Saccomanno (Lega) su inchiesta voto di scambio a Reggio: «Questione allarmante ed inquietante»
Il Commissario: «Non si possono usare due misure diverse: a Bari, forse per molto meno, vi è una verifica in corso, a Reggio Calabria, pur dinnanzi a ripetuti episodi, tutto tace»
«La vicenda di Reggio Calabria lascia molto perplessi e rappresenta, molto probabilmente, uno spaccato della nostra società che spesso viene ignorato o nascosto. Non è la prima volta che accade e, quindi, insinua quell’idea di sistema politico malato ed assoggettato, in parte, alle cosche mafiose».
Lo dichiara in una nota Giacomo Francesco Saccomanno, Commissario Regionale della Lega in Calabria.
«Premesso, però, che sotto l’aspetto, penale vi è una presunzione di innocenza, per la quale ci si augura che gli indagati possano dimostrare la assenza di responsabilità, la questione riveste, invece, grande rilevanza sotto l’aspetto etico. Il processo penale farà il suo percorso e, pertanto, l’accusa dovrà dimostrare la rilevanza dei fatti denunciati, nel mentre gli indagati dovranno dimostrare la propria innocenza. Ma, non è questo di interesse, anche perché la nostra giustizia ha tempi lunghissimi e, quindi, incide, allo stato, solo sotto l’aspetto mediatico.
Quello che, invece, non può tollerarsi è la leggerezza con cui si hanno rapporti con ambienti mafiosi che, naturalmente, legittimano questo, da una parte, e, spesso, dall’altra, condizionano la libertà di azione degli eletti. Un vulnus pesante per il sistema democratico che incide, anche e fortemente, sia sulla credibilità della competizione elettorale che sulla sfiducia ormai esistente tra i cittadini. Ecco una delle ragioni del profondo astensionismo!
Oggi, pertanto, questo inquietante spaccato del sistema Reggio Calabria deve far riflettere e deve portare a corrette iniziative da parte delle Istituzioni: non si può continuare ad ignorare le vicende che hanno interessato la città, così come non ci si può voltare dall’altra parte. I contatti tra alcuni eletti e la ‘ndrangheta è ampiamente provato e, quindi, sotto l’aspetto morale esiste già un inquinamento e un allarme sociale che rappresenta una condizione gravissima, che deve portare, quantomeno, all’invio di una commissione d’inchiesta.
Non si possono usare due misure diverse: a Bari, forse per molto meno, vi è una verifica in corso, a Reggio Calabria, pur dinnanzi a ripetuti episodi, tutto tace. Il silenzio è collusione e rappresenta un modo per sostenere il sistema mafioso. Quindi, che ognuno faccia il proprio dovere senza se e senza ma! I cittadini per bene non ne possono più di questa situazione che limita pesantemente la libertà e il sistema democratico e civile».