Elezioni Comunali a Melito, Tito Nastasi lancia la sfida: «Cambiare si può, con metodo, coraggio e visione condivisa»
Presentata “Melito Bene Comune”: squadra paritaria, programma civico e un messaggio forte contro l’isolamento e le promesse mancate. E sulla lista della Crea ricusata: «Giusto che competa se ci sono le condizioni»

Parte ufficialmente la campagna elettorale a Melito Porto Salvo. Ed a scendere in campo, per la guida del Comune, è anche la lista “Melito Bene Comune” con Tito Nastasi candidato sindaco. Una squadra formata da sette donne e nove uomini, presentata in occasione della conferenza stampa inaugurale. Presente, nell’auditorio, anche il Consigliere Regionale Giovanni Muraca.
«Abbiamo costruito una compagine omogenea e abbiamo l’ambizione di competere per poter andare al governo della città – racconta Tito Nastasi ai nostri microfoni –. Non ci siamo improvvisati, ma abbiamo lavorato con metodo per mettere insieme sensibilità e competenze diverse, unite da un progetto comune. Vogliamo essere interpreti di un cambiamento reale, che parta dalle esigenze quotidiane della nostra gente».
«Serve una sfida democratica e rispettosa»
La campagna elettorale si apre con la notizia della ricusazione della lista avversaria guidata da Patrizia Crea, che ha presentato ricorso al Tar. Sul punto, Nastasi mantiene una posizione equilibrata. «Il nostro auspicio, proprio in funzione del fatto che è giusto democraticamente competere, è che, se ci sono le condizioni, se la legge attesta che ci sono le condizioni, è giusto che si faccia la competizione, che la lista possa essere riammessa. Ora, nello specifico, io non so che cosa sia successo. Però, ovviamente, l’auspicio è questo: fare una sfida democratica e rispettosa, che guardi veramente all’interesse dei cittadini e del paese».
«Credo che il confronto aperto e leale sia sempre un bene per la comunità. La democrazia è partecipazione e pluralismo». Nastasi chiede confronto e toni pacati, per ristabilire una pace sociale messa in discussione da tempo. «Un’elezione non è mai una battaglia contro qualcuno – afferma – ma un’opportunità per offrire ai cittadini una scelta, un’idea diversa di futuro. E noi questa idea la vogliamo raccontare con umiltà e determinazione».
«Un’idea di paese, una squadra coesa»
La lista si propone con una visione chiara e valori condivisi. L’obiettivo è riportare Melito al centro della vita politica e sociale dell’area grecanica. «Sappiamo bene la situazione che vive la nostra cittadina. Cercheremo con tutte le nostre forze di mettere in campo le nostre idee, i nostri valori, le nostre visioni, il nostro approccio con la cittadinanza, che negli ultimi anni si è perduto».
Meno parole e più fatti come scelta di campo: «Abbiamo deciso di non limitarci a criticare, ma di proporre soluzioni. Questo è il senso della nostra candidatura». Per Nastasi non è solo una sfida politica, ma prima di tutto un impegno civico. «Vogliamo ridare dignità a questa comunità attraverso scelte responsabili e condivise».
«Costruire risposte con la cittadinanza»
L’approccio promesso è improntato sull’ascolto, sulla partecipazione attiva e sulla coesione sociale. Nastasi ribadisce che non esistono scorciatoie: «Lavoreremo molto sull’ascolto e sulle proposte che derivano anche dai cittadini. Cercheremo, insieme e con l’impegno e la dedizione, di dare delle risposte ai nostri cittadini, le risposte che meritano. Tenendo sempre presente che, per costruire qualcosa di importante, ci vorrà del tempo».
Melito ha bisogno di «sentirsi di nuovo comunità. Questo passa da piccoli gesti quotidiani, da una presenza costante dell’amministrazione nella vita delle persone». Nastasi lo ribadisce più volte nel corso dell’incontro pubblico di presentazione della lista: non ci sarà nessuna promessa di miracolo, ma un impegno «A essere presenti ogni giorno, con responsabilità, ascolto e trasparenza. Crediamo che il cambiamento passi anche dalla capacità di riattivare relazioni, di favorire l’incontro, di sostenere chi è più fragile».
«Melito deve tornare ad essere un baluardo»
La riflessione si allarga al contesto territoriale: «Diciamo che tutta l’area grecanica, Melito ma anche tutti i comuni in generale, hanno bisogno di essere sostenuti anche dai livelli sovra-istituzionali, iniziando dalla Provincia, alla Regione, al Governo centrale. Noi cercheremo di tessere delle relazioni in tal senso, anche perché abbiamo bisogno. Melito ha bisogno, l’area grecanica ha bisogno. Ma soprattutto credo che in questa fase dobbiamo ambire: Melito deve ambire a diventare nuovamente il baluardo di tutto il territorio».
Una Melito che non si può più accontentare del ruolo di “spettatore”, ma che vuole «essere protagonisti di un riscatto collettivo. La nostra è una terra ricca di storia, cultura e umanità, ma troppo spesso dimenticata. Il nostro impegno sarà quello di riportarla al centro delle politiche territoriali, anche con una visione strategica che guardi oltre i confini comunali».
Il Ponte di Pilati «è una vergogna collettiva»
Tra le criticità più sentite dai cittadini, Nastasi richiama con forza la vicenda del Ponte di Pilati, definendola senza mezzi termini una ferita aperta: «Tutti ci dobbiamo vergognare, nessuno escluso. È da quattro anni che i residenti di quella zona vivono un disagio inaccettabile, non solo legato alla viabilità, ma alla qualità stessa della vita». E aggiunge: «Ho incontrato personalmente queste persone, molte delle quali hanno scelto di non andare a votare. È un segnale forte, che rispetto. Ma dobbiamo fermarci un attimo e chiederci come sia possibile che in quattro anni non si sia trovata una soluzione a un problema così evidente».
Nastasi spara a zero sulla politica, rea di non essere andata oltre la “passerella”. «Faccio io il mio mea culpa, ma devono farlo anche tutti quelli che in questi anni hanno fatto promesse mai mantenute, che hanno illuso famiglie e bambini, anziani che oggi non riescono più nemmeno a uscire di casa». E conclude: «Non promettiamo miracoli, oggi non abbiamo nulla in mano, perché servono soldi e volontà per sbloccare il sequestro del ponte. Ma abbiamo la determinazione, l’onestà di dirlo con chiarezza e l’impegno concreto di lavorare con ogni istituzione per riaprire quel ponte. Il popolo melitese non merita di subire ancora questa vergogna».
«Ordinarietà, risorse, visione»
Qualora eletto, Nastasi individua come priorità la ricostruzione di un rapporto di fiducia con la città. «Non si possono fare voli pindarici, perché la situazione delle casse comunali langue. Bisogna fare un patto di vera guarigione sociale con i cittadini. Credo che sia fondamentale garantire bene l’ordinario ed avere comunque l’ambizione di lavorare e cogliere tutte le opportunità e i finanziamenti che si possono prendere per ridisegnare, rimodernare e riabilitare il nostro paese».
«Ci aspettano mesi difficili, ma anche entusiasmanti. Se saremo capaci di guardare insieme nella stessa direzione, potremo restituire a Melito una prospettiva reale di cambiamento. Non basterà la buona volontà – aggiunge – ma serviranno metodo, costanza, professionalità e capacità di fare rete con tutti gli attori del territorio».
«La nostra visione è concreta – conclude Nastasi -: partire dall’ordinario per costruire l’eccezionale. E questo significa anche puntare su cultura, scuola, servizi sociali, rigenerazione urbana».