Bova Marina, un consiglio comunale infuocato approva a maggioranza il rendiconto di gestione
La minoranza incalza su trasparenza e opere pubbliche, contesta il metodo e chiede chiarezza politica. Zirilli: «Conti in ordine e legalità praticata con i fatti»

A Bova Marina, la seduta del Consiglio comunale convocata per l’approvazione del rendiconto 2024 si è aperta con un confronto teso e tutt’altro che tecnico. Prima ancora che si entrasse nel merito dei documenti finanziari, il dibattito ha preso una piega imprevista, con al centro una questione sollevata dalla minoranza: la gestione delle verbalizzazioni delle sedute precedenti.
La consigliera di opposizione Daniela Iiriti ha chiesto formalmente che le sue dichiarazioni venissero annotate per iscritto, denunciando l’assenza di una registrazione ufficiale della precedente seduta di consiglio. Ha ribadito la necessità di garantire la fedeltà nella trascrizione degli interventi, sottolineando che su temi «delicatissimi», non si può fare affidamento solo sulla memoria individuale o su ricostruzioni a posteriori.
A rispondere è stato direttamente il segretario comunale, che ha respinto le accuse definendole «polemiche sterili». Ha spiegato di essere l’unico segretario della provincia di Reggio Calabria a utilizzare un sistema di verbalizzazione supportato da software, che permette di trascrivere integralmente anche sedute molto lunghe, come quella di gennaio 2025, durata un’ora e cinquanta minuti.
«Tutti i verbali vengono controllati. Anche se sommari, garantiscono piena cognizione degli interventi svolti», ha detto, ricordando che quelli relativi al 2024 sono stati pubblicati senza ricevere rilievi formali da parte di alcun consigliere.
La tensione è cresciuta quando la consigliera Iiriti ha ribattuto che non intendeva fare polemica, ma semplicemente rispondere a quella che ha definito una mancata garanzia istituzionale. «Il compito del segretario non è entrare nel merito delle questioni politiche, ma verbalizzare ciò che accade in aula» – ha aggiunto – rifiutando di accettare l’etichetta di “polemica sterile” a fronte di richieste che considera di legittima trasparenza.
Il sindaco illustra il rendiconto 2024: «Nessun disavanzo, conti in ordine, risultati raggiunti»
Tornando finalmente al merito, il sindaco ha presentato il rendiconto dell’esercizio finanziario 2024 come il risultato di una gestione sana, responsabile e trasparente. Ha dichiarato che l’ente ha operato nel rispetto degli equilibri di bilancio, senza generare disavanzo e mantenendo una condizione finanziaria solida anche nel contesto del piano pluriennale di riequilibrio approvato dalla Corte dei Conti.
Tra i dati illustrati, è stato rimarcato il superamento degli obiettivi previsti: nel corso dell’anno è stato estinto il 73% del debito complessivo, corrispondente a oltre 978mila euro, con una performance che ha superato la soglia annuale fissata. Il sindaco ha evidenziato anche il contenimento della spesa corrente, che si è ridotta di oltre 428mila euro rispetto all’anno precedente, senza che ciò comportasse penalizzazioni nei servizi erogati alla cittadinanza.
In termini di capacità di riscossione, il Comune ha accertato una percentuale significativa sia sulle entrate tributarie sia su quelle extratributarie, sottolineando l’impegno concreto nel recupero delle risorse proprie. Anche l’attuazione dei progetti finanziati con fondi PNRR è stata confermata in linea con i cronoprogrammi stabiliti, mentre tutti i fondi obbligatori previsti dalla legge risultano regolarmente accantonati.
Zirilli ha descritto il documento come la prova di una traiettoria virtuosa, costruita con rigore e visione, finalizzata a portare definitivamente l’ente fuori dal piano di riequilibrio entro i termini stabiliti.
La minoranza vota contro: tra numeri e metodo resta un solco profondo
La votazione del rendiconto 2024 ha visto l’approvazione da parte della maggioranza, con otto voti favorevoli e quattro contrari. Un esito che non sorprende, ma che conferma la frattura netta tra le due anime del Consiglio comunale. La minoranza, pur non entrando nel merito tecnico della relazione contabile, ha mantenuto una posizione di distanza critica, motivata più dal metodo che dal contenuto del documento. Le tensioni registrate sin dall’inizio della seduta, infatti, hanno finito per condizionare anche il clima della discussione sul bilancio, che si è chiusa senza alcun segnale di distensione tra le parti.
Il caso “Millennium” e la replica di Zirilli
Terminata la discussione contabile, il confronto si è spostato sul piano politico. È in questa fase che la consigliera Daniela Iiriti ha rilanciato una richiesta rimasta fino a quel momento in sospeso: un chiarimento pubblico da parte del sindaco in merito alle posizioni assunte dal suo partito, Forza Italia, sull’operazione “Millennium”, la maxi inchiesta, le cui indagini sono in corso, che ha coinvolto anche la cittadina di Bova Marina. Tra gli arrestati, infatti, figurerebbe anche un congiunto di un membro del consiglio comunale. Iiriti ha fatto appello all’articolo 27 della Costituzione, richiamando il principio di presunzione d’innocenza, ma chiedendo contestualmente una presa di posizione chiara sul piano politico, in linea con quanto affermato da esponenti regionali del partito del sindaco.
La risposta del sindaco è stata netta. Andrea Zirilli ha rifiutato ogni ambiguità e ha ribadito il pieno allineamento con le dichiarazioni del presidente della Regione. «La ’ndrangheta fa schifo – ha dichiarato – e noi non ci limitiamo a dirlo, ma pratichiamo la legalità con i fatti, aprendo le porte del Comune alle forze dell’ordine e tenendo fuori ogni forma di condizionamento».
Opere pubbliche e progetti
Prima ancora che il dibattito si spostasse sulla questione politica più spinosa, la consigliera Iiriti aveva riacceso l’attenzione sul terreno delle opere pubbliche, sollevando interrogativi puntuali sulle varianti apportate ai progetti finanziati, sui ritardi nell’esecuzione degli interventi e sulla perdita parziale di alcuni fondi, stimata in circa 70mila euro.
La minoranza ha rivendicato il proprio ruolo di verifica e vigilanza sulle attività della giunta, sottolineando come le modifiche rispetto ai progetti iniziali, in particolare nella realizzazione dell’impianto fognario e nell’uso dei finanziamenti sulla pubblica illuminazione, meritassero chiarimenti puntuali. «Non c’è nulla di eclatante nel controllare un’opera pubblica – ha affermato la consigliera – ma è doveroso farlo, soprattutto quando le cifre si riducono e i contenuti cambiano».
Il confronto è tornato anche sull’intervento relativo al lungomare, con la minoranza che ha denunciato ritardi nell’avvio dei lavori e una narrazione, a suo avviso, poco trasparente. Il sindaco ha replicato difendendo l’operato dell’amministrazione e spiegando che sebbene gli interventi richiamati dalla minoranza derivino da finanziamenti ottenuti in precedenti mandati, ma che vengono realizzati dall’attuale amministrazione.
La seduta si è chiusa senza segnali di conciliazione. Se da un lato la maggioranza rivendica trasparenza nei conti e rigore nella gestione, dall’altro la minoranza accusa opacità, rigidità istituzionale e mancanza di un vero confronto politico.
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