lunedì,Novembre 4 2024

Falce e martello sui muri di Polistena, Tripodi: «Questa effige non può considerarsi un imbratto»

Il sindaco e il consigliere Racobaldo, attraverso una diretta Facebook, hanno replicato alle varie accuse che gli vengono mosse dall’opposizione

Falce e martello sui muri di Polistena, Tripodi: «Questa effige non può considerarsi un imbratto»

Quarantacinque minuti di diretta Facebook per rispondere alle varie accuse che giornalmente gli vengono rivolte dall’opposizione. Questa la strategia del sindaco di Polistena, Michele Tripodi, affiancato dal consigliere Fabio Racobaldo, per replicare a quelli che definisce «presunti oppositori». A Racobaldo il compito di fare una breve introduzione spiegando le ragioni della diretta, trasmessa dalla pagina social del suo gruppo “Rialzati Polistena”. Successivamente la parola è passata al primo cittadino, che è subito entrato a gamba tesa, rispondendo più o meno a tutte le rimostranze dei consiglieri di minoranza. «Nelle settimane scorse abbiamo subito diversi attacchi conditi dai soliti insulti da parte dei nostri oppositori – ha esordito Tripodi -. L’inadeguatezza al ruolo, seppure minoritario che i cittadini di Polistena hanno loro giustamente assegnato, è palese. Sulle case popolari hanno superato il ridicolo. Perseguitano e attaccano indistintamente chi vi abita, ignorando completamente le leggi che consentono la regolarizzazione e dimenticando che, se abitano nelle case popolari, sono nuclei disagiati.

Riempiendosi la bocca di legalità, invitano l’ex presidente della Regione Calabria (Giuseppe Scopelliti, ndr), pregiudicato e condannato, verso il quale il nostro giudizio politico non è mai cambiato, chiedendo la sala del Consiglio comunale per la presentazione del suo libro. Richiesta accolta perché è il regolamento che offre tale possibilità, ma piuttosto che assumersi la responsabilità di una scelta ovviamente molto discutibile, l’opposizione qualunquista e confusionaria, incolpa me». Il sindaco, così come anticipato dal consigliere Racobaldo, ha poi rimarcato il fatto che «per certa politica siliconata ogni cosa è colpa del sindaco, per colpire lui si colpiscono le persone che in qualche modo sono legate da rapporti affettivi e non solo politici, argomentando con le peggiori offese, bugie e insinuazioni.

Anche il Pd, unico alleato dei nostri oppositori istituzionali insieme ai combattenti e reduci di Fratelli d’Italia e alle mine vaganti dei Cinquestelle, si associa al coro codardo di chi merita di essere definito “accozzaglia futura”», incalza il primo cittadino, sostenendo che gli oppositori «sanno solo insultare» e, facendo riferimento alle ultime accuse che lo vogliono autore, insieme a Racobaldo, della comparsa sui muri della città, di falce e martello, senza smentire, ha affermato che si tratta di «simboli storici che rappresentano il riscatto della società e non ci dobbiamo vergognare perché soprattutto a Polistena hanno fatto la storia. Nessuna di queste effigi può considerarsi un imbratto, anzi in quell’effige ci riconosciamo e ci crediamo». Detto questo, Tripodi ha concluso sostenendo che «non arretrerò di un millimetro, tanto me ne sono state dette di tutti i colori e dal momento che ho ricevuto pugnalate dai miei stessi familiari, ormai non mi stupisco più di niente».

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