lunedì,Marzo 17 2025

Decreto Caivano, il Pd di Reggio accusa il governo di aver dimenticato Arghillà e annuncia un impegno ad hoc

Il segretario metropolitano Morabito: «Coinvolgeremo le nostre rappresentanze politiche perché si attivino ad ogni livello istituzionale per tenere alta l’attenzione proporre al governo Meloni, disattento e assente, un intervento ad hoc»

Decreto Caivano, il Pd di Reggio accusa il governo di aver dimenticato Arghillà e annuncia un impegno ad hoc

La notizia del maxi sequestro di un arsenale di armi ed esplosivi eseguito dai carabinieri ad Arghillà ha stimolato l’intervento del Pd metropolitano che, plaudendo all’Arma e dando voce al coordinamento di quartiere, ha richiamato il “non più pervenuto” focus anche sul critico quartiere periferico a nord di Reggio Calabria nel decreto Caivano bis. Focus che, come dalla nostra testata rilevato, in realtà era stato preannunciato nel primo decreto Caivano. Focus neppure recuperato nel secondo decreto e che comunque non smette di essere necessario.

«Nonostante le promesse del governo Meloni, il quartiere di Arghillà è stato escluso dal decreto Caivano bis. È proprio di oggi la notizia che l’Arma dei Carabinieri, a cui va il nostro plauso, ha effettuato un maxi sequestro di armi ed esplosivi nascosti in un immobile del quartiere di Arghillà.

Rimane il grido di allarme e dolore del presidente del comitato civico di Arghillà che, con grande coraggio e sensibilità, ripropone il quadro drammatico in cui si vive ad Arghillà. 

Siamo in totale sintonia con il presidente Votano e riteniamo che alcuni significativi ed importanti risultati siano stati ottenuti, grazie anche allo sforzo che il comitato, le associazioni ed i singoli cittadini, in sintonia con l’Amministrazione comunale, quotidianamente svolgono. Ma indubbiamente ciò non basta e non possiamo certo ritenerci soddisfatti, ripeto nonostante tutto». Così Antonio Morabito, il segretario Metropolitano del Partito Democratico di Reggio Calabria.

L’emergenza resta

In verità con riferimento al primo decreto Caivano, definanziato e sfumato anche per altre periferie, si era parlato di Arghillà. Il secondo non ha più tenuto di quanto annunciato e promesso con il primo, attenzionando altre emergenze. Inoltre ad essersi esposti su Arghillà, con riferimento al primo decreto Caivano, erano stati nei fatti il presidente della commissione parlamentare Periferie, Alessandro Battilocchio, e il deputato Francesco Cannizzaro che, dopo una riunione in prefettura e di concerto con la prefetta Clara Vaccaro, avevano, poco meno di un anno fa, eseguito anche un sopralluogo nel quartiere.

Aveva fatto seguito l’impegno dell’allora vicepresidente della Regione poco dopo eletta eurodeputata, Giusi Princi, di convocare un tavolo per entrare nella fase operativa. La vicepresidente Princi è stata poi eletta a Bruxelles e quell’esperienza si è fermata. Non si è però fermata l’emergenza in un quartiere in cui l’operazione di oggi è solo una conferma di una grave condizione di illegalità diffusa, specchio e anche causa di un degrado ambientale derivante da discariche abusive e mancata gestione regolare degli alloggi popolari. Una situazione alla quale Amministrazione e Istituzioni tutte non riescono ad incidere in modo risolutivo, nonostante il pregevole e nobile sforzo profuso dalle associazioni.

L’impegno del Pd per un decreto Arghillà

Va da sé che lo stesso Pd, che pure ha rappresentanti reggini e calabresi in Parlamento, potrebbe attivarsi per capire come muoversi per recuperare la situazione o individuare nuove possibilità per il quartiere. Ed è incoraggiante che sia lo stesso segretario metropolitano dem, Antonio Morabito, ad annunciare un’attività del suo partito in questa direzione. Attività di cui attenderemo fiduciosi gli esiti.

«Coinvolgeremo le nostre rappresentanze politiche perché si attivino ad ogni livello istituzionale per tenere alta l’attenzione su Arghillà e proporre al governo Meloni, disattento e assente, un decreto Arghillà. La sicurezza sui territori la si mantiene con interventi sul terreno sociale e civile. Serve un intervento straordinario per ripristinare la legalità nel territorio di Arghillà e zone circostanti. Occorre intervenire per monitorare ed eliminare la dispersione scolastica e rielaborare un grande progetto condiviso di riqualificazione urbana in cui Arghillà non sia più la periferia della periferia, ma un quartiere residenziale, libero, aperto». Ed è sempre il Pd reggino a rilanciare e a chiedere adesso la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza e l’esercito, vista la grave e perdurante situazione. Quanto fatto fino adesso, in larga parte solo promesso, non basta. Occorrono interventi straordinari.

Ordine e sicurezza con la presenza dell’esercito

«Condividiamo le perplessità espresse dal presidente Votano, i focus ‘ndrangheta non sono più sufficienti. Crediamo che sia giunto il momento, senza ulteriori ritardi, di convocare immediatamente il comitato per l’ordine e la sicurezza per mettere in campo fin da subito l’esercito. La presenza dell’esercito è ormai una strada obbligata per garantire sicurezza ad un territorio, pervaso da illegalità. 

Continuare a lasciare da solo questo territorio, non può che alimentare la sfiducia nello Stato e nelle istituzioni. Senza un intervento forte e duraturo nel tempo, lo Stato e le sue istituzioni rischiano di perdere la loro credibilità ed aprire cosi sempre nuovi e pericolosi spazi a chi delinque». Così Antonio Morabito, il segretario Metropolitano del Partito Democratico di Reggio Calabria.

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