Bagnara, Bersani chiude la festa de l’Unità: «In scena la rivincita neo missina, il governo si occupi del Paese»
Autonomia differenziata e politiche del governo Meloni al centro della tre giorni dem. Irto: «per noi un’estate militante». Falcomatà: «Legge fascista»
In uno scenario come quello attuale, tra il tema caldo dell’autonomia, la raccolta firme referendaria, l’opposizione al governo Meloni e le vicissitudini del ministro Sangiuliano, il Pd sente di avere un bel da fare tra il palazzo e la piazza, dove proprio ieri, a Bagnara, si è conclusa la festa metropolitana dell’Unità che ha visto sul palco personalità importanti dell’universo dem.
A confermarlo è il segretario provinciale Antonio Morabito: «Si il Pd ha il suo bel da fare, e noi lo stiamo facendo tra la gente e per la gente. Qui a Bagnara abbiamo fatto una tre giorni abbastanza intensa, abbiamo avuto esponenti nazionali abbiamo avuto il nostro tesoriere nazionale Michele Fina, che ci ha parlato dello stato del partito e delle nostre politiche nazionali, e stiamo concludendo con Pierluigi Bersani. Ma negli altri giorni comunque abbiamo parlato diautonomia differenziata, eoggi (ieri, ndr) c’è stato un dibattito con tutti i sindaci dell’area dello Stretto.Abbiamo parlato di salario minimo insieme alla Cgil e insieme a studenti e professionisti. Abbiamo parlato di sanità con il nostro capogruppo in regione e con Carlo Guccione che è il responsabile sanità e con altri esponenti del partito.Tutto questo per costruire un’alternativa sia al centrodestra regionale che al centrodestra di governo che abbiamo visto anche nelle ultime ore si occupa dei propri scandali e non dei bisogni dei cittadini e del paese».
Bersani: «Il governo inscena la rivincita neo missina»
«Quel che sta succedendo l’ha descritto bene Liliana Segre, ha detto di una storia squallida e triste e, aggiungo io, che ci ridicolizza un po’ davanti al mondo. Dopo di che non è la prima volta che un ministro deragliadalla disciplina e onore nello svolgere i suoi compiti di governo… e qui viene fuori che la Meloni sarebbe il presidio, l’argine a questi comportamenti. Inveceno, è l’origine, perché quando lei dice stiamo facendo la storia, è ora di dirsi: ma che storia state facendo? voi state facendo non il governo del paese, state facendo coi vostri amici la rivincita neomissina,ma l’Italia non c’ha niente da guadagnare, non c’ha niente a che fare con questo obiettivo».
Sempre schietto, ironico e tagliente, Pierluigi Bersani, ospite finale della festa metropolitana dell’Unità del Pd reggino, non rinuncia a commentare i fatti della più stretta attualità culminati con le dimissioni rassegnate ieri dall’ormai ex ministro Sangiuliano. «Credo che questo mixdi arroganza e vittimismo come leggiamo anche in queste frasi ultime di Sangiuliano sia un guaio molto serio.Bisogna che escano da questa compagnia molto stretta,bisogna che si diano un altro obiettivo, non c’han da farla storia, la storia l’hanno fatta altri.Adesso devono cercare di governare questo paese, vedere com’è messo e non è messo bene, dalla sanità ai salari all’andamento dell’economia: si occupassero di questo, per favore,sarebbe ora dopo due anni».
«È un paese Arlecchino il nostro – dice poi parlando di autonomia differenziata -. È chiaro che si parte dal tema della colossale disuguaglianza che viene rafforzata,lo capisce un bambino che se a Trento il Pil pro capite è 41mila euro e in Calabria 17mila, se lasci trattenere le entrate erariali apri un divario.Però attenzione, che solo questo argomento potrebbe far pensare al Nord che ha qualcosa da guadagnarci. No,ha qualcosa da perderci,perché fra nord e sud c’è una reciprocità. Basta guardare le tabelle, tutte le volte che si è accorciata la distanza nord-sud si è accorciata la distanza tra le regioni del nord e l’Europa tutte le volte che si è allargata la forbice si è allargata la forbice della regione del nord e l’Europa».
Insomma, per lui non c’è niente da guadagnarci che ogni regione faccia il suo commercio estero, faccia il suo pezzo di autostrada con le autorizzazioni e le concessioni.«Un’esplosione della burocrazia, quella che dicono di voler ridurre. Calderoli lo conosco da sempre, ha sempre avuto una sua retorica, qualsiasi cosa facesse lui era sempre “sta bene il nord sta bene il sud, sta meglio l’est, meglio l’ovest”, ci saranno meno tasse e più investimenti.Io l’ho sempre definito il maiale tutto di prosciutto, che forse non ce l’avete qui, ma lui ne ha un allevamento».
Irto: «Tocca a noi spiegare i guasti dell’autonomia»
La festa provinciale dell’Unità di Bagnara rappresenta una delle tantissime feste che si stanno celebrando in Calabria. Il senatore reggino e segretario regionale dem, Nicola Irto, la definisce con soddisfazione «un’estate militante», che in Calabria ha visto aumentare gli incontri rispetto agli anni scorsi: «vuol dire che c’è un forte sentimento e passione di militanza che culminerà anche con la festa regionale che si farà il 20, 21 e 22 settembre a Taverna in provincia di Catanzaro, città natale di Mattia Preti». Insomma, per il segretario regionale, c’è una rinnovata voglia di partecipazione anche in considerazione dell’autonomia differenziata, della raccolta firme e della mobilitazione messa in campo.
Per lui tocca ad un grande partito come il Pd spiegare ai cittadini i guasti dell’attuazione dell’autonomia differenziata: «noi intanto lo facciamo con la raccolta firme. Lo stiamo facendo nelle piazze, come stasera, lo stiamo facendo in giro per l’Italia, ed è la rappresentazione del fatto che vogliamo essere un collettore con i cittadini per spiegare il dramma di un’autonomia differenziata che ammazzerebbe il Mezzogiorno, in questo caso ammazzerebbe la Calabria. Tutti gli indicatori ci dicono che i divari tra nord e sud continuano ad aumentare e con l’autonomia differenziata peggiorerebbero. Quindi è chiaro che servono uno scatto in avanti e una vera mobilitazione popolare per bloccare un progetto che è quello che voleva la Lega Nord venti anni fa. È quella cosa lì, allora si chiamava secessione oggi la chiamano autonomia differenziata».
Insomma anche per Irto l’autonomia fondamentalmente non conviene a nessuno: «essere competitivi in Europa lo si può fare se si cresce tutti assieme e non se cresce solo una parte del paese, quindi è su questo che ci giocheremo la battaglia nei prossimi mesi».
Il senatore chiede quindi al Governo uno scatto, un moto d’orgoglio, anche in riferimento alle ultime vicende che hanno coinvolto il ministro Sangiuliano: «Il ministro si è dimesso anche troppo tardi rispetto a una figura pessima che ha fatto, rispetto al fatto che è mancata la dignità di un ministro del nostro governo che avrebbe dovuto fare della trasparenza e della limpidezza del proprio operato il proprio agire. È un governo che più che rispondere ai bisogni degli italiani si sta preoccupando di fare soap opera. Ci vengono raccontati i fatti personali che hanno un’implicazione fortemente pubblica per creare un danno al paese. Noi invece chiediamo che il governo Meloni si assuma la responsabilità di uno scatto in avanti dell’Italia che oggi dopo due anni di governo non c’è».
Falcomatà: «Una legge chiaramente fascista»
Lapidario sull’autonomia differenziata anche il commento del sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che anche dal palco on abbandona l’accostamento al ventennio della Legge Calderoli: «Tutte le riforme antidemocratiche, tutte le riforme che minano l’uguaglianza di un paese, tutte le riforme che minano le possibilità di crescita e di sviluppo dell’individuo e della persona umana, tutte le riforme che sono contrarie ai principi democratici su cui si basa la nostra Costituzione e quindi il nostro Paese sono leggi fasciste, non c’è altro modo per definirle. E l’autonomia differenziata va esattamente in questa direzione».
D’altra parte, per lui già stiamo vedendo i primi effetti con quelle che sono le difficoltà all’interno dei nostri ospedali ma soprattutto – aggiunge – «con quelle che sono le risorse che erano assegnate alla riqualificazione degli ospedali del nostro territorio metropolitano. Penso all’ospedale della Piana, penso all’ospedale di Locri, rispetto ai quali invece apprendiamo che le risorse sono state spostate. Ecco io credo che questa sia soltanto una piccola anticipazione di tutte le criticità, i problemi, le difficoltà a cui andranno incontro i calabresi con l’autonomia differenziata».
Per il sindaco di Reggio è importante discuterne pubblicamente in un confronto «sano e sereno» quanto diretto con i cittadini ed «è importante che un partito come il Partito Democratico continui a essere l’unico partito in Italia oggi che attraverso la festa dell’Unità riesce a organizzare questi molto partecipati, momenti di confronto e non solo fra militanti, non solo fra iscritti, ma anche fra curiosi e questo è quello che ci deve accompagnare anche nel prossimo autunno con la prosecuzione della raccolta delle firme ma soprattutto con il referendum che sarà un grande banco di prova con cui gli italiani si cimenteranno rispetto alla legge fascista dell’autonomia».