domenica,Giugno 22 2025

Ponte sullo Stretto, la Società: «Resistenza a terremoti oltre magnitudo 7.1. Tutte le faglie sono note e monitorate»

La replica al professor Doglioni da parte della società: «Dati pubblici e confrontati con i terremoti di L’Aquila e Amatrice»

Ponte sullo Stretto, la Società: «Resistenza a terremoti oltre magnitudo 7.1. Tutte le faglie sono note e monitorate»

In relazione alle affermazioni del Professor Carlo Doglioni sul progetto del ponte sullo Stretto di Messina, la Società Stretto di Messina precisa che il progetto ha ampiamente analizzato le tematiche geologiche e sismiche, come già ribadito in consessi scientifici.

Parlare di accelerazione al suolo è, secondo la società, un modo semplicistico e concettualmente errato di affrontare un problema complesso come la resistenza sismica di una struttura. In ingegneria sismica, infatti, va considerato lo spettro sismico di progetto, non un singolo valore.

I tecnici della Stretto di Messina hanno più volte risposto nel merito, specificando che il ponte è progettato per accelerazioni massime superiori a 1,5 g allo stato limite di integrità strutturale, ben oltre il valore di 0,58 g indicato da Doglioni.

Sul sito istituzionale è disponibile un documento tecnico in cui lo spettro di progetto dell’opera è confrontato con quello registrato nei terremoti di L’Aquila e Amatrice. Dalle analisi emerge che, alle frequenze di interesse per il ponte, le accelerazioni di progetto risultano sensibilmente superiori a quelle registrate nei due eventi sismici citati, rendendo prive di fondamento le osservazioni formulate da Doglioni.

Il progetto definitivo comprende oltre 300 elaborati geologici aggiornati, redatti attraverso nuove documentazioni su diverse scale grafiche e grazie a circa 400 indagini puntuali, tra sondaggi geologici, geotecnici e sismici.

Tutte le faglie presenti nell’area dello Stretto di Messina – inclusi i segmenti sul versante calabrese – risultano note, censite e monitorate. I punti di contatto con il terreno dell’opera sono stati individuati evitando il posizionamento su faglie attive, in base agli studi geosismotettonici disponibili.

La costruzione di ponti sospesi in zona sismica è una prassi consolidata a livello mondiale: esempi simili sono presenti in Turchia, Grecia, Giappone e California, in contesti geologici anche più complessi di quello dello Stretto.

Il potenziale sismogenetico dell’area dello Stretto non è in grado di generare terremoti superiori a magnitudo 7.1 della scala Richter. In ogni caso, il ponte è progettato per restare in campo elastico anche con eventi sismici di magnitudo superiore.

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