. In campo ci sono due proposte, rimarca il sindaco, che sono alternative l’una all’altra: «C’è una linea politica che dobbiamo dircelo guarda probabilmente indietro, indossando gli abiti di chi guarda avanti. Essere progressisti, ambientalisti sono una serie di parole d’ordine messe lì per sottolineare differenze. Quella che porta avanti Bonaccini è sempre un’idea pragmatica ma di modernità. Si scontrano due linee politiche, una riformista e una che invece riformista non è. Quindi si deciderà finalmente quale sarà la natura del Pd, e io penso che la vittoria di Bonaccini è quasi certa». Zito, che guarda con grande favore alla mozione Bonaccini anche per l’attenzione che ha voluto riservare ai sindaci, lancia già la prossima sfida: «Subito dopo queste primarie, superata l’euforia, iniziamo a lavorare per l’appuntamento che l’appuntamento nostro, che è quello con le regionali prossime. Bisogna già da ora sedersi a un tavolo e iniziare perché le cose non si inventano, e non possiamo arrivare di nuovo alle prossime regionali pescando dal cilindro il candidato più neutro possibile».

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