sabato,Ottobre 12 2024

Vertenza ex Lsu di Polistena, è ancora scontro tra Pisano e il sindaco: «La minoranza manipola i fatti»

Continua il botta e risposta dopo l’ultimo Consiglio comunale. Al centro della polemica anche la cittadinanza onoraria conferita a Julian Assange

Vertenza ex Lsu di Polistena, è ancora scontro tra Pisano e il sindaco: «La minoranza manipola i fatti»

Sta continuando anche fuori dall’aula consiliare lo scontro tra il consigliere di minoranza, Francesco Pisano, e il sindaco, Michele Tripodi, circa la vertenza degli ex Lsu, in forza al comune di Polistena. Dopo il botta e risposta tra i due – a suon di post sui social – e successivamente nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, la polemica trova ancora terreno fertile, dal momento che entrambi non danno accenno di voler arretrare di un solo millimetro dalla propria posizione, generando un continuo battibeccarsi. Alle ultime accuse di Pisano, il quale sosteneva che «il sindaco continua a offendere i lavoratori», non ha tardato ad arrivare la risposta del gruppo di maggioranza “Rialzati Polistena”, che lo ha definito un «personaggio in cerca di autore».

Il gruppo sostiene che ormai, «assistiamo divertiti alle contraffazioni sistematiche del solito consigliere di minoranza, che non si vergogna di offrire ai pochi follower del suo gruppo “politico”, la versione manipolata dei fatti. Le recenti contraffazioni risalgono all’ultimo Consiglio comunale durante il quale, a suo dire, sarebbero stati addirittura offesi i lavoratori. Semmai è l’opposto. Il sindaco e il capogruppo di maggioranza nei loro interventi hanno difeso sempre i lavoratori nei loro diritti, tuttavia, ci duole constatare che alcuni di essi, se continueranno a essere consigliati in modo falso e strumentale dai nostri oppositori, rischiano di non ottenere nulla».

La vertenza Lsu

In merito alla vertenza degli ex Lsu – Lpu, “Rialzati Polistena” sostiene di riconoscere al sindaco «di aver voluto ricomporre, in udienza e prima ancora anticipandolo in una specifica riunione ai lavoratori, la questione delle ore attraverso il riconoscimento delle ore aggiuntive che, peraltro, non sono mai state negate ai lavoratori. Giova precisare che il ricorso confezionato dagli avvocati di controparte prevedeva la richiesta di un contratto a tempo pieno a 36 ore a fronte delle attuali 23 ore settimanali, cosa impossibile perché non vi era, né vi è, la copertura finanziaria necessaria. Ma la parte più simpatica del resoconto del Consiglio, contraffatto dal capogruppo di minoranza, giunge quando lo stesso rivela di essersi allontanato dall’aula. Tra il patetico e il melodrammatico, il consigliere nel suo post si abbandona all’espressione: “Tra Assange e mio figlio, ho scelto mio figlio”.

In realtà – continua il gruppo – costui è andato via durante la discussione del punto 2 all’ordine del giorno. Il punto relativo alla cittadinanza onoraria conferita a Julian Assange, è stato discusso soltanto al punto 12. Molto tempo dopo. È chiara la menzogna del consigliere Pisano, che ha scelto non “tra Assange”, ma “tra i 10 punti discussi e approvati prima”, approvati anche con il voto favorevole dei superstiti del gruppo di minoranza rimasti in aula. Riassumendo, su 12 punti sottoposti al voto del Consiglio, ben 11 hanno registrato il voto favorevole della minoranza e solo una volta il voto di astensione. Ergo, se l’Amministrazione è disastrosa, malvagia, bugiarda, come la dipinge il gruppo di opposizione in ogni post che scrive, come mai lo stesso gruppo si associa in Consiglio comunale a essa, votando con la maggioranza portatrice di cotanta malvagità e disastri per Polistena?».

Il Psc

Detto questo, il gruppo sostiene che «nell’ultimo Consiglio, uno dei consiglieri di minoranza ha dichiarato di doversi astenere dalla discussione sul punto, poiché risultava tecnico proponente e dunque incompatibile con un Piano urbanistico. La maggioranza ha votato comunque quel piano dando una lezione di come funzioni la democrazia, indipendentemente da chi e perché propone un Piano di intervento in attuazione del nostro Piano strutturale. Ma non è lo stesso Piano strutturale comunale che, a convenienza, lo stesso consigliere osa molto spesso criticare? Insomma, la contraffazione è palese, continua e sistematica. Le bugie lo sono altrettanto e sono peccati che andrebbero questi sì, confessati. Ci sorge un dubbio, ma non è che il consigliere si sia precostituito un alibi perché avrebbe votato controvoglia proprio quel punto nel quale è stata confessata l’incompatibilità? Suggeriamo al consigliere Pisano di aggiornare la propria etichetta, perché, ancora non abbiamo capito se, politicamente parlando, sia carne, pesce o verdura contraffatta».

La risposta di Pisano

Alle dichiarazioni del gruppo “Rialzati Polistena” non ha tardato ad arrivare la risposta del capogruppo di “Polistena futura”, Francesco Pisano. «Il gruppo che sostiene la disastrosa amministrazione Tripodi – afferma – ha cercato di screditare gli avversari politici dicendo l’ennesima falsità». Detto questo ha quindi, ribattuto circa i punti all’ordine del giorno discussi in Consiglio, subito dopo aver lasciato l’aula consiliare. «I punti successivi – afferma Pisano – riguardavano la presa d’atto del progetto della Città metropolitana della palestra dell’Istituto “Rechichi” e “Renda”. Un passaggio obbligato in consiglio. I successivi 6 punti erano uguali nella sostanza e anche questo era un passaggio obbligato, visto che la legge dispone l’acquisizione al patrimonio comunale delle opere abusive non demolite.

Sul regolamento mangiaplastica si sostituiva il nome di un software a quello precedente, su cosa dovevamo discutere? – continua -. Sul Piano attuativo il gruppo in mia assenza ha votato in linea con le volte precedenti che abbiamo votato gli stessi argomenti. Quindi nessuna anomalia. Sulla nostra mozione sono state “illuminanti” le parole del sindaco: “È inutile che presentate mozioni perchè ve le bocciamo tutte”. Così è stato. Avrei voluto discutere sulla cittadinanza onoraria a Julian Assange, visto che la disastrosa amministrazione Tripodi ha rifiutato di dare meriti attraverso intitolazioni di vie a persone che avrebbero meritato un ricordo perenne nella memoria della nostra comunità, mentre oggi dà un riconoscimento a una persona controversa che nulla ha a che fare con la libertà di stampa. Era un argomento che meritava approfondimento ma che non cambia di certo la vita ai cittadini di Polistena.

Il vero tema politico della giornata era la questione degli ex Lsu (le decisioni in questo caso incidono sulla vita dei lavoratori interessati e non dalla questione), che su 13 punti all’ordine del giorno ha occupato la metà del tempo della discussione. A proposito, aspettiamo ancora la risposta su quale sarà la proposta dell’Amministrazione comunale sui punti insoluti per l’udienza del 20 giugno. Forse il sindaco aspetta di sentire le disposizioni del giudice per poi dire che sono state sue le decisioni. Non vediamo l’ora di vederlo in diretta da Palmi. Noi ci saremo».

La cittadinanza onoraria ad Assange

Sulla cittadinanza onoraria a Julian Assange, si è poi focalizzata l’attenzione di Pisano, sottolineando che è stata votata dalla sola maggioranza. «Su questi temi (cittadinanza onoraria, onorificenze, intitolazione di piazze, vie e palazzi) – secondo il consigliere di minoranza – andrebbe ricercata sempre una condivisione unanime proprio perché dovrebbero ricadere su personalità non divisive ma che invece racchiudono elementi in cui si possano riconoscere tutti i cittadini indistintamente. Il gruppo consiliare di “Polistena Futura” si è vista rifiutare intitolazioni a don Lorenzo Milani, Gianni Rodari, Vittorio Bachelet (giurista e politico assassinato dalle Brigate Rosse), Guido Galli (giudice assassinato da Prima Linea), Ferruccio Parri (capo partigiano e antifascista), nonché persone legate alla nostra cittadina e di rilevante importanza per la nostra comunità come monsignor Luzzi e monsignor Valensise solo per citarne alcuni.

Ci siamo visti rifiutare la proposta di ricordare tutti i sindaci di Polistena con l’apposizione di una targa nel giardino del Palazzo Municipale (il sindaco Tripodi ebbe a dire nell’occasione che non tutti i sindaci passati meritano di essere ricordati). Proposte che ci sembravano condivisibili. L’Amministrazione comunale di Polistena continua, invece, a procedere in modo autonomo e senza alcun rispetto verso i cittadini che assistono increduli al conferimento di cittadinanze e intitolazioni di vie (in passato Hugo Chavez, Rivoluzione Culturale e altri), secondo una convinzione prettamente politica e miope. Ancora una volta – conclude Pisano – il sindaco Tripodi e la sua maggioranza dimostrano di essere inadeguati al ruolo istituzionale che ricoprono. Andrebbe ricordato agli amministratori di Polistena che c’è una grande differenza tra la carica di sindaco e quella di esponente di un partito. Purtroppo, ancora oggi, non l’hanno capito».

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