venerdì,Dicembre 6 2024

Ponte sullo Stretto, Richichi (Pd): «Quando sarà finito chiuderà il Porto di Gioia Tauro»

L'esponente della Direzione regionale PD Calabria ed ex assessore del Comune di Reggio Calabria, ha lanciato un allarme importante sulle possibili conseguenze economiche e logistiche legate alla costruzione del ponte

Ponte sullo Stretto, Richichi (Pd): «Quando sarà finito chiuderà il Porto di Gioia Tauro»

Le navi che attraversano lo Stretto di Messina non hanno attualmente limiti di altezza, ma la costruzione del Ponte sullo Stretto, secondo il progetto attuale, potrebbe cambiare drasticamente questa situazione. Domenico Francesco Richichi, esponente della Direzione regionale PD Calabria ed ex assessore del Comune di Reggio Calabria, ha lanciato un allarme importante sulle possibili conseguenze economiche e logistiche legate alla costruzione del ponte.

«Le navi che passano, oggi, per lo Stretto di Messina non hanno limiti di altezza. L’attuale progetto del Ponte sullo Stretto prevede, invece, un franco libero del sottoponte di 65 metri dal livello del mare. Già nel presente, navigano per i mari del mondo navi container e navi da crociera che superano l’altezza di 65 metri dal livello del mare e sono in progettazione per il futuro nuove navi alte più di 75 metri. Costruire il Ponte secondo l’attuale progetto significherà, quindi, escludere il Porto di Gioia Tauro dai circuiti internazionali marittimi delle navi containers provenienti o dirette in oriente, soprattutto in Cina e in Giappone, le quali, non potendo passare per lo Stretto di Messina, per giungere a Gioia Tauro, dovrebbero circumnavigare la Sicilia, cosa economicamente sconveniente e che costringerebbe alla deviazione del traffico marittimo verso i porti di Palermo, Napoli, Livorno e Genova o, addirittura verso il nord Europa».

Richichi ha inoltre sottolineato le gravi ripercussioni che l’attuazione di questo progetto potrebbe avere non solo sul traffico marittimo ma anche sul sistema ferroviario regionale. «Con l’esecuzione di quanto previsto dall’attuale progetto del ponte verrebbe decretato il fallimento dei trasporti in Calabria, sia di quello marittimo che di quello ferroviario perché le migliaia di treni che, ogni anno, partono dalla stazione di San Ferdinando, costruita per servire il Porto Gioia Tauro, scomparirebbero per la mancanza di container da trasferire da nave a nave o da nave a treno con tragiche conseguenze per l’economia della Calabria».

Oltre al problema del traffico marittimo e ferroviario, Richichi ha espresso preoccupazione per i rischi legati alla sicurezza durante la fase di costruzione del ponte. «I disagi a cui non si sta dando la giusta attenzione sono anche altri e di non poco conto. Infatti, per garantire la sicurezza del trasporto via nave che debba attraversare lo Stretto fra Scilla e Cariddi, durante i lavori di costruzione, verosimilmente, sarà interdetto il transito alle navi che, passando sotto il cantiere, potrebbero causare o ricevere incidenti con conseguenze gravi per i lavoratori applicati sull’impalcato o per le navi che attraversino il tratto sul quale si lavori».

In sintesi, Richichi evidenzia come il progetto del Ponte sullo Stretto, così com’è attualmente concepito, potrebbe portare a gravi conseguenze per il Porto di Gioia Tauro e per l’intero sistema dei trasporti in Calabria, richiedendo un’attenta riflessione sulle possibili alternative e sui rischi concreti legati alla sua costruzione.

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