Scuola di Cannitello, tra emergenze e chiusure politiche: il PD di Villa chiede confronto e trasparenza
Il Circolo PD di Villa San Giovanni organizza un incontro con i genitori per discutere delle infiltrazioni d’acqua nella scuola

Riportiamo di seguito la nota del Circolo PD “Tonino Giordano” di Villa San Giovanni.
«I problemi di infiltrazioni d’acqua e allagamenti nella scuola primaria di Cannitello si trascinano ormai da fine gennaio 2025. A seguito dell’emergenza, si costituisce immediatamente un comitato spontaneo di genitori che coinvolge tutte le forze politiche e sociali della città. Il Circolo PD di Villa San Giovanni organizza un incontro con i genitori per raccogliere proposte da presentare all’Amministrazione comunale.
Il Segretario del Circolo, Enzo Musolino, incontra la Sindaca e alcuni rappresentanti della maggioranza per discutere soluzioni alternative: il coinvolgimento delle altre scuole del territorio, l’uso di spazi disponibili nella scuola media di Villa e nella scuola elementare di Villa Centro, nonché l’utilizzo dell’asilo Genova-Firenze con la collaborazione delle Suore. Tuttavia, tutte le proposte vengono respinte con le seguenti motivazioni: mancanza di spazi, inidoneità dell’asilo per necessità di ristrutturazione, e soprattutto la presunta immodificabilità della decisione: i bambini devono andare in Via Garibaldi oppure affrontare i turni pomeridiani.
Di fronte a questo aut aut, le famiglie si vedono costrette ad accettare. I bambini iniziano a frequentare locali angusti, problematici soprattutto per i bambini con bisogni educativi speciali. Per ridurre al minimo la presenza in Via Garibaldi, l’Amministrazione decide di riportare i bambini a Cannitello dopo presunti lavori sul tetto.
Ma a marzo, con le prime piogge, la scuola si allaga di nuovo: i lavori non sono risolutivi, aumentano i rischi, intervengono i Vigili del Fuoco e la scuola viene chiusa.
I genitori, in modo sobrio e pacifico, protestano ai cancelli chiedendo risposte chiare. L’Amministrazione cambia linea e accoglie – seppur tardivamente – le soluzioni proposte già all’inizio dell’anno: utilizzo di spazi nelle scuole del centro e dell’asilo Genova-Firenze. I bambini rientrano in ambienti idonei, temporanei, e si annuncia la riapertura della scuola di Pezzo per il prossimo anno scolastico, insieme a lavori strutturali nella scuola di Cannitello.
L’Amministrazione, invece di accogliere la voce dei cittadini, si indispettisce: se la prende con i genitori definiti “indisciplinati”, con la minoranza che esercita il proprio ruolo, e con il Partito Democratico che continua a fare il suo dovere, senza tacere.
Le domande che il Partito Democratico pone sono semplici e dirette:
- Perché l’Amministrazione non ha accolto fin da subito le richieste delle famiglie?
- Perché respingere le proposte alternative ai locali di Via Garibaldi?
- Perché le decisioni vengono prese in modo autoritario, lontano da un vero confronto?
- Perché ignorare la disponibilità del PD al dialogo?
- Perché i lavori realizzati in urgenza si sono rivelati insufficienti?
- Perché i bambini sono tornati a Cannitello se non c’erano condizioni di sicurezza adeguate?
- La manifestazione delle famiglie del 29 marzo davanti ai cancelli della scuola non ha evidenziato problemi di partecipazione dei cittadini – presenti erano associazioni, consiglieri comunali, forze sociali, ex amministratori e il Partito Democratico – ma ha messo in luce l’assenza delle istituzioni: Sindaco, Giunta e Maggioranza.
- Il problema dei social non è la condivisione di un post del PD da parte di un ex amministratore dell’opposizione – le cose giuste restano tali, da qualunque parte provengano – ma è l’assenza di condivisione da parte dell’Amministrazione, che avrebbe potuto cogliere quell’occasione per dire: «abbiamo sbagliato, cambiamo metodo, risolviamo insieme».
- Il PD ha sempre cercato un dialogo, offrendo contributi concreti: atti, documenti, analisi, proposte. Le risposte ricevute? Chiusure asfittiche, distinguo inutili, appropriazione dei risultati del centrosinistra senza coinvolgimento. Quando conviene si indossa la maschera di sinistra, quando no si torna al civismo.
Una realtà da noi sempre denunciata: il “civismo” perde significato quando diventa cerchiobottismo e ambiguità. Chiudersi nelle stanze con pochi fedeli porta solo a tre “no” sistematici:
- No alla politica
- No ai partiti
- No alla società civile e alle sue libere proposte
Come centrosinistra, ribadiamo con chiarezza: Siamo l’alternativa possibile a un centrodestra che oggi si rafforza, anche a causa di questi errori amministrativi. Siamo aperti a contributi democratici e progressisti, pronti a un confronto trasparente, contro ogni personalismo, lontani anni luce da un culto della personalità.
Il PD c’è, è presente accanto ai cittadini su tutte le questioni d’interesse pubblico: Ponte, Porto a Sud, Infrastrutture, ma anche – e soprattutto – Servizi, Tributi, Acqua, Scuole, Sanità, Decoro.
Tre anni sono passati. È ora di guardare avanti».