mercoledì,Maggio 14 2025

Edifici inagibili a Reggio, la dirigente Squillaci audita in Commissione Controllo e garanzia

Al centro della riunione anche la relatiVA missiva inviata dal Datore di Lavoro dell’Ente (dirigente Francesco Minutolo)

Edifici inagibili a Reggio, la dirigente Squillaci audita in Commissione Controllo e garanzia

«Si è tenuta la  seduta della nona Commissione consiliare Permanente Controllo e Garanzia, presieduta dal consigliere comunale Massimo Ripepi, che ha visto l’audizione della dirigente dell’Avvocatura Civica del Comune di Reggio Calabria, avv. Fedora Squillaci, in merito alla missiva inviata dal Datore di Lavoro dell’Ente (dirigente Francesco Minutolo) sulla questione dell’agibilità di diverse strutture comunali, tra cui il Cedir». È quanto si legge nella nota diffusa da palazzo San Giorgio, sede del Consiglio comunale di Reggio Calabria.

«Durante l’audizione, il presidente Ripepi ha posto una serie di interrogativi volti a chiarire natura, effetti e conseguenze della comunicazione del Datore di lavoro Minutolo.

Sulla natura giuridica della comunicazione del Datore di lavoro è stato infatti richiesto di chiarire se la missiva in oggetto, contenente indicazioni operative come l’attivazione dello smart working in assenza di certificazione antincendio, debba essere considerata una proposta non vincolante o, al contrario, una disposizione esecutiva con effetti diretti sull’azione amministrativa dei dirigenti. In sede di audizione, è stato evidenziato dallo stesso presidente Ripepi, secondo un’interpretazione condivisa da parte dei colleghi di minoranza, che l’atto in questione potrebbe configurarsi come una disposizione con rilevanza operativa ed eventuale trasferimento di responsabilità ai dirigenti destinatari.

Sulle responsabilità dirigenziali – prosegue la nota di palazzo San Giorgio – è stato chiesto se, nello specifico, in caso di mancata attuazione delle indicazioni contenute nella comunicazione possano eventualmente configurarsi responsabilità dirigenziali -anche di natura penale- per omissione di atti d’ufficio. La dirigente Fedora Squillaci ha specificato, in tal senso, che ogni responsabilità è da ricondurre agli atti assunti successivamente alla riunione tecnica tenutasi con i tutti gli altri dirigenti -coordinati, in assenza del direttore generale, dalla segretaria generale- assieme responsabile della sicurezza e l’EQ di riferimento di settore oltre che al Datore di lavoro; riunione  durante la quale sono stati forniti chiarimenti precisi e definite le misure da adottare rispetto ad ogni specifica sede; inclusi i locali del Cedir: misure successivamente adottate a tutela dei lavoratori e dell’Ente.

Sulla non agibilità degli uffici è stata sollevata dal presidente di Commissione la questione dell’eventuale responsabilità politica per il mancato stanziamento di risorse finalizzate alla messa in sicurezza degli immobili comunali, nonostante – come riportato – vi fossero segnalazioni pregresse documentate da parte dell’ex dirigente, nonché Datore di lavoro, ingegner Marcello Romano.

La dirigente Squillaci – prosegue ancora la nota stampa di palazzo San Giorgio – ha dichiarato di non essere a conoscenza del contenuto delle note richiamate per poter rispondere in modo oggettivo; precisando che la programmazione degli interventi è subordinata alle decisioni politiche del Consiglio comunale, che approva il bilancio. È stato altresì riferito dalla stessa che, nel corso degli ultimi anni, sono stati eseguiti interventi di adeguamento e manutenzione importanti; in particolare presso il complesso Cedir. Interventi verificabili da chiunque che attesterebbero lavori significativi in risposta proprio alle istanze anche di precedenti Datori di lavoro.

Sul piano formale, è stato inoltre sottolineato dalla Squillaci che la comunicazione del Datore di Lavoro era stata protocollata come “riservata” e che la sua diffusione anticipata, prima che ne venissero informati tutti i destinatari ufficiali, rappresenta un’anomalia amministrativa oggetto di verifica interna che sarà, a fine istruttoria, oggetto di valutazione per eventuali querele per un ingiustificato allarmismo a seguito di notizie errate diffuse da alcune testate giornalistiche.

Durante la seduta, è intervenuta anche la consigliera comunale Angela Marcianò, già assessore comunale ai Lavori pubblici della prima giunta Falcomatà, che ha evidenziato come le criticità strutturali e impiantistiche delle sedi comunali fossero note da tempo; tanto che, come già in passato, diversi Datori di lavoro avevano sollevato analoghi problemi, arrivando anche a rassegnare le dimissioni per l’impossibilità di garantire condizioni di sicurezza adeguate. È stato inoltre richiesto alla Commissione di acquisire l’elenco dettagliato delle somme spese per il Cedir e gli interventi eseguiti nel tempo, al fine di verificare i reali cambiamenti rispetto al passato. Ulteriori rilievi hanno riguardato il comando della Polizia Municipale e altri immobili comunali, sui quali si segnalano da anni gravi carenze strutturali.

