Bova Marina, l’opposizione replica al Sindaco: «Agisca, non distolga l’attenzione»
Il gruppo «Bova Marina Progetto Futuro» accusa il primo cittadino di confondere i cittadini e smentire sé stesso

Nuovo affondo dell’opposizione consiliare di Bova Marina, che risponde alle dichiarazioni del Sindaco con una lunga nota dai toni duri. «Sull’assegnazione degli alloggi ATERP, sulle procedure amministrative e sulla figura del dirigente tecnico – si legge – il Sindaco continua a dimostrare approssimazione e memoria selettiva». Di seguito la nota:
«Il Sindaco farebbe meglio a concentrarsi sull’amministrazione della cosa pubblica, anziché precipitare a replicare alle dichiarazioni della minoranza con spiegazioni che, di fatto, confermano quanto da noi sostenuto. A distorcere la realtà è, purtroppo, proprio il Sindaco, che – colpito da amnesie strategiche – smentisce affermazioni da lui stesso rese in Consiglio Comunale, come documentato nei verbali ufficiali.
In particolare, si ricorda che il primo cittadino aveva dichiarato che le assegnazioni degli alloggi ATERP avverranno solo dopo l’intervento di ristrutturazione, precisando testualmente che “dovrà garantire che gli immobili siano in condizioni adeguate prima di essere ceduti, a seguito di un intervento programmato a breve termine”. Un’affermazione che conferma pienamente la nostra posizione. Difficile pensare che si stia parlando di tende e tappeti: è evidente l’intenzione di procedere con lavori strutturali prima della messa a bando.
Questo punto è stato ampiamente discusso – e non senza animosità – in Consiglio Comunale, perché si tratta di somme di dubbia entrata iscritte a bilancio per coprire il piano di riequilibrio. Ma il Sindaco, evidentemente, ha la memoria corta.
Quanto all’assegnazione di un alloggio ATERP, definire come “errore” quello che il Sindaco ora bolla come “atto di emergenza per una famiglia bisognosa” appare paradossale. Se davvero non fosse stato un errore, perché allora ritirare il provvedimento dopo appena una settimana? Invitiamo il Sindaco Zirilli a documentarsi meglio sulle procedure amministrative previste dalla normativa vigente. La tanto decantata “buona amministrazione”, se realmente praticata, avrebbe garantito la correttezza dell’assegnazione sin dall’inizio.
È evidente, invece, che i bisogni della famiglia assegnataria siano stati messi in contrasto con quelli – altrettanto legittimi – di coloro che attendono in graduatoria e che si sono visti scavalcare. Ci chiediamo allora cosa, secondo il Sindaco, rappresenti davvero un “atto di buona amministrazione”: l’assegnazione lampo o la successiva sospensione?
E soprattutto, dopo la revoca del provvedimento, quale soluzione ha proposto il Sindaco per sostenere quella famiglia, la cui condizione è stata da lui stesso definita urgente? Forse solo oggi si sarà reso conto che se la norma prevede l’istituzione di una commissione per l’assegnazione, un motivo ci sarà.
Sul tema del Dirigente tecnico, dispiace constatare che – dopo mesi di ricerche e fughe di notizie che avevano lasciato intendere un imminente arrivo – sia bastata una sola settimana per scoraggiare il professionista selezionato al punto da spingerlo alle dimissioni ancora prima di iniziare. Sostenere che sia stata la mole di lavoro a indurlo alla rinuncia appare una tesi debole. E se così fosse, sarebbe l’ennesima conferma dell’inadeguatezza dell’attuale maggioranza, incapace persino di tarare il carico di lavoro sulle ore previste dall’incarico. Dopo le dichiarazioni pubbliche del Sindaco, sarà difficile trovare un professionista disposto ad accettare un incarico così gravoso e poco tutelato.
Infine, respingiamo al mittente le accuse mosse alla minoranza. Ricordiamo al Sindaco che chiedere pubblicamente “proposte” da parte nostra, quando non ci ha mai realmente coinvolti nelle scelte – neanche su questioni di rilevanza strategica – è solo un modo per distrarre l’attenzione dalle proprie responsabilità. Lamentarsi degli interventi in Consiglio Comunale è sintomo di fastidio verso il confronto, non certo di apertura democratica.
Il Sindaco, a distanza di un anno, continua a imputare colpe all’amministrazione precedente: il suo chiodo fisso. Lo invitiamo, evangelicamente, a non guardare la pagliuzza nell’occhio altrui, ma la trave nel proprio. Il nostro Gruppo non interviene per “fare rumore”, ma per fare chiarezza. È il Sindaco, piuttosto, che continua ad agire nel silenzio.»
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