Bova Marina, il gruppo “Progetto Futuro” sugli alloggi ERP: «Regole diverse per casi identici»
Il gruppo consiliare solleva dubbi sulle procedure adottate dal Comune per l’assegnazione di immobili pubblici: «Serve chiarezza, no a favoritismi»

Il gruppo consiliare “Bova Marina Progetto Futuro” interviene con una nota per denunciare quella che definisce una palese discrepanza nelle modalità di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) nel Comune.
«Salta agli occhi – si legge nella comunicazione – la differenza tra due ordinanze sindacali firmate dallo stesso primo cittadino: la n. 30 del 16 giugno 2025, relativa all’assegnazione di un alloggio secondo graduatoria, e la n. 27 del 28 maggio 2025, che riguarda invece un’assegnazione temporanea fuori graduatoria».
Secondo il gruppo, i due provvedimenti, sebbene identici nell’effetto – ovvero l’assegnazione di un immobile – presentano profonde differenze nella forma e nella trasparenza. «Nel primo caso – sottolineano – sono indicati chiaramente i dati dell’assegnatario, nel pieno rispetto della procedura e delle graduatorie. Nel secondo caso, invece, l’ordinanza parla genericamente di una situazione di “grave disagio economico” e omette il nominativo del beneficiario».
“Bova Marina Progetto Futuro” contesta che il disagio economico richiamato non costituisca un’eccezione ma rappresenti piuttosto la condizione comune di tutti i cittadini in attesa di un alloggio, regolarmente inseriti in graduatoria. «Non è chiaro chi abbia sollecitato l’attivazione delle relazioni tecniche e sociali che hanno certificato le presunte condizioni igienico-sanitarie compromesse, ma questa dinamica rischia di trasformarsi in una scorciatoia per scavalcare le procedure regolari».
Un ulteriore elemento critico sollevato riguarda gli interventi strutturali effettuati sull’immobile assegnato provvisoriamente, che, secondo la nota del gruppo, ne avrebbero alterato le caratteristiche originarie: «Come si giustificano lavori di modifica su un’assegnazione temporanea? Con quali risorse sono stati effettuati?».
«Ribadiamo con forza – conclude il gruppo consiliare – che il rispetto delle regole è garanzia di pari diritti per tutti i cittadini. Non vorremmo che la corsa all’assegnazione, legittima se regolata da criteri certi, finisca per diventare un pretesto per interventi opachi. Nell’acqua torbida, si sa, i contorni si confondono».
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