domenica,Maggio 18 2025

Scuole dimenticate a Maropati, la denuncia dei consiglieri comunali Ferrentino e Adornato

«Non ci fermeremo. Continueremo a dare voce al malessere della cittadinanza»

Scuole dimenticate a Maropati, la denuncia dei consiglieri comunali Ferrentino e Adornato

«Cancelli arrugginiti, erbacce ovunque, degrado generale. È questo lo stato in cui versano oggi i plessi scolastici di Maropati, tra l’indifferenza totale di chi dovrebbe garantire il diritto a un’istruzione sicura e dignitosa».

A denunciare con forza questa situazione sono i consiglieri comunali Ferrentino e Adornato, che si fanno portavoce del malcontento diffuso nella comunità. I due puntano il dito contro il sindaco e il vicesindaco, accusandoli di immobilismo e disinteresse.

«Non è più solo una questione amministrativa: è diventata una questione sociale e morale. Le scuole sono lo specchio della nostra comunità, e oggi riflettono solo abbandono e incuria».

Le immagini diffuse parlano chiaro. Un quadro desolante che non può più essere ignorato e che testimonia un evidente fallimento nella gestione del bene pubblico.

«Ogni mattina decine di studenti entrano in ambienti trascurati, insicuri, inaccettabili. Mentre l’amministrazione resta immobile, noi continueremo a denunciare ea chiedere risposte concrete».

Ferrentino e Adornato precisano che il loro non è un attacco strumentale, ma un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini.

«Abbiamo un dovere morale e istituzionale: difendere i diritti della nostra gente. Chi governa oggi non può più nascondersi. Serve un’assunzione di responsabilità immediata».

L’attacco ai vertici dell’amministrazione è diretto: una gestione disattenta che, secondo i consiglieri, ha tradito le promesse elettorali, lasciando le scuole – cuore del paese – nel degrado.

«Il sindaco e il vicesindaco parlano di futuro, ma ignorano il presente. E senza rispetto per le scuole, non può esistere alcun futuro. Meno propaganda, più azione».

Il messaggio finale dei due consiglieri è chiaro e inequivocabile:

«Non ci fermeremo. Continueremo a dare voce al malessere della cittadinanza. Se questa amministrazione non è in grado di garantire neppure il minimo, lo ammetta e faccia un passo indietro».

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