venerdì,Febbraio 14 2025

Piazza del Popolo, Pazzano scarta l’idea parcheggio e invita al “ragionamento”: «Cosa vuol dire destinarla ad eventi culturali?»

Per l’esponente del gruppo misto che si richiama a “La strada”, è ora di mettere in campo idee e riflessioni in grado di dare una dimensione alla piazza: il mercato non può essere spostato né soppresso senza l’ok del Consiglio comunale

Piazza del Popolo, Pazzano scarta l’idea parcheggio e invita al “ragionamento”: «Cosa vuol dire destinarla ad eventi culturali?»

«C’è un’economia di sussistenza, un’economia “di margine” che non va allontanata dalla città, quasi confinata fuori dalle mura della città. Ma che va compresa e inserita in una dimensione di decoro e legalità. Che il centrosinistra abbandoni questi temi è uno dei motivi per cui la destra cresce tra le fasce povere e popolari».

La riflessione è di Saverio Pazzano, consigliere comunale che si rifà al movimento La Strada, iscritto al Gruppo misto, e prende le mosse dalla vicenda di Piazza del Popolo, anche oggi all’ordine del giorno della Commissione Controllo e Garanzia di Palazzo San Giorgio presieduta da Massimo Ripepi che convoca ripetutamente il sindaco Giuseppe Falcomatà senza successo.

Intanto, da parte sua Pazzano certifica, come ormai dato acquisito, che il mercato non può essere spostato né soppresso senza un atto del consiglio comunale, e poi si domanda cosa voglia dire in concreto destinare la piazza per eventi culturali, partendo dall’assunto che «ogni piazza si presta ad eventi, a spazio culturale pubblico, perché è spazio di luogo e socialità. Ma non a parcheggio».

«Non esiste che la Piazza diventi strutturalmente parcheggio – argomenta in un post sui suoi canali social -. Può essere un fatto episodico e contingentato, non strutturale. Piazza del Popolo non è un’area di servizio del centro che va da Piazza De Nava a Piazza Duomo. Piazza del Popolo è storicamente uno spazio di socialità, di attività varie e diversificate che non posso qui esporre per brevità. Il mercato è una di esse. Gli eventi sono episodi di politiche sociali e culturali più complesse, non costituiscono il quotidiano di una città».

In tal senso Pazzano rifugge l’idea del “restyling” sulla falsa riga di Piazza De Nava – «sono vicende storicamente e urbanisticamente molto diverse. Parliamo per Piazza del Popolo di restauro conservativo» scrive -, e punta sul fatto che il mercato debba e possa essere ripensato in forme diverse.

Questo significa che una riflessione oltre che possibile è per lui obbligatoria. «Su questo mi impegnerò perché la riflessione, prima della decisione del consiglio, sia vera e approfondita. Sono fiducioso che dei margini ci siano. Devono esserci. Porterò con La Strada documenti, argomenti, contenuti».

Ma Pazzano in chiusura sgombra il campo da inutili proclami e slogan: «Basta con la questione “meglio del degrado piuttosto un parcheggio”. Perché il “basta che sia meglio” non aiuta a ri-pensare la città. Tra il degrado, l’illegalità e il decoro ci sono molte azioni che possiamo mettere in campo».

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