lunedì,Gennaio 13 2025

Autonomia differenziata, arriva la mezza bocciatura della Corte Costituzionale: «Alcune funzioni non vanno trasferite»

Depositata la sentenza della Consulta che ha accolto parzialmente il ricorso delle regioni contro la riforma

Autonomia differenziata, arriva la mezza bocciatura della Corte Costituzionale: «Alcune funzioni non vanno trasferite»

«Vi sono delle materie, cui pure si riferisce l’art. 116, terzo comma della Costituzione (ulteriori forme e condizioni particolari di Autonomia – ndr), alle quali afferiscono funzioni il cui trasferimento è, in linea di massima, difficilmente giustificabile secondo il principio di sussidiarietà. Vi sono, infatti, motivi di ordine sia giuridico che tecnico o economico, che ne precludono il trasferimento».

È un altro dei passaggi contenuti nelle motivazioni della sentenza della Consulta. In questo caso la Corte fa riferimento a materie in cui «predominano le regolamentazioni dell’Unione europea» come la politica commerciale comune, la tutela dell’ambiente, la produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia e le grandi reti di trasporto, ma anche le «norme generali sull’istruzione» che hanno una «valenza necessariamente generale e unitaria» – le funzioni relative alla materia sulla «professioni» e i sistemi di comunicazione.

L’articolo 116 della Costituzione, si legge ancora nelle motivazioni della sentenza, «richiede che il trasferimento riguardi specifiche funzioni, di natura legislativa e/o amministrativa, e sia basato su una ragionevole giustificazione, espressione di un’idonea istruttoria, alla stregua del principio di sussidiarietà».

«La ripartizione delle funzioni deve corrispondere al modo migliore per realizzare i principi costituzionali – viene aggiunto -. L’adeguatezza dell’attribuzione della funzione ad un determinato livello territoriale di governo va valutata con riguardo ai criteri di efficacia ed efficienza, di equità e di responsabilità dell’autorità pubblica».

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