In conclusione, il presidente della Commissione Massimo Ripepi ha espresso soddisfazione per l’esito di un’operazione politica volta a portare all’attenzione pubblica una questione rimasta a lungo irrisolta. Secondo quanto dichiarato, l’iniziativa, portata avanti con il contributo dell’opposizione e diffusa attraverso i canali dell’opinione pubblica, ha spinto l’amministrazione comunale, dopo undici anni, a reperire risorse nel bilancio per avviare i lavori necessari. Ripepi ha sottolineato come in una democrazia sia fondamentale rendere trasparenti determinate vicende, anche quando vengono inizialmente criticate o bollate come allarmistiche. Ha infine ringraziato i colleghi e le professioniste intervenute in commissione per la precisione e la tempestività dei loro contributi». Così si conclude la nota di palazzo San Giorgio.

La nota del presidente di commissione Massimo Ripepi

A margine della riunione di commissione, il consigliere comunale, presidente della commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi in una sua nota dichiara: «Nuovi dubbi sul caso delle scuole e degli uffici comunali inagibili: l’unica certezza è che da Falcomatà arrivano soltanto parole scollate dalla realtà dei fatti! Abbiamo audito, infatti, l’Avv. Fedora Squillaci, dirigente dell’Avvocatura Civica del Comune, che si è trovata visibilmente in difficoltà nel giustificare alcune delle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco a seguito della pubblicazione dell’importante nota inviata dall’Ing. Francesco Minutolo, in qualità di dirigente e datore di lavoro dell’Ente, con cui è stata richiesta la chiusura di ben 24 immobili di proprietà comunale.

Rispondendo alle domande poste dai componenti della Commissione, l’Avv. Squillaci ha chiarito che nella Pubblica Amministrazione non esistono documenti ‘segreti, piuttosto ed eventualmente solo ‘atti riservati’, che comunque restano sottoposti al principio di pubblicità. Per quanto riguarda invece l’eventuale ipotesi di procurato allarme sollevata dal Sindaco – ha spiegato Ripepi – la dirigente ha puntualizzato che questa è da intendersi esclusivamente riferita ad alcuni articoli di stampa che riportavano elenchi di immobili non coincidenti con quelli effettivamente indicati nella nota del dirigente Minutolo. Resta tuttavia incomprensibile e inaccettabile l’atteggiamento del Sindaco Falcomatà, il quale invece di diffondere un comunicato chiarificatore sugli immobili inagibili, ha preferito attaccare la stampa libera, accusandola e minacciando denunce per procurato allarme. Un comportamento grave e irrispettoso della libertà di informazione!.

Durante la discussione, grazie all’intervento della Consigliera Angela Marcianò, è emerso ancora una volta un dato inquietante: sin dal 2017, l’allora dirigente e datore di lavoro, Ing. Romano, aveva inviato numerose Pec al Sindaco per sollecitare lo stanziamento, in sede di bilancio, delle risorse necessarie per eseguire lavori finalizzati alla sicurezza e all’agibilità degli immobili comunali. Otto anni di silenzi e di promesse mai mantenute e le dimissioni di diversi datori di lavoro del Comune. Alla luce di ciò – ha dichiarato ancora il presidente Massimo Ripepi – il quesito posto è stato: esistono profili di responsabilità penale per il Sindaco che in tutti questi anni non ha mai trovato le somme per intervenire? E per i dirigenti, considerato che nella nota del datore di lavoro si invita la Società Castore ad adottare segnaletica, barriere e misure temporanee di sicurezza, sotto il coordinamento dei dirigenti responsabili della tutela, della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro?

L’Avv. Squillace ha risposto di non potersi esprimersi sulle eventuali responsabilità penali del Sindaco. Per quanto riguarda invece i dirigenti destinatari della missiva, ha chiarito che potranno ritenersi responsabili soltanto nel caso in cui non eseguano gli interventi concordati nell’ultima riunione dirigenziale promossa dal primo cittadin», ha proseguito il Presidente Ripepi che infine ha espresso soddisfazione per la pubblicazione della missiva del Dirigente Minutolo, definendola un atto di trasparenza fondamentale che ha costretto, finalmente, il Sindaco ad attivarsi dopo 11 anni per reperire le risorse necessarie all’adeguamento degli immobili».

«Ovviamente,- ha concluso Ripepi – noi non ci fidiamo delle parole di Falcomatà: vigileremo con rigore affinché gli interventi annunciati vengano realmente eseguiti. Nonostante le dichiarazioni dell’Avv. Squillaci, molto ponderate, misurate e studiate per non contraddire Falcomatà, oggi in Commissione sono emersi i contorni di una verità che il Sindaco e la sua squadra di propaganda hanno tentato invano di nascondere».

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