giovedì,Marzo 28 2024

Reggio, Lamberti in campo: «Serve un’aggregazione in cui la parola d’ordine sia libertà»

L'imprenditore reggino, circondato da esponenti del centrodestra e del centrosinistra, inaugura la segreteria politica e lancia la sfida per il Comune

Reggio, Lamberti in campo: «Serve un’aggregazione in cui la parola d’ordine sia libertà»

Un parterre che abbraccia centrodestra e centrosinistra reggino. All’apertura della segreteria di Eduardo Lamberti Castronuovo oggi pomeriggio tante parti politiche della città. C’è il pienone nei locali sistemati qualche settimana fa, sono in tanti a salutare un nuovo movimento che non è quello di Lamberti.

«La città non ha bisogno di uno solo», chiarisce Lamberti, che di politica ne mastica abbastanza. Già assessore comunale con Italo Falcomatà, già candidato a sindaco di Reggio, sindaco di San Procopio, consigliere della neonata città metropolitana di Reggio nel 2017. Nell’ultima tornata elettorale non si era riuscito a trovare una strada, delle alleanze, da incanalare magari in un movimento civico.

Forse allora i tempi non erano maturi. E l’altra chance l’ha avuta Giuseppe Falcomatà per il suo secondo tempo. Ma, a distanza di quasi tre anni, tante cose sono cambiate, in primis il sindaco che è stato sospeso dopo le due sentenze del processo Miramare.

E forse è il momento giusto per creare sinergie che esulano dai personalismi. Al tavolo di Lamberti politici di lungo corso e di poli opposti: da Renato Meduri, a Luigi Tuccio, al sospeso Nino Zimbalatti, già assessore nelle due giunte di Falcomatà, che con questa apparizione rende pubblica la sua rottura col primo cittadino sospeso. Ad ascoltare altri politici, sindacalisti, ex prefetti e gente delle periferie che aspetta l’ora agognata del cambiamento.

Come già qualche tempo fa, un altro ex amministratore della Reggio di Italo Falcomatà, Giuseppe Falduto aveva spiegato che per risollevare la città servirebbe una squadra, così Lamberti è convinto che un uomo solo, nelle condizioni in cui si trova Reggio potrà fare ben poco.

«Non possiamo delegare nessuno. Nessuno può reggere questa città da solo. Ci vogliono 20 o 30 persone insieme».

Questo è il programma per la «rottura degli schemi» per dirla con Lamberti:  «Un’aggregazione in cui la parola d’ordine sia libertà, di pensiero, di azione, senza ledere i diritti dei cittadini che hanno diritto ad avere un’amministrazione seria. Anche contro i dirigenti che non fanno un beneamato nulla. Finora abbiamo fatto solo passi indietro».

E a tal proposito, l’imprenditore reggino spiega: «Avete visto i consigli comunali ultimamente? Quando ero ragazzino ascoltavo i consiglieri comunali e da lì è nata la mia passione. C’era un grande rispetto. Si devono contingentare i tempi perché in Europa si parla 5 minuti».

«Mi hanno detto che è presto per aprire una segreteria. Per me è già troppo tardi, anche se non sapremo quando andremo a votare. Ascolteremo tutti. Il programma lo facciamo insieme».

E chissà che quest’aggregazione civica, che si propone di abbracciare le idee per la rinascita, non possa essere la carta vincente in una terra stanca delle promosse dei partiti.

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