venerdì,Marzo 29 2024

Bova Marina, Zirilli al sindaco sul caso Altomonte: «Ira furiosa, altro che sorridere»

Il capogruppo di minoranza risponde punto per punto alla nota del Sindaco Saverio Zavettieri

Bova Marina, Zirilli al sindaco sul caso Altomonte: «Ira furiosa, altro che sorridere»

di Silvio Cacciatore – Si è acceso il dibattito a Bova Marina in seguito alla risposta del sindaco Saverio Zavettieri che, tramite il Reggino, ha voluto rispondere alle polemiche sollevate dalla minoranza sull’andamento del bilancio e sulla questione del ricorso per il reintegro nel ruolo di responsabile del servizio di Polizia Locale del Magg. Filippo Altomonte. Ed è lo stesso capogruppo della minoranza, Andrea Zirilli, a voler replicare nuovamente al primo cittadino circa le sue dichiarazioni che vi abbiamo riportato in un precedente articolo.

«La risposta del sindaco sulle vicende collegabili al bilancio ed al personale – scrive Andrea Zirilli in una nota – sembrerebbe manifestare la sua furiosa ira, altro che sorridere. Ira dovuta ad una serie di eventi che evidenziano e sottolineano il totale fallimento della sua azione politico-amministrativa. La batosta sul caso Altomonte sembra offuscare la mente tanto da argomentare su temi che poco incidono con le considerazioni sollevate nel mio precedente comunicato stampa».

Zirilli, dopo una stoccata circa la rinuncia del sindaco all’indennità di carica, invitandolo a non mascherarsi dietro questo gesto, interviene sullo stato di salute delle casse comunali. Il Sindaco, infatti, «continua a sostenere che i conti del comune siano in ordine. Il totale della parte disponibile si attesta invece a 41 euro e 50 centesimi. Inoltre dimentica, o forse fa finta di dimenticare, che la sua maggioranza ha approvato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per l’importo di 1 milione 330 mila euro e che la Corte dei Conti, con una corposa missiva di ben 19 pagine, ha contestato punto per punto segnalando diverse e preoccupanti divergenze su voci di bilancio. Una procedura non ancora archiviata la quale potrebbe scaturire in preoccupanti conseguenze determinanti per il presente e per il futuro della nostra cittadina».

«Si legge nella sua nota di una ‘stoccata’ nei miei confronti, comprensibile dalle sue palesi difficoltà sugli argomenti trattati, ricordandomi che nel periodo del dissesto finanziario mi sono fatto liquidare come Presidente della Pro Loco, presentando una certificazione a suo parere di dubbia validità, la cifra di 10 mila 774 euro, su una richiesta iniziale di 26 mila 641 euro ridotta per carenza di documentazione. Dimenticandosi di dire che il credito ammesso alla massa passiva era di 21 mila 488 euro trattandosi di un contributo  erogabile su rendicontazione. La riduzione dell’importo spettante non era dovuto alla carenza di documentazione, bensì per avere aderito alla proposta transattiva formulata dall’allora commissario liquidatore, autorizzato dai creditori. Inoltre gli importi spettanti non riguardavano la liquidazione di un’indennità personale ma il pagamento di eventi realizzati nella stagione estiva per conto del comune di Bova Marina a ditte ed associazioni di settore. Se avesse invece spulciato accuratamente sulle cause del dissesto finanziario anziché pensare ad un importo così irrisorio, solamente con l’intento di sviare l’attenzione ma prontamente smentito, strano è che non abbia notato i milioni e milioni di euro di debiti ereditati dalla gestione capeggiata del fratello Domenico, botti d’oro comprese».

Il capogruppo di minoranza giudica il caso Altomonte «una sonora sconfitta poco digerita dal sindaco, il quale aveva improntato il suo mandato elettorale esclusivamente con l’intento di licenziare tale dipendente. Mentre il paese è vittima di una gestione amministrativa deludente il primo cittadino gioca a levarsi i sassolini dalle scarpe. Le sentenze vanno rispettate e parlare di sentenza ‘contra legem’ lo definirei irrispettoso. Nel merito il verdetto è evidente: il giudice ha condannato il comune di Bova Marina riassegnando la responsabilità del servizio di Polizia Locale al dipendete Altomonte così come la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti per eventuali pregiudizi erariali cagionati all’Ente in relazione all’utilizzo di agenti di Polizia Municipale ai sensi dell’art. 145 TUEL. Per quanto concerne il mancato accoglimento della richiesta di risarcimento di oltre trentamila euro è dovuto ad un difetto di procedura che il ricorrente potrà vantare anche successivamente. E se è vero – conclude Zirilli – che il comune procederà al ricorso chissà che tale risarcimento non potrà essere vantato in tale fase, producendo il colpo di grazia?».

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