Reggio, Minicuci incalza Elly Schein: «Perchè il codice etico del Pd non si applica alla maggioranza di Falcomatà?»
Il consigliere comunale e metropolitano, già candidato a sindaco, richiama le risultanze delle inchieste giudiziarie sui dem reggini
«Le scrivo per esprimere la mia preoccupazione riguardo ai gravi sviluppi emersi dall’inchiesta della Procura di Reggio Calabria sui brogli elettorali, relativamente alle elezioni comunali di Reggio Calabria del 2020». Così esordisce nella missiva indirizzata alla segretaria nazionale del Pd Elly Schlein, Antonino Minicuci, consigliere comunale e metropolitano, già candidato a sindaco di Reggio Calabria.
«La Procura della Repubblica reggina – riporta Minicuci in un passaggio della sua missiva – aveva riscontrato dei brogli elettorali per i quali erano state indagate oltre trenta persone (tra le quali l’allora capogruppo del Pd Antonino Castorina) con sette arresti.
Il Giudice per le Indagini Preliminari aveva parlato di “elementi Inquietanti” ed il Tribunale del Riesame ha parlato di “evidente alterazione del regolare esercizio del voto di soggetti anziani e di assoluta spregiudicatezza e totale indifferenza per I procedimenti democratici di formazione della volontà popolare”. Allora, avevo sottolineato la gravità della situazione e la necessità di una risposta forte da parte del Pd. Ma la risposta non c’è stata. Oggi, con dispiacere, devo segnalare che la situazione è ulteriormente peggiorata.
Una nuova inchiesta dei magistrati della Procura della Repubblica reggina, denominata “Ducale”, ha rivelato dettagli allarmanti su un presunto accordo tra l’associazione mafiosa ‘Ndrangheta ed alcuni esponenti politici locali del Pd, tra cui il capogruppo Giuseppe Sera (oggi solo consigliere comunale e presidente della commissione lavori pubblici), il Sindaco Falcomatà e l’assessore Domenico Battaglia».
«Ora voglio appellarmi a Lei, segretario nazionale del Pd – conclude il consigliere Antonino Minicuci – e chiederLe come mai un partito sempre pronto a mettere alla gogna gli avversari politici eventualmente capitati nei rigori della legge, oggi tace per il sindaco Pd di Reggio Calabria e gli altri esponenti coinvolti.
C’era una volta un codice etico all’interno del Pd, ma della sua esistenza sembra si siano perse, da tempo, le tracce.
Chiedo a Lei, Onorevole Schlein, di ricordarci se esiste ancora, e per quale ragione non va applicato all’interno della maggioranza a trazione Pd del sindaco Falcomatà. La questione è morale e politica, quindi democratica. Questi elementi sono inquietanti e minacciano la nostra democrazia».