Gallico-Gambarie, Falcomatà avverte: «Né di destra né di sinistra, le opere pubbliche sono dei territori»
Il primo cittadino metropolitano, dopo l’ultimo sopralluogo prima dell'inaugurazione di domenica 1° dicembre: «Dalla città al Parlamento tutti hanno fatto la propria parte»
«Una bellissima soddisfazione che naturalmente va condivisa con tutta la città». Così Giuseppe Falcomatà si prepara all’attesa inaugurazione della Gallico-Gambarie, in programma domenica 1° dicembre.
Infrastruttura strategica e opera pubblica fondamentale, per Falcomatà il senso della sua inaugurazione sta tutto nella condivisione con tutta la cittadinanza e con tutte le istituzioni. «Questa è un’opera che ha superato stagioni politiche e amministrative, forse anche troppe, è un’opera sulla quale si ‘sta lavorando e della quale si ‘sta parlando da decenni. Ognuno che ha avuto un ruolo istituzionale in questa città, in questa città metropolitana, in questa Regione, ha fatto la propria parte, anche i nostri rappresentanti in Parlamento».
Domenica, insomma, si corona un sogno di tutti e Falcomatà sottolinea lo sprint finale affrontato dalla Metrocity, che ha lavorato per sbloccare l’ultimo finanziamento regionale, sul quale la città metropolitana ha fatto la gara e ha seguito i lavori. «Come ho fatto anche per il waterfront, ribadisco che le città, i territori, si trasformano nel corso degli anni. Alcuni hanno bisogno di più tempo, alcune opere sono più sfortunate di altre perché vanno incontro a inciampi, ritardi, fallimenti di ditte e altro, però credo che l’unica paternità che si debba dare a un’opera pubblica sia quella poi dell’appartenenza alla città, dell’appartenenza al territorio. È il territorio che la fa propria ed è il territorio che ne trae un vantaggio da quell’infrastruttura».
Un modo che serve a Falcomatà per dire una frase quasi scontata, ma forse necessaria: «Le opere pubbliche non sono né di destra né di sinistra, sono belle o brutte, utili o inutili. La Gallico-Gambarie è un’opera bella perché c’è un lavoro anche di ingegneria e di architettura molto importante».
Il sindaco metropolitano sciorina alcuni numeri ed esalta le caratteristiche del tracciato, parlando dei viadotti che sono delle «vere e proprie opere d’arte», delle opere di ingegneria idraulica, e di tutti quegli interventi che vanno anche a mettere in sicurezza il territorio, con i costoni delle montagne. Insomma, non è semplicemente la realizzazione di una strada. «È la visione più ampia di come un territorio e di come delle aree interne possano finalmente essere collegate alla città e di come la città possa essere meglio collegata con queste aree interne per scoprirne e riscoprirne quello che è il patrimonio naturalistico».
Un’opera «bella e soprattutto utile», continua a ripetere Falcomatà, che rivela di vivere questi giorni di attesa «verificando in maniera puntuale e pignola gli ultimissimi dettagli», anche perché, ribadisce il sindaco, «quella di domenica sarà una festa per tutti ed è così che la dobbiamo vivere».
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