Nino Minicuci scrive ai consiglieri di Centrosinistra: «Dimissioni necessarie per il Bene di Reggio Calabria»
Minicuci invita i consiglieri comunali a riflettere profondamente sulla situazione attuale e a considerare la possibilità di dimettersi per mostrare responsabilità verso i cittadini e le istituzioni
Il candidato sindaco del centrodestra alle scorse elezioni amministrative, ed oggi consigliere comunale della lega, Antonino Minicuci, ha scritto una lettera aperta ai consiglieri comunali di maggioranza, al consigliere Pazzano ed al Presidente del consiglio comunale. Afferma che Reggio Calabria è travolta da scandali legati a infiltrazioni mafiose nelle istituzioni comunali, e che le recenti indagini della magistratura e l’arresto di vari dipendenti comunali sono la prova della gravità della situazione. Minicuci invita i consiglieri comunali a riflettere profondamente sulla situazione attuale e a considerare la possibilità di dimettersi per mostrare responsabilità verso i cittadini e le istituzioni. Sottolinea che questo gesto, seppur doloroso, è necessario per ristabilire la fiducia e la legalità nella città, e che la storia giudicherà severamente chi rimane in silenzio di fronte a tali situazioni.
La lettera
«Al Sig. Presidente del Consiglio comunale, ai consiglieri comunali di maggioranza e al consigliere comunale di minoranza Pazzano. Sede comunale.
Cari colleghi,
mi rivolgo a voi in un momento di grande preoccupazione per la nostra città. Reggio Calabria è stata travolta da un’ondata di scandali che hanno minato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Le recenti indagini della magistratura hanno portato alla luce infiltrazioni mafiose all’interno del nostro comune e sembra ormai imminente l’arrivo di una commissione di accesso ministeriale per verificare queste gravissime accuse.
È innegabile che questa situazione richieda azioni coraggiose e responsabili da parte di chi, come voi e come noi, ha il compito di rappresentare i cittadini e tutelare il bene comune. La presenza della ‘ndrangheta nelle istituzioni locali non può e non deve essere tollerata.
Anche oggi, sulla stampa, leggiamo che è stato arrestato dai ROS un dipendente del settore patrimonio della città metropolitana di Reggio Calabria, Francesco Araniti, del clan Araniti, detto “U Parenti”, mentre l’altro personaggio chiave dell’inchiesta, Daniel Barillà, genero del boss Araniti, è agli arresti domiciliari, anche lui scelto a lavorare in Comune da Falcomatà. Vi ricordo inoltre che un altro Araniti lavorava in Comune ed è stato licenziato dal precedente Segretario Generale che è andata via.
C’è, mi dicono, in Procura, una sentenza del TAR Calabria, sezione di Reggio Calabria, inviata per la discarica di Sambatello. La Commissione d’accesso interrogherà i vari consiglieri che hanno approvato i vari atti e ci potrebbero essere conseguenze gravi, ex legge Severino, legge 97/2001 articoli 3 e 4 e d.lgs. 33/2023. Ci saranno, poi, le domande risarcitorie davanti al GIP, tra le quali la mia, ma soprattutto quella dell’Avvocatura dello Stato, per milioni di euro. Cui prodest, dicevano i latini.
Ogni giorno che passa senza un’azione decisa aumenta la sfiducia e il senso di abbandono tra i cittadini. Vi invito, pertanto, a riflettere profondamente sulla situazione attuale e a considerare la possibilità di presentare le vostre dimissioni. Questo gesto, per quanto doloroso, sarebbe un atto di grande responsabilità e un segnale forte di rispetto verso i cittadini e le istituzioni che rappresentiamo. Dimettersi ora significherebbe anteporre l’interesse collettivo alla difesa di posizioni individuali (poltrone) e contribuire a ristabilire un clima di fiducia e legalità.
Sono consapevole che questa decisione non è facile, ma sono convinto che sia necessaria per il bene di Reggio Calabria. La nostra città ha bisogno di voltare pagina, di ricostruire la propria immagine e di riprendere un cammino di sviluppo e legalità. Le vostre dimissioni, insieme a quelle delle opposizioni che, ricordo, avevano presentato una mozione di sfiducia al Sindaco, in questo momento, rappresenterebbero un atto di grande coraggio e integrità.
È una questione di civiltà: la democrazia non si ruba. La questione morale di cui parlava tanto Berlinguer a Reggio non esiste più. Confido nella vostra capacità di comprendere la gravità del momento e di agire di conseguenza. La storia giudicherà severamente chi ha scelto di restare in silenzio di fronte a tali situazioni, ma ricorderà, con rispetto e gratitudine, chi ha avuto il coraggio di fare la cosa giusta.
Con sincera speranza,
Antonino Minicuci
Consigliere comunale e candidato sindaco sconfitto al ballottaggio per brogli»