Ponte sullo Stretto, Cristallo (Pd): «Una presa in giro di Salvini che vuole unire due terre ma spacca l’Italia con l’autonomia differenziata»
Un tour calabrese che fa tappa in uno dei luoghi più discussi e al centro dell’agenda politica per la realizzazione della mega opera che verrà contrasta durante la manifestazione del 18 maggio

«Sono già stata qui lo scorso anno e sono contenta di tornarci. E sono contenta che questa comunità abbia sempre comunque testimoniato la volontà di comprendere fino a fondo e di lottare perché questo territorio sarà insieme a quello che abbiamo di fronte il più coinvolto in una eventuale costruzione di quest’opera faraonica».
Arriva un altro no forte e chiaro al Ponte sullo Stretto. È quello della democratica Jasmine Cristallo che approdata in riva allo Stretto dopo un «viaggio della speranza» si domanda se non siano altre le priorità.
Le motivazioni del no
«Da Calabrese dico che non occorrere proprio questo Ponte. E lo dico dopo aver preso un treno che per arrivare qui da Napoli ci ha messo un tempo infinito. Questo perché purtroppo la situazione della nostra alta velocità è che non esiste. Lo dico in maniera incontrovertibile quanto sia importante invece occuparsi di quello che c’è e che dovrebbe essere bonificato. Bisognerebbe sanare invece di costruire qualcosa che non serve a nessuno. E sono molto contenta che da qui parta una manifestazione assolutamente unitaria che vedrà protagoniste tutte le forze progressiste e le forze democratiche. E sono anche contenta che ci sia la proroga che consentirà alle comunità direttamente coinvolte di comprendere fino in fondo quello che ci stanno raccontando».
L’affondo a Salvini
E non poteva mancare l’affondo a Salvini che del ponte ha fatto il suo cavallo di battaglia. «Lo dico da donna di sinistra che ha contrastato sempre le politiche della Lega che sono politiche che sono rimaste fortemente secessioniste. Mi fa sorridere che a voler unire la Sicilia e la Calabria attraverso un ponte sia qualcuno che invece sta spaccando e sta dividendo l’Italia attraverso l’autonomia differenziata. E quindi mi sembra anche un po’ una presa in giro per tutti noi che dal sud soffriamo le difficoltà enormi quotidiane che abbiamo con le nostre infrastrutture di cui nessuno si è mai occupato.
Ricordo sommessamente che Salvini ha avuto l’occasione di bonificare una strada che miete ogni anno centinaia di vittime, la 106, ma ha preferito dirottare quei fondi per andare a pagare le quote degli allevatori del Nord. Quindi io spero che questa manifestazione sia partecipata, anzi ne sono certa perché qui è molto sentito questo tema. E che dal sud riparta una riscossa che questa comunità come tante altre possa testimoniare come sta facendo nei fatti che non siamo proni e lì in attesa di avere di avere dall’alto delle decisioni calate».