Fondazione Greca di Calabria, il nuovo Statuto approda in Commissione in Consiglio Regionale
Domani al vaglio a Palazzo Campanella. Ridefinito il ruolo e la struttura della Fondazione presieduta da Nino Spirlì: più risorse e nuove opportunità per il rilancio della lingua e della cultura della Calabria Greca
Arriverà domani in Terza Commissione “Sanità, Attività Sociali, Culturali e Formative” del Consiglio Regionale, la proposta di approvazione del nuovo statuto della Fondazione Istituto per la Comunità Greca di Calabria avanzata, su proposta dell’Assessore al ramo Gianluca Gallo, dalla Giunta Regionale della Calabria. La proposta intende modificare e sostituire la precedente versione del 2011, in seguito a un lungo iter di consultazioni con le comunità locali e con il Coremil – il Comitato Regionale per le Minoranze Linguistiche – composto, tra l’altro, dai rappresentanti di alcuni comuni delle minoranze greca di Calabria, occitana ed arbereshe. L’obiettivo è ridefinire il ruolo e la struttura della Fondazione, nata per tutelare il patrimonio linguistico e culturale della minoranza linguistica greca.
La Deliberazione del Coremil
Il Coremil, organo consultivo per le minoranze linguistiche, di cui fanno parte i Comuni di Caraffa di Catanzaro, Cerzeto, Santa Sofia d’Epiro, San Basile, Guardia Piemontese, Bova e Roghudi, ha approvato la bozza del nuovo statuto il 1° luglio 2024, evidenziando l’importanza di adeguare le politiche alle esigenze attuali delle comunità grecaniche. La proposta della Giunta modifica quindi la delibera del 2011, ribadendo l’impegno della Regione Calabria nella promozione e tutela delle sue minoranze linguistiche.
Spirlì e la Nuova Fondazione
La Fondazione ha sede a Bova Marina, presso il palazzo che affianca il Municipio, costruito agli inizi degli anni ’90. Oggi, dopo diversi anni, grazie anche all’energia del nuovo presidente Nino Spirlì, già Presidente facente funzioni della Regione Calabria, la Fondazione si prepara ad aprire le sue porte con un programma di attività volto al rilancio della minoranza greca di Calabria.
«Da subito, si cambia pagina e registro, garantendo la fine dell’oblio al quale, per troppi anni, è stata “condannata” la Fondazione» aveva dichiarato il neo commissario Spirlì lo scorso novembre, giungendo a Bova Marina. Sotto la sua guida, sono stati avviati importanti lavori di riqualificazione dei locali dell’Istituto che, negli anni, hanno ospitato uffici del Comune di Bova Marina, la Pinacoteca Civica, e persino – fino a oltre un decennio fa – la Guardia Medica.
Il Nuovo Statuto
La nuova versione dello Statuto della Fondazione, deliberato dal Coremil e proposto all’approvazione del Consiglio Regionale, conferma la trasformazione degli Istituti regionali di cultura, tra cui l’Istituto per la Comunità Greca, in Fondazioni senza scopo di lucro. Tra le principali novità, il nuovo statuto introduce chiari strumenti economici e patrimoniali, includendo contributi pubblici e privati, rendite patrimoniali ed eventuali sovvenzioni europee e statali. Questi strumenti saranno utilizzati principalmente per rilanciare l’insegnamento della lingua greca di Calabria nelle scuole, inserendola a livello curricolare. Un impegno che, da diversi anni, coinvolge comuni ed associazioni, al lavoro per una maggiore consapevolezza dei valori identitari della minoranza storico-linguistica che, col tempo, rischiano di affievolirsi se non addirittura di scomparire.
Questa missione include non solo l’insegnamento della lingua, ma anche la storicizzazione di manifestazioni ed eventi identitari di rilievo per l’Area Grecanica, rilanciando le relazioni internazionali, in particolare con la “madrepatria” greca, un tempo vivi e fiorenti a Bova Marina, cittadina sede della Fondazione.
Lo Statuto ridefinisce con precisione la struttura organizzativa, includendo il Comitato Tecnico-Scientifico e l’Assemblea di Comunità. Cambiamenti che mirano a rafforzare la governance della Fondazione, garantendo maggiore trasparenza e coinvolgimento delle comunità locali.
In un contesto in cui le identità locali e le tradizioni culturali sono sempre più minacciate dal tempo e dalla globalizzazione, la speranza è che il nuovo slancio improntato alla Fondazione dei Greci di Calabria possa rappresentare un passo importante verso la salvaguardia del patrimonio materiale e immateriale grecanico calabrese, con un’attenzione rinnovata alla sostenibilità finanziaria e alla partecipazione attiva delle comunità.