Ponte sullo Stretto, il sottosegretario Ferrante: «Opera strategica che supera cultura del sospetto e rilancia il Sud»
Il sottosegretario al Mit sottolinea l'impatto economico e sociale del progetto, con 25 milioni dall'UE per la progettazione ferroviaria e un indotto occupazionale significativo
«Il Ponte sullo Stretto incarna un cambiamento culturale, volto a superare la ‘cultura del sospetto’ che spesso accompagna la realizzazione delle opere pubbliche. Non sarà una ‘cattedrale nel deserto’, come altre narrazioni hanno suggerito, ma un’infrastruttura strategica che collegherà la Sicilia alle grandi reti transeuropee». Lo ha dichiarato Tullio Ferrante, sottosegretario di Stato al Mit, a Tgcom Tour.
«Recentemente, un accordo tra la società Stretto di Messina e un’agenzia della Commissione Europea – ha aggiunto Ferrante – ha portato 25 milioni di euro per la progettazione ferroviaria del ponte, dimostrando che anche l’Europa riconosce la sua importanza. Il ponte, lungo 3.600 metri, permetterà il passaggio di 6.000 veicoli all’ora e 200 treni al giorno, con un impatto che va oltre l’ingegneria. Infatti, si prevede un notevole indotto sia in termini occupazionali che infrastrutturali, grazie alle opere connesse, su ferro e su strada. Stiamo abbandonando l’idea – ha detto ancora il sottosegretario – che ci sia sempre qualcosa di più urgente da fare: questa opera avrà un impatto economico e sociale cruciale per il Sud».