Dal Comune alla Fondazione Alvaro, la parabola di San Luca eternamente commissariato
Saltano le elezioni previste a maggio. Dal 1995 ad oggi solo tre sindaci hanno concluso il loro mandato. In arrivo al Comune una nuova triade prefettizia

Francesco Pelle, Giuseppe Mammoliti e Bruno Bartolo. Sono gli unici tre sindaci di San Luca che negli ultimi 30 anni, dal 1995 ad oggi, sono riusciti a portare a termine il loro mandato con indosso la fascia tricolore. In mezzo due commissioni straordinarie e una terza in arrivo dopo il provvedimento di ieri emanato dal Consiglio dei Ministri che, “in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa”, ha deliberato lo scioglimento del consiglio comunale e l’affidamento della gestione del comune ad una Commissione straordinaria per la durata di diciotto mesi.
E dunque, tra i comuni al voto nella tornata elettorale del prossimo maggio San Luca non ci sarà. Diciamo subito, non è stato propriamente un fulmine al ciel sereno. Lo scorso anno le elezioni amministrative non si sono svolte a causa della mancata presentazione di candidati. Bruno Bartolo, sindaco uscente dal 2019, ha deciso di non ricandidarsi, contribuendo all’assenza di nuove candidature. Questo ha portato al ritorno di un commissario prefettizio, Rosario Fusaro, che attualmente gestisce l’amministrazione comunale e che a breve passerà il testimone ad una triade prefettizia che traghetterà il Comune verosimilmente fino al 2027.
Dallo scorso giugno per il paese caro a Corrado Alvaro non c’è stata pace. Prima la riunione della commissione parlamentare antimafia, secondo cui «Anche l’amministrazione protrattasi dal 2019 sino al maggio 2024 – si legge nella relazione – caratterizzata dalla presenza di organi elettivi, quantomeno, incapaci di resistere alle forti pressioni tese alla salvaguardia di assetti ed equilibri consolidati nell’interesse delle ‘ndrine locali». Quindi l’inchiesta della Procura di Locri che ha coinvolto proprio Bartolo, un ex assessore comunale e alcuni dirigenti della locale squadra di calcio. Nel mirino degli investigatori l’affidamento dell’area mercatale nei pressi del Santuario della Madonna di Polsi e la gestione dello stadio comunale, posto sotto sequestro.
Infine, storia di pochi giorni fa, la decisione della Prefettura di Reggio Calabria che ha disposto lo scioglimento del consiglio di amministrazione della Fondazione Corrado Alvaro, che sarà guidata da un commissario: si tratta del magistrato e già presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis mentre il vice prefetto Zaccaria Sica assume il ruolo di sub-commissario. A convincere la Prefettura una serie di criticità riscontrate nella fase gestionale tra gli anni 2019 e il 2024. Poche le attività culturali portate avanti, scarso il numero delle iniziative. Non sono mancati gli intoppi con la registrazione di «perdite» e la conseguente «erosione del patrimonio dell’ente». Insomma sarebbe venuta meno la mission della Fondazione, la promozione della figura dello scrittore Corrado Alvaro.
Recentemente, il massmediologo Klaus Davi aveva espresso interesse a candidarsi a sindaco di San Luca, dichiarando: «Non voglio che San Luca resti un luogo comune di criminalità: qui ci sono talenti da far emergere». La sua candidatura dipendeva dalla decisione del Consiglio dei Ministri sul futuro ammnistrativo del centro aspromontano, arrivata ieri.
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