Siccità, Bonelli: «E’ emergenza ma il premier Meloni tace»
Il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra: «Subito lo stato di crisi»
«C’era una volta il commissario contro la siccità, nominato il 5 maggio 2023 dal governo Meloni. Ma chi l’ha visto? E soprattutto, cosa ha fatto? Le dighe siciliane raccolgono acqua dolce che non viene utilizzata per l’agricoltura perché da anni non sono state collaudate, causando così la dispersione dell’acqua in mare. Questo é un vero crimine. In Sicilia, la siccità e la desertificazione hanno causato danni per oltre 3 miliardi di euro, con una riduzione del 70% della produzione cerealicola e del 45% delle coltivazioni arboree. In alcune aree particolarmente colpite dalla siccità, vigneti e agrumeti sono stati estirpati». Cosí in una nota Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra.
E prosegue: «In Puglia la produzione di olive è prevista in calo del 50%, mentre in Basilicata la produzione di grano potrebbe diminuire del 90%. La situazione è grave anche in Abruzzo e Calabria. Questi dati drammatici sono legati alla siccità e all’aumento delle temperature. L’estate 2024, secondo i dati Copernicus, è stata la più calda di sempre. La temperatura dei nostri mari ha raggiunto i 30 gradi, provocando la proliferazione di mucillagine, con danni alla biodiversità e all’economia e l’ingresso nei nostri mari di specie aliene, di cui 134 sono state censite come pericolose per l’equilibrio ambientale».
Quindi conclude: «In questo contesto spicca il silenzio della premier Meloni, che non è riuscita a pronunciare una parola sul disastro in corso nel nostro Paese. L’ambientalismo pragmatico di Meloni sembra consistere nel non fare nulla e nel bloccare le politiche sul clima, come ha cercato di fare con la legge sulla natura in Europa. Rinnoviamo alla presidente del Consiglio la richiesta di occuparsi della grave crisi climatica che sta coinvolgendo l’Italia. Per quanto ci riguarda, è necessario dichiarare lo stato di crisi climatica e adottare provvedimenti conseguenti».