Sanità, infrastrutture e sociale: il “cahier de doleances” dei sindaci della Locride consegnato al Prefetto
Oggi l’incontro a Siderno tra Vaccaro e gli amministratori locali. Proposto un tavolo tecnico permanente sulle criticità irrisolte
«E’ un punto di partenza, sperando di sviluppare una proficua sinergia tra istituzioni e realtà locali». Si è presentato così il nuovo Prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro ai sindaci della Locride. Un primo incontro conoscitivo per approfondire alcuni temi di stretta attualità «E verificare insieme – ha aggiunto il prefetto reggino – come possiamo fare rete e affrontare le criticità che mi sono state poste. Il dialogo è sempre aperto».
Dall’associazione dei comuni della Locride e dal comitato dei sindaci, guidati rispettivamente dai presidenti Vincenzo Maesano e Giorgio Imperitura, nelle mani del prefetto è stato consegnato un documento con all’interno le priorità e gli argomenti caldi di discussione degli ultimi mesi, su tutti la carenza di infrastrutture, la sanità sia in termini di servizi centrali e sia territoriali, l’ambiente e la salvaguardia dello stesso dal dissesto idrogeologico costiero e montano. «Abbiamo chiesto un tavolo tecnico permanente per la Locride – ha espresso il presidente di AssoComuni Vincenzo Maesano – il quale rappresenterebbe un modo per consolidare la collaborazione e la sinergia tra le istituzioni con il compito di affrontare, discutere e giungere alla risoluzione delle problematiche più cogenti o promuovere lo sviluppo culturale e socio-economico della Locride coinvolgendo di volta in volta, nel caso in cui si ravvisasse la necessità, altri rappresentanti istituzionali».
Le infrastrutture
Per i sindaci della Locride «nessun territorio può realmente progredire e avere occasioni di sviluppo e di crescita sociale ed economica se non ha le infrastrutture indispensabili per garantire i normali collegamenti tra i diversi centri e tra questi e le zone centrali della nostra Città metropolitana e della Regione o del resto d’Italia. Per questo motivo riteniamo che la questione sia strategica e soprattutto vada affrontata con la giusta determinazione e trasparente volontà politica ed amministrativa da parte dei Governi sovra comunali. Dopo decenni di promesse, di opere incompiute e della imposizione della “scelta” o, meglio, sulla base del non si può avere tutto – quindi dovete scegliere questa o quella opera – è il momento di avere pari dignità, rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini come ci indicano gli articoli 2 e 3 della nostra Carta Costituzionale»
Tra le priorità evidenziate dai sindaci non poteva mancare la viabilità. «La statale 106 jonica nel tratto Locri-Palizzi, per la quale non esiste né la progettazione e né le risorse economiche, la trasversale Bovalino-Bagnara come altra arteria di grande comunicazione, eterna incompiuta, il raddoppio della Galleria della Limina sulla Jonio-Tirreno, le strade provinciali che collegano i centri costieri a quelli pre-aspromontani o aspromontani e delle Serre sono priorità ineludibili, sia dal punto di vista della mobilità ma soprattutto dal punto di vista del progresso sociale delle nostre comunità».
«A causa di queste infrastrutture pericolose e inadeguate, interrotte o addirittura mancanti ogni possibilità di crescita ci è quasi preclusa – ha tuonato Maesano – e si condannano i nostri territori e i nostri Comuni anche all’isolamento o peggio ancora allo spopolamento. Le attività produttive, agricole, commerciali o imprenditoriali medio-piccole soffrono di questa situazione e per poter concorrere nel mercato fanno più fatica delle altre realtà d’Italia o anche di altre zone della medesima area metropolitana o regionale».
La sanità
All’attenzione del Prefetto è stata sottoposta anche la questione sanitaria. L’Ospedale di Locri, la Casa della Salute di Siderno, le Case di Comunità, l’Ospedale di Comunità di Gerace rappresentano strutture, alcune già esistenti e mal funzionanti, che nell’ambito della riforma del Servizio sanitario Nazionale prevista dopo l’emergenza pandemica, dovranno essere realizzate sul territorio come previsto dalle linee di intervento del Pnrr.
«Confidiamo che queste strutture vengano al più presto costruite e riqualificate, ma soprattutto vogliamo che ci sia un loro adeguato funzionamento, perché i nostri concittadini spesso non hanno servizi territoriali e quelli centrali, ai quali sono costretti a rivolgersi, sono anche carenti o comunque stentano a mettersi al pari di quelli di altre zone di questa Regione. Quando parliamo di servizi sanitari e socio-assistenziali non possiamo che menzionare la carenza in tutti i Comuni di medici di famiglia e di pediatri di libera scelta o ancora dei Consultori familiari o la mancanza di strutture per la cura e la gestione delle patologie mentali, con tutte le conseguenze negative e deprecabili che possiamo immaginare. E ciò, se si analizza nel contesto già accennato della carenza di infrastrutture viarie, determina soprattutto per i centri interni, piccoli o medi, un problema sociale e di dignità umana che non può essere sottovalutato. Per questi raggiungere altri centri, eventualmente provvisti di tali professionisti o servizi, diventa un’impresa quasi impossibile».
La ‘ndrangheta
In un passaggio del documento consegnato al Prefetto compare anche la parola “’Ndrangheta”. «Noi sindaci insieme alla stragrande maggioranza delle nostre comunità siamo impegnati in questa lotta – si legge – e vogliamo continuare a condurla accanto alle istituzioni e alle Forze dell’Ordine, ma siamo convinti che, dopo la fase di repressione, l’azione più decisiva possa e, anzi debba, essere la promozione di una immagine diversa della Locride. Solo così questo territorio potrà divenire una meta da raggiungere e non da evitare. Con iniziative specifiche, in questo campo, si potrebbero creare occasioni di sviluppo, di occupazione e di progresso culturale per le nostre comunità, consentendo loro di mostrare, vivere e valorizzare al meglio le bellezze che custodiscono».
Dopo aver incontrato i sindaci il Prefetto Vaccaro ha fatto visita all’Istituto scolastico “La Cava” di Bovalino e a un’attività produttiva del posto. «Ci sono i sindaci, ma c’è anche la scuola che per me è fondamentale – ha detto il prefetto reggino – così come è importante conoscere le realtà economiche del paese e portare loro la vicinanza delle istituzioni